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Siamo stati sul set di Blocco 181 per la seconda stagione della serie e abbiamo fatto una domanda a Salmo

Noi di Hall of Series siamo stati invitati da Sky sul set della seconda stagione di Blocco 181, che vedrà luce il prossimo anno. In questa esperienza abbiamo avuto la possibilità di conoscere il cast della serie, incontrando e intervistando i protagonisti e i principali autori e artefici di Blocco 181, che ci hanno presentato la seconda stagione introducendo parecchi nuovi temi e personaggi che entreranno a far parte del cast, portando una ventata d’aria fresca e, soprattutto, nuove opportunità narrative. Sul set della serie, abbiamo avuto la possibilità di assistere alle riprese dal vivo, potendo ammirare la grande macchina produttiva messa in moto da Sky. Dulcis in fundo, abbiamo avuto la possibilità di partecipare a una videocall con Nils Hartmann e Salmo, con quest’ultimo che ha approfondito alcuni aspetti del suo personaggio, Snake

Nella conferenza stampa con il cast, il regista e i produttori, sono emerse le nuove linee narrative che debutteranno nella seconda stagione di Blocco 181.

Blocco 181 (640×360)

Ciro Visco, regista, produttore creativo e anche co-sceneggiatore dei nuovi episodi, ha presentato con entusiasmo quelli che saranno i punti cardine della nuova stagione di Blocco 181: “La cosa innovativa che ha questa seconda stagione è il fatto di trovare i personaggi che conosciamo in un momento totalmente diverso della loro vita, rispetto a quando li avevamo lasciati: ognuno di loro è incastrato nel proprio mondo e non riesce a uscire da quelle maglie; abbiamo immaginato che ci fosse un salto temporale e ora ritroviamo un Mahdi diverso, Bea in un mondo di donne molto affascinante da raccontare e Ludo incastrato in una realtà un po’ surreale. La vera sfida è stata quella di inserire un nuovo sbocco narrativo, rappresentato dai ragazzi della Kasba, che per noi sono stati una iniezione sia di gioventù, essendo tutti poco più che ventenni, sia di realtà stessa, perché si tratta di attori alle prime armi provenienti dalla strada, il che è molto affascinante oltre che utile sempre per il discorso della verosimiglianza. Detto questo, non abbiamo rinunciato alla licenza creativa di romanzare il tutto e di rendere il racconto più invitante; un altro aspetto importante della seconda stagione, inoltre, riguarda la regia: abbiamo deciso di non restare su un solo genere, ma di spaziare e cambiare la grammatica proprio per sottolineare il fatto che all’interno della serie ci siano mondi molto diversi tra loro.

blocco 181
Blocco 181 (640×360)

I tre protagonisti della serie ci sono sembrati molto coinvolti emotivamente all’interno del progetto: in generale, sul set della nuova stagione di Blocco 181 si respirava un’aria particolare, di grande entusiasmo attorno al proseguimento della storia; Laura Osma, Andrea Dodero e Alessandro Piavani, infatti, hanno commentato la crescita dei propri personaggi con grande soddisfazione: “Io credo che siamo cresciuti un pò, o forse proprio invecchiati, ma sicuramente siamo maturati molto: anche per i nostri personaggi non è più un gioco” ha detto Laura Osma; Andrea Dodero, interprete di Mahdi, ha invece voluto spostare il focus sull’importanza che avrà il Blocco, inteso come luogo ma anche quasi come entità, definendolo come centrale all’interno del progetto narrativo della seconda stagione di Blocco 181. Alessandro Piavani, interprete di Ludo, ha voluto invece anticipare lo status in cui ritroveremo il suo personaggio: “Nella seconda stagione Ludo torna con un segreto, un qualcosa che lo mangia dentro e che lo spinge a indagare per trovare la verità e liberarsi da questo peso. Grazie a questa svolta narrativa ho avuto la possibilità di indagare di più su questo personaggio, ed è una cosa per cui sono molto grato“.

La più grande novità della seconda stagione di Blocco 181 riguarda l’introduzione di un nuovo gruppo di personaggi: sono Zak e gli altri ragazzi della Kasba, un gruppo di origini nordafricane che vive nel Blocco e che tenta di migliorare la propria condizione affidandosi alla musica.

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Zak e la Kasba (640×360)

La realtà della Kasba avrà un doppio impatto sulla serie: innanzitutto l’introduzione di nuovi personaggi consente una sana ventata d’aria fresca all’intero cast, cosa che non può che far bene a una produzione variegata come quella di Blocco 181, e in secondo luogo ciò che abbiamo appreso è che su questi personaggi è stato fatto un lavoro a tutto tondo, dato che Zak, interpretato da Fahd Tikri, avrà un ruolo centrale anche per quanto riguarda il progetto musicale della serie, e più in particolare per quello che sarò il secondo volume della colonna sonora di Blocco 181, sempre a cura di Salmo. Cambiano le sonorità, che passeranno dalle calorose tinte latine della scorsa stagione alla più dura e ritmata drill di quest’anno, scelta per rappresentare quelle che sono le sonorità più attuali dello scenario rap italiano (e milanese in particolare). Chiara Cucci, produttrice esecutiva per Sky, ci ha raccontato il modo in cui sono stati selezionati i ragazzi della Kasba in fase di casting, essendo tutti attori alla prima esperienza: “Per selezionare i personaggi della Kasba abbiamo fatto uno street casting: abbiamo selezionato i migliori tra gli aspiranti attori e poi, insieme soprattutto a Ciro, abbiamo individuato i più adatti per attitudine a interpretare i personaggi che avevamo in mente. Devo dire che è stata un’esperienza incredibile, oltre che divertente: quando abbiamo selezionato i protagonisti per la prima stagione abbiamo detto “eccoli, sono loro!” E anche in questo caso è andata così. Zak ha un ruolo cruciale: dovrà gestire il suo percorso artistico in una realtà in cui è difficilissimo emergere.

Ultimo, ma decisamente non per importanza, è giunto poi il turno di Salmo, interprete di Snake: abbiamo potuto intervistarlo in separata sede insieme a Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios per l’Italia.

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Salmo (640×360)

Nils Hartmann ha brevemente introdotto il progetto di Blocco 181 partendo dall’inizio, da quando la serie era soltanto un’idea: “Quando abbiamo iniziato questo progetto volevamo raccontare una storia crime ambientata a Milano, inserendo una love story che è quella che i nostri tre protagonisti hanno portato in scena nella prima stagione; poi è arrivato Salmo e, per quanto riguarda lui, si potrebbe fare una masterclass già solo per il lavoro svolto sulla colonna sonora; ma comunque posso dire che ha molto talento: mi ha colpito molto la dedizione che mette sul set, non è una cosa scontata per un artista come lui“.

Con Salmo, successivamente, siamo entrati nel merito del suo personaggio, indagando più a fondo su Snake; alla domanda su quali siano state le reference che lo hanno ispirato nella costruzione del suo personaggio, il rapper sardo ci ha raccontato alcuni aneddoti decisamente interessanti: “Molte cose che mi sono venute istintivamente sono degli atteggiamenti di mio padre, soprattutto quando Snake si arrabbia, quando si tira su la cinta dei pantaloni: ecco, questo era un gesto tipico di mio padre, quando ero piccolo e mi doveva riprendere o dare le mazzate; recitando ho scoperto che è una cosa molto comune quella di ricercare atteggiamenti e azioni vicine alla sfera personale. Poi ci sono tante altre reference di film che mi sono piaciuti e da cui ho preso spunto: in una scena della prima stagione, quella in cui devo sistemare i conti con un personaggio, entro nel suo locale camminando alla Ray Liotta in Goodfellas, poi c’è anche un po’ di Ryan Gosling in Drive, qualcosa di Leon di Bresson: insomma, ho spizzicato un po’ da tante cose che avevo visto. Poi Snake ha una caratteristica precisa: ha un disturbo ossessivo compulsivo, quello legato alla geometria e all’ordine, e questa è una cosa che ho visto fare a mio fratello, che quando parla o ha un problema, mentre te lo spiega, tende a sistemare le cose e gli oggetti che ha davanti. Tutte queste cose poi emergeranno nella seconda stagione: Snake è un personaggio complesso, ma se esamini tutti i personaggi del cast sono tutti cattivi in realtà, e forse Snake è quello più buono, perché appare come un duro ma in realtà è molto controverso“.