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Perché Amazon Prime Video non ha ancora avuto l’attenzione che merita?

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Era il 2006 quando una delle aziende più potenti sul panorama mondiale lanciava la sua piattaforma streaming. Parliamo della creatura di Jeff Bezos e del suo primo servizio video: Amazon Unbox. Da quel giorno, quell’embrione è cresciuto, cambiando nome nel 2011 in Amazon Instant Video, nel settembre del 2015 in Amazon Video e nel 2018 in Amazon Prime Video. Quest’ultima è la creatura perfetta di Bezos, e il magnate americano negli ultimi due anni ha investito molto sul suo prodotto. Perché? Innanzitutto perché ha soldi da spendere, in secondo luogo perché vede nelle piattaforme di streaming il futuro del piccolo schermo.

Giusto? Sbagliato? Le sue motivazioni a noi interessano poco. Interessano molto di più i fatti e la realtà delle cose, ovvero quello che oggi Amazon Prime Video rappresenta. La piattaforma è in costante evoluzione, caratteristica ormai fondamentale per chiunque voglia inserirsi in questo mercato di squali. La concorrenza del resto è agguerritissima.
Netflix è sempre Netflix, e insieme con essa si sono fatti largo tanti altri servizi come il neonato Disney+. Spesso però Amazon Prime Video risulta essere quasi snobbato e poco conosciuto.
Perché accade questo? Vogliamo cercare di darvi la risposta in questo articolo, ragionando sui meriti della piattaforma ideata da Bezos e sui suoi demeriti. Cercando di capire, soprattutto, cosa spinge – anzi non spinge – le persone a fidarsi di Amazon Prime Video.

amazon netflix

Perché Amazon Prime Video non riesce a sfondare?

La domanda è forse provocatoria, in realtà la piattaforma del colosso americano sta riscuotendo un grande successo, ma tutti pensano che possa raggiungere picchi molto più alti. Perché? Ovviamente per il fatto che da grandi poteri (monetari) derivano grandi responsabilità (verso il pubblico). Il discorso da fare però è forse diverso. Non possiamo paragonare Amazon Prime Video a Netflix. Le politiche dei due rivali sono totalmente differenti e le misure adottate diametralmente opposte.

Partiamo con l’analizzare il comportamento sui vari social.
Mentre quella di Netflix è una presenza totalmente invasiva e permeante, quella di Amazon no. Sembra quasi che la strategia social sia veramente carente, anche se sarebbe un errore parlare di scarsa organizzazione. Sarebbe infatti più giusto parlare di scelta voluta e studiata.
Sembra quasi che Bezos voglia utilizzare un approccio “soft” per attirare i clienti, senza spammare ovunque il logo e la pubblicità della sua creatura. La conseguenza di tutto questo è quindi che spesso e volentieri Amazon Prime Video non viene notata dal pubblico.

Questo approccio “leggero ma mirato” è constatabile anche in alcune trovate commerciali come la recente offerta dedicata a un preciso target, a una particolare fetta di pubblico.
Parliamo di Amazon Prime Student, l’abbonamento dimezzato riservato a chiunque possegga una mail universitaria e che offre anche 3 mesi di prova gratuiti (puoi subito iniziare la tua prova gratuita qui)

Sembra un’eresia dire che alcuni non sanno dell’esistenza della piattaforma, ma l’ignoranza (intesa come non consapevolezza) in materia è tanta. Quanti dei vostri amici che utilizzano Amazon Prime per acquistare oggetti sanno che possono avere anche prodotti in streaming?
Molti non ne sanno niente. In più, tra quelli che sanno di poterla utilizzare, alcuni la snobbano. “Tanto ho Netflix”, “Su Amazon ci prendo la roba, mica ci guardo i film e le serie”, tipiche risposte medie di chi non si aspetta di trovare un mondo di tesori preziosi nel catalogo (qui parliamo di 15 serie tv incredibili presenti su Video).

Vero è che l’offerta di Amazon, seppur ricca, non è così numerosa. Questa tendenza (di qui parleremo tra poco) di fare poche cose ma fatte bene, sta cambiando.
C’è ancora molto da fare, però, e c’è ampio margine per migliorare.

amazon prime video

La qualità prima della quantità

C’è un’idea precisa dietro la strategia di Amazon Prime Video, ovvero quella di cui parlavamo prima: poche cose fatte bene e create dalla stessa casa di Bezos. Qualsiasi serie tv Amazon originale è un piccolo gioiello per chi la guarda. Non c’è però un catalogo con una vasta offerta fuori dagli original stessi e di conseguenza anche la pubblicità non si propaga a macchia d’olio. La scelta di puntare quasi solo sui contenuti di produzione propria, come avrete capito, è quindi un’arma a doppio taglio: da una parte permette di detenere il monopolio dei prodotti e di mantenere un’alta qualità; dall’altra però, per forza di cose, i contenuti sono veicolati soltanto dal suo stesso canale ed essendo pubblicizzati meno, vanno meno.

Questo ovviamente non va a discapito dell’apprezzamento che riceve dal pubblico che guarda e che utilizza Amazon Prime Video, ma penalizza la stessa piattaforma nei confronti di chi deve decidere di fare il grande passo, quello più difficile: quello di iniziare a usufruire del servizio.

Noi possiamo dirvi che utilizzare Prime Video vale veramente la pena.
Ci sono serie tv incredibili, qualitativamente parlando, e una volta che inizierete non smetterete più di guardarle.
Non fate come l’osservatore medio, siate osservatori seriali, proprio come noi, e fidatevi. Non ve ne pentirete.

Leggi anche: 5 serie tv che sono tornate in voga grazie a Prime Video