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Hannah Baker è morta. Si è suicidata nella sua vasca da bagno, tagliandosi le vene. Alcuni ragazzi della Liberty High School si sono ritrovati in preda al terrore, e la loro vita, di lì a poco tempo, sarebbe cambiata per sempre. Tra tutti loro sarà Clay Jensen, il protagonista di 13 Reasons Why, ad avere un confronto più profondo e destabilizzante con sé stesso.

Clay Jensen è un ragazzo magro, introverso, poco loquace e innamorato perso di Hannah Baker. Ascoltando i tredici nastri in cui la ragazza accusava alcuni studenti della scuola del suo suicidio, Clay va su tutte le furie. Il suo scopo diventa il perseguimento di una giustizia cieca e imparziale a difesa di Hannah Baker, senza mezze misure.

13 reasons why

Nel suo operato sembrerebbe non esistere la possibilità di mettersi in discussione, ma con un occhio più critico è possibile analizzare nel suo personaggio sfumature sensoriali e caratteriali molto sottili. Se dovessimo associare Clay Jensen a un colore sarebbe il senape. Per come ci viene raccontato in 13 Reasons Why, prima della morte della sua amata, Clay era un ragazzo timido e riservato. Tranquillo ma estremamente attento a non ferire gli altri. Un approccio alla vita che si capovolge completamente con la morte di Hannah.

Da questo momento della storia, entra in scena il Clay Jensen che noi conosciamo. Apparentemente determinato e sicuro di sé. Sebbene il personaggio rimanga sporadicamente impaurito, timido e titubante nelle sue azioni (sensazioni ancorate al vecchio Clay), viene travolto da un’energia inarrestabile a difesa di Hannah. Si accenderà in lui una luce talmente forte da abbagliare. Ed è proprio ciò che accadrà in 13 Reasons Why: Clay Jensen sarà talmente accecato da un senso di giustizia “assolutistico”, inquinato dai sentimenti che provava per la ragazza, da perdere quell’equilibrio, anche razionale, che invece lo caratterizza nel suo insieme.

13 reasons why

Clay infatti è un ragazzo estremamente intelligente, in grado di fermarsi e riflettere, e questo lo dimostra più volte nella serie tv, soprattutto nelle stagioni successive, in cui tenta a più riprese di mettersi in discussione. Questo tipo di atteggiamento si avvicina molto al grigio, in cui oltre alla gestione delle proprie emozioni, all’equilibrio e alla neutralità, spesso coesistono anche un lato di luce e uno d’ombra.

Durante la prima stagione di 13 Reasons Why, questo equilibrio viene stravolto per sempre, scoperchiando un vaso ripieno di sensazioni sconosciute. Dopo aver realizzato che la stessa Hannah Baker non era irreprensibile, il nostro protagonista per due stagioni prova a non ripetere gli errori del passato. Sia nei confronti della sua nuova fidanzata, sia nei confronti della “verità”, ricordando come questo concetto sia relativo in molti casi.

13 Reasons Why

Il bene e il male si mischiano in un caleidoscopio di punti di vista, e i due estremi del suo carattere – quello grigio e quello giallo – si fondono in un nuova opera d’arte, senz’altro con i suoi pregi e difetti, ma definitiva. E questo a pensarci bene, è un percorso coerente con la vita di molti personaggi dello show. Come tutte le sensazioni più “ricercate” anche il color senape rientra in un gioco di sfumature fatte di gesti, sguardi e parole che non hanno un preciso orientamento, ma simboleggiano la complessità del carattere preso in esame.

Clay Jensen in 13 Reasons Why diventa anche un punto di appoggio per più di un personaggio. Nella prima stagione erano i genitori di Hannah. Nella stagioni successive Tyler e Justin vedono in lui un’ancora di salvezza, un riscatto dai loro dolori e demoni. La possibilità di ricominciare una nuova vita. Questo è possibile solo con un ragazzo color senape, né giallo né grigio. In che modo?

serie tv sopravvalutate

Solo con la definitiva presa di coscienza del nostro protagonista, si aprono nuovi spiragli anche negli altri personaggi, in grado di farli scuotere e permettere a tutti loro di trovare la loro definitiva identità ed equilibrio. La morte di Hannah è stato l’elemento scatenante, ma i veri reagenti chimici li abbiamo visti nelle relazioni interconnesse all’interno della storia.

Clay Jensen è ad oggi simbolicamente senape. E con questa riflessione siamo pronti ad accogliere la quarta ed ultima stagione (qui per saperne di più), con la curiosità di sapere se avremo una conferma o un ulteriore cambiamento. Una cosa è certa: nella vita, possiamo riscoprire noi stessi più volte, e chissà se il nostro Clay Jensen non cambierà sfumatura e diventerà qualcos’altro.

Non ci resta che aspettare e scoprirlo insieme.

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