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  1. GRANDI POTERI, ZERO RESPONSABILITA’

Parafrasando Spiderman ed il suo motto, solo che in questo caso da un grande potere non sempre derivano grandi responsabilità, ma anzi può anche capitare che il potere in questione faccia schifo e che invece di semplificare la vita non faccia altro che incasinarla ancora di più. Come già detto in Misfits non sono i superpoteri o i misteri da svelare il centro dello show. Ciò che conta davvero è come queste situazioni trasformino i protagonisti, come i poteri riescano a creare una tridimensionalità nei caratteri. Ogni potere acquisito è in realtà un potenziamento o un contraltare della propria personalità, dei propri rimpianti, delle proprie paure o dei propri difetti. La tempesta di fatto trasforma in superpotere il punto debole di ciascuno di loro. La timidezza sociopatica di Simon (Iwan Rheon) in potere di rendersi invisibile; il senso di colpa di Curtis (Nathan Stewart-Jarret) in possibilità di redenzione viaggiando nel tempo; il timore di non essere amata di Alisha (Antonia Thomas) in passione morbosa; la paura del giudizio degli altri di Kelly (Lauren Socha) in capacità di ascoltare i pensieri degli altri; la sensazione di inutilità di Nathan (Robert Sheehan) in immortalità; il bipolarismo di Rudy (Joseph Gilgun) in capacità di sdoppiarsi; il talento da spacciatore di Seth (Matthew McNulty) in potere di prendere e cedere poteri. E questi sono solo quelli dei protagonisti: nel mondo di Misfits esistono una miriade di poteri strani e stupidi al limite dell’assurdo, come la capacità di rendere calve le persone o quella di far marcire gli organi genitali. Ma l’elemento affascinante di tutte queste situazioni è che magicamente riescono ad apparire plausibili nel contesto generale, perchè sia i protagonisti sia la storia in genere sono all’insegna del più puro cinismo antiepico. La cosa divertente di Misfits è che se riuscite a pensare ad un potere quanto più stupido ed assurdo, state sicuri che qualcuno lo possiedeMisfits

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