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Era il lontano 2009 quando per la prima volta il gruppo di disadattati in tuta arancione (“misfits” si traduce appunto “disadattati”) faceva irruzione nel panorama della serialità inglese. Misfits, una serie tv ideata da Howard Overman e vincitrice di tre premi Bafta, è un prodotto che ingloba vari generi, dal teen-drama alla comedy, dallo sci-fi show al live-action.

La trama ruota attorno ad un gruppo di cinque adolescenti che per motivi diversi sono costretti a prestare servizio presso un Community Center. Durante una giornata di servizi sociali una strana tempesta si abbatte sul quartiere, ed i cinque ragazzi vengono colpiti da un fulmine: ben presto scopriranno di essere in possesso di poteri straordinari quanto strani, e soprattutto di non essere gli unici.

L’idea di base potrebbe sembrare banale, ma la vera particolarità della serie è da ricercare nell’atmosfera realistica nella quale irrompe il sovrannaturale, nelle trame mai scontate e mai retoriche, nel linguaggio volgare, blasfemo e politicamente scorretto, nell’autenticità dei personaggi, nella sperimentazione della messa in scena e nel cast perfetto, senza dimenticare l’ironia tipicamente british.

Se non avete mai avuto il piacere di godere di questa serie originalissima, ormai conclutasi nel 2013, non avrete più scuse per rimandare la maratona dopo aver letto i 10 motivi per cui ci manca Misfits.

  1. UNO SHOW POLITICAMENTE SCORRETTO

Una volta finita la prima stagione, la prima cosa che pensai fu che uno show del genere in Italia non sarebbe mai stato possibile. Il motivo era uno solo: l’ultimo blasfemo (nel vero senso della parola) episodio della prima stagione, in cui ad essere presi in giro erano Gesù, i preti e la religione. Tutta la serie è incentrata infatti su di una sceneggiatura politicamente scorretta, con dialoghi pervasi di un’ironia dissacrante e feroce, con situazioni in cui ogni pensata assurda può essere inserita nello sviluppo della vicenda con sfrontatezza e volgarità. I personaggi sono giovani e nel pieno del loro sviluppo psico-fisico: non vi è perciò niente di censurato o di edulcorato, questi adolescenti sono reali, non adultizzati ma anzi sboccati, strafottenti, perduti. Negli episodi perciò non mancano masturbazione esplicita, omicidi, sesso di qualsiasi tipo, tendenze sociopatiche, volgarità, violenza fisica e verbale, alcool e droghe, il tutto condito da una trama a tratti toccante a tratti totalmente WTF. Tutto è pervaso da una veridicità tangibile, in cui l’elemento sovrannaturale serve solo come semplice espediente per mostrare le relazioni e le dinamiche tra i personaggi, in un quadro adolescenziale quanto mai realistico. A parte l’assurda premessa centrale della tempesta e dei poteri, tutto ciò che viene mostrato rimane interamente credibile, inclusi i normali comportamenti adolescenziali. Praticamente questi cinque se la spassano (quasi) tutto il tempo ed hanno pure i poteri. Come si fa a non amarli? Misfits

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