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The Marvelous Mrs. Maisel – La recensione del finale della quarta stagione

Non è bastata neanche la distribuzione settimanale per rendere meno infervorata la visione di The Marvelous Mrs Maisel: anche questa stagione, così come le precedenti, ci è letteralmente sfuggita dalle mani. Velocissima e sgargiante è passata di fronte ai nostri occhi lasciandoci ancora una volta orfani fin troppo presto. A far volare la quarta stagione di The Marvelous Mrs Maisel però non è stata la trama concitata ma piuttosto la nostra spazientita frenesia di volere vedere succede qualcosa, qualsiasi cosa, basta che accada.

Ci siamo sentiti abbindolati e forse anche un po’ presi in giro mentre girovagavamo senza meta per le turbe della famiglia Weissman, o mentre le chiacchiere di Mei cominciavano a farci venire il mal di testa. Siamo saliti sulle montagne russe, letteralmente, abbiamo seguito passo passo i tentativi di Susie nei panni di agente a tutto tondo, abbiamo vissuto ogni appuntamento combinato da Rose come se in ballo ci fosse la nostra stessa vita sentimentale, ma mentre tutto questo accadeva i minuti passavano e Midge compariva sempre meno sul suo palcoscenico. Inariditi dalla sua fondamentale mancanza abbiamo cominciato a vedere sempre più distrattamente la quarta stagione di The Marvelous Mrs Maisel, come se nessuno di tutto quel variopinto e totalmente anticonvenzionale gruppo umano sapesse reggere il peso della mancanza della sua protagonista principale. Troppo forte, troppo preponderante era stata fino a quel momento la presenza di Midge Maisel: come è possibile che tutto a un tratto si sia spenta così?

Il motivo, inizialmente scansato dal panegirico delle opinioni, non può altro che essere il più scontato: la quarta stagione di The Marvelous Mrs Maisel non decolla mai perché la sua protagonista è completamente a secco di idee. Quella vacuità che tanto andavamo cercando in un errore di sceneggiatura, altro non può rivelarsi se non nell’espressione personale della sua eroina, ora ridotta a disillusa attrice della sua vita.

the marvelous mrs maisel

La scottatura subita dalla smaterializzazione del suo tour con Shy Baldwin non si è smussata con una crisi di nervi e non si è nemmeno esaurita ogni volta che Midge ha annunciato che questa volta avrebbe fatto a modo suo. E’ proprio quando si ripete insistentemente un concetto di autoaffermazione che in realtà si sta semplicemente cercando di convincersi di ciò che si sta dicendo, e Midge queste frasi le ha ripetute fin troppe volte per poter farci credere in un limpido nuovo inizio. Esibirsi in un night club non è di certo la vita che sognava, e non sarà disprezzando i grandi palchi che potrà smettere intimamente di sperare di salirci. Disillusa nel suo obiettivo Midge fa quello che mai ci saremmo aspettati da una donna tanto tenace quanto lei: sopravvive. Tira a campare guadagnando poco meno del giusto per cui il suo potrebbe considerarsi lavoro, e nemmeno i debiti con il lattaio riescono a farla scendere dal piedistallo dei suoi ideali, tanto nobili quanto pigri. Perché sognare di dire ciò che si vuole sul proprio palcoscenico non è un’utopia, ma non sarà attraverso limiti autoimposti che i sogni si possono avverare.

Immobile, impietrita dalla paura di sbagliare, Midge Maisel rimane l’unica pedina ferma di una scacchiera di pedoni in movimento. Ed è proprio mentre Miriam rimugina su quello che ha perso che tutti gli altri protagonisti di The Marvelous Mrs Maisel agiscono mossi da massicce dosi di coraggio. Da Rose che sfida New York intera affermandosi come inscalfibile combinatrice di appuntamenti a Abe che arriva a scrivere l’articolo più sincero e difficile della sua vita. Poi c’è Joe che sceglie finalmente di presentare Mei ai suoi genitori emancipandosi con sempre maggiore sicurezza a protagonista della sua vita, fino a Susie che apre addirittura uno studio per svolgere al meglio la sua attività di agente continuando a prendere in carico sempre nuovi talenti. E non c’è di che sorprendersi a questo punto se di Miriam nella quarta stagione non ne è rimasta che l’ombra, se non ha fatto altro che nascondersi.

Anche la stasi però ha una data di scadenza e in The Marvelous Mrs Maisel, come prevedibile e come eternamente sperato arriva con l’incontro tra Miriam e Lenny Bruce. Il momento più atteso dell’intera serie giunge al suo bramato compimento sul finire della quarta stagione: Miriam e Bruce si guardano in quegli occhi ormai consumati da tutte quelle volte in cui si sono desiderati e si fanno cullare dalla passione dei loro respiri affannati. Non ce lo eravamo proprio immaginati così. E’ nella terza stagione, sull’uscio di quella porta colorata dal tramonto di LA che abbiamo lasciato le speranze di un amore idilliaco. Non qui, dove i loro corpi si sono uniti senza comprendersi davvero. Ma è poco dopo però, in un teatro vuoto, che Miriam Maisel ascoltando le dure ma sagge parole di quel collega per cui tanto ha provato ammirazione, riesce a svegliarsi dal quel costrittivo torpore.

Arriva un momento per noi in cui si apre una finestra, se non cogli l’attimo la finestra si chiude. Quindi non…Se mandi tutto a p****ne ti giuro che…così Midge mi spezzerai il cuore

Lenny Bruce 4×08

Deludere Lenny equivarrebbe a deludere quella ragazza che qualche anno prima si esibì ubriaca e in vestaglia in un club qualunque alla sola ricerca della sua voce e di un pubblico che voglia ascoltarla. Dopo una stagione di ricalibrazione ora Midge dovrà solo ritrovare quella tenacia di sbagliare e sbagliare ancora, pur di arrivare nel palco più alto in cui possa mai essersi immaginata di fronte a quel microfono, spento per le troppe scurrilità. Che sopravvivere a se stessa sia più difficile di qualsiasi altra avversità la nostra Miriam lo ha imparato sostando nell’ombra delle sue paure, ma solo ora che la vediamo finalmente brillare sotto la luce quel cartellone pubblicitario sappiamo che ha finalmente smesso di nascondersi.