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Alle radici del grande successo di Andor e The Mandalorian

La seconda metà del 2022 e l’inizio del 2023 hanno portato tantissime soddisfazioni ai fan di Star Wars, dopo alcune delusioni di inizio anno. La prima stagione di Andor e la terza di The Mandalorian hanno restituito lustro al franchise, apparso un po’ fiacco con The Book of Boba Fett e soprattutto con la delusione scaturita da Obi-Wan Kenobi. Le serie tv live action sono, oggi, uno degli elementi principali del ricchissimo universo creato da George Lucas e l’ultimo anno e mezzo ha evidenziato un trend importante da analizzare, indice della direzione che il franchise intero dovrebbe prendere per mantenere alto il proprio livello.

Al di là, infatti, delle mancanze di The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi, sono i pregi di The Mandalorian e Andor a tracciare la via, per rubare un lessico caro alla serie di Disney Plus. Il grande successo di queste due serie è da ricondurre a determinati fattori, che ora analizzeremo, ed è ovviamente rinforzato dal paragone con le altre due produzioni, ma principalmente è indipendente e auto definito. Lasciando da parte, dunque, cosa non è andato con le serie tv live action di Star Wars, concentriamo su tutte le cose estremamente valide che abbiamo visto, andando a sviscerare le ragioni del grandissimo successo di due serie che non solo si sono distinte all’interno del franchise di riferimento, ma anche nel più generico panorama della serialità televisiva, divenendo prodotti di riferimento e dalla portata davvero ampia.

The Mandalorian
Grogu in The Mandalorian (640×340)

The Mandalorian e Andor: un successo per due

Nonostante siano due prodotti molto diversi, si possono rintracciare, più che altro a livello sovrastrutturale, diversi elementi in comune ad Andor e The Mandalorian che sono stati decisivi per determinarne il successo. Il primo, e più decisivo, sta nell’essersi riusciti a costruirsi una fortissima identità. Le due serie di Star Wars hanno pochi legami, se non generali e spesso solo citazionistici, con la continuity canonica dei film e in virtù di tale libertà hanno potuto operare per costruire un proprio codice comunicativo e un personale universo narrativo.

Questa libertà è data anche dalla scelta di collocare la narrazione in momenti poco esplorati della linea temporale di Star Wars, evitando così incastri narrativi e costrizioni logiche da dover, per forza di cose, onorare. Una scelta che si è ripercossa anche sulla trama e sui personaggi, perché la creatività in The Mandalorian e Andor è stata portata alle stelle proprio grazie alla mancanza di troppi vincoli. L’eccezionalità, poi, sta nel mantenere comunque un equilibrio tra l’identità delle serie e quella del franchise. Le due produzioni di Disney Plus hanno una propria forza, dovuta sicuramente alla loro stessa natura, ma ampliata anche dalla relazione col resto dell’universo. In poche parole, The Mandalorian e Andor si definiscono sia in se stesse che all’interno di un disegno più ampio.

Il simbolo di questa straordinaria forza identitaria delle due serie di Disney Plus sta nel ricco microcosmo che sono riuscite a creare. The Mandalorian e Andor sono due serie che funzionano sia da sole che in connessione con tutto il resto della produzione firmata Star Wars e ciò è possibile solo perché entrambi i prodotti hanno creato un proprio ambiente narrativo realizzato e definito, connesso ma indipendente: un’operazione sensazionale, che era tutt’altro che semplice da realizzare.

La via di The Mandalorian

Dopo i tratti generici, ora è il momento di andare a fondo sulle due singole serie per inquadrarne gli elementi di spicco. Riprendendo la linea tracciata nel paragrafo precedente, la prima grande forza di The Mandalorian sta proprio nei suoi personaggi principali, esordienti rispetto alla continuity dei film di Star Wars. Il successo di Grogu è sicuramente stato favorito anche dalla sua risonanza mediatica, ma quello di Din Djarin è da ricondurre interamente a una scrittura magistrale. Il protagonista di The Mandalorian è estremamente complesso, sfaccettato e realizzato e il tutto senza poter ricorrere alla mimica facciale di uno straordinario attore come Pedro Pascal. Mando è un personaggio scritto divinamente, che anche in relazione a Grogu e ad altri personaggi comprimari trova la sua definizione e contribuisce in maniera sostanziale alla riuscita dell’intera costruzione narrativa.

La trama di The Mandalorian viene sapientemente arricchita dal fascino dei suoi protagonisti, ma anche dal tono adottato per il racconto. La serie di Disney Plus alterna sapientemente momenti di tensione e passaggi più compassati, mantenendo alto il ritmo e sempre ben definito il racconto. The Mandalorian non ha paura nemmeno di intricare la trama, e lo sta dimostrando in questa terza stagione, e progressivamente aggiunge sempre più tasselli al suo microcosmo, restituendo un mosaico davvero impressionante.

Qui torniamo al discorso della creazione di un ambiente narrativo estremamente definito, che è uno dei tratti più caratteristici di The Mandalorian. Nella serie con Pedro Pascal troviamo moltissimi elementi caratteristici, esemplificati soprattutto dalla creazione di un fortissimo background incentrato sul mondo dei mandaloriani, un qualcosa di assolutamente unico nel franchise di Star Wars. In tal senso, The Mandalorian ha una sua identità fortissima, perché è stata capace di creare un mondo che si regge da solo e poi s’incastra bene nel resto della narrazione più ampia, perché non mancano i riferimenti alla tradizione, dal cameo di Luke Skywalker alla minaccia imperiale. Queste connessioni però sono solo un arricchimento, non sono costitutivi e qui si gioca tutta la differenza con altre serie che invece sono state costruite proprio sulla continuity canonica e non hanno sviluppato una propria identità. The Mandalorian ha compiuto un’operazione contraria e ha avuto ragione, ampliando man mano il proprio microcosmo e diventando il prodotto di punta che è oggi.

Andor (640×340)

L’unicità di Andor

Al pari di The Mandalorian, anche Andor è stata una serie che ha saputo costruire il proprio successo grazie alle sue peculiarità, scegliendo però vie diverse, decisamente uniche, nel franchise di Star Wars. La serie con Diego Luna si colloca ancora più lontana dalla continuity classica, ponendosi come un prequel di uno spin-off, ovvero Rogue One, e quindi di per sé i legami con la narrazione principale erano già pochi. Inoltre, Andor ha anche adottato uno stile unico, imperniando il racconto su un clima da spy story e lasciando tantissimo spazio alla riflessione, soprattutto ideologica: questo è stato il grandissimo punto di forza della serie.

Su queste pagine abbiamo parlato a più riprese del lavoro che Andor ha realizzato nel restituire, finalmente, un ritratto ideologico sull’Impero e sulla Ribellione, colmando dei vuoti che iniziavano a pesare all’interno del franchise. In tal senso, Andor era una serie necessaria e ha portato il racconto su un piano diverso, molto più realistico e riflessivo. Questo impressionante calco ideologico ha costretto la narrazione a dilatarsi e anche in quest’ottica la produzione di Disney Plus è stata magistrale, gestendo alla perfezione i tempi, senza renderli mai pesanti, anche quando sono parsi molto compassati.

L’unicità di Andor sta soprattutto, quindi, nella sua portata ideologica e nel suo clima da spy story, ma poi c’è anche la questione del microcosmo che, pur se più evidente in The Mandalorian, è importante anche qui. Il mondo di Andor è auto definito, rispetto alla continuity principale e anche in relazione a Rogue One, di cui la serie ne eredita il personaggio di Cassian Andor e poco altro. Da qui fuoriesce la spiccata identità che caratterizza Andor, che la accomuna a The Mandalorian e che la distingue da serie più deboli come The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi.

La via, tornando sempre al lessico mandaloriano, è pressoché evidente se guardiamo a come le serie di Star Wars hanno raggiunto il successo. Il franchise sta vivendo una grande fase di espansione e in cantiere ci sono altri progetti, in primis la misteriosa Skeleton Crew che uscirà nel corso dell’anno. L’obiettivo da perseguire è quello della realizzazione identitaria, perché Star Wars è un franchise forte, ma ampio: di terreno da esplorare ce n’è ancora parecchio, Andor e The Mandalorian lo hanno mostrato e ne hanno saputo approfittare. Vedremo se la loro via sarà da esempio.