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Baby Yoda è una delle trovate di marketing più geniali nella storia delle serie Tv

Se dicessimo The Mandalorian a voi che immagine verrebbe in mente? A noi sicuramente quella di un esserino verde carinissimo con degli occhioni dolci e delle orecchie buffe conosciuto come Baby Yoda.

Definito da Mashable “la cosa più carina mai vista in tutta la storia dell’esistenza umana” Baby Yoda è una delle trovate di marketing più geniali della storia delle serie Tv.

A seguito dello spin off di Star Wars, The Mandalorian (disponibile su Disney+), è nata l’ultima internet sensation. La rete, infatti, è letteralmente invasa da meme, GIF e articoli. I social, invece, nel 2019 erano pieni di petizioni per velocizzare la messa in vendita del merchandising legato a The Child. Tant’è che il merchandise non è sbarcato nei negozi nel periodo natalizio, come tutti si aspettavano, bensì dopo l’uscita della serie nel mondo. La portata del fenomeno è gigantesca. Nel novembre 2019, dopo soli 14 giorni dall’uscita dello show, le interazioni sui principali social come Facebook e Twitter hanno toccato la cifra record di 2,28 milioni.

Il traffico è aumentato e si è arricchito di petizioni e lamentele quando Vanity Fair ha comunicato per errore che Baby Yoda sarebbe stato sostituito da un’immagine digitale. La possibilità di utilizzare la computer grafica, al posto di un pupazzo animato da due persone, ha fatto insorgere i fan. Molti si sono mobilitati attraverso raccolte di firme per evitare che ciò accadesse. Baby Yoda, con CGI, sarebbe stato snaturato e la sua tenerezza infinita non sarebbe arrivata allo spettatore con la stessa potenza. Sempre a proposito di questo argomento, anche il cineasta e regista tedesco Werner Herzog ha fatto sentire la sua voce: è tra coloro che si sono opposti all’utilizzo della tecnologia digitale per il personaggio. Ha definito Baby Yoda “così bello da essere straziante”.

La fama del piccolo alieno verde di nome Grogu è così radicata su internet che, anche nell’anno successivo al lancio dello spin off, ha superato nei trend topics ogni tipo di concorrenza.

In Italia era più cercato dei famosi Nutella Biscuits, negli USA, invece, ha addirittura superato i candidati alle elezioni Democratiche, sbattendo in faccia a tutti il potere della sua infinita dolcezza.

Baby Yoda e Mando

The Mandalorian è un prodotto su cui i fan della saga di Star Wars hanno avuto meno da discutere.

La serie, infatti, è il giusto compromesso tra tradizione e innovazione. Questo successo unanime ha contribuito a mantenere incollati agli schermi i fedelissimi, ma anche ad avvicinare nuovo pubblico alla saga delle guerre nella galassia. È la pucciosità di Baby Yoda ad aver reso possibile tutto ciò. Pensiamo alla contrapposizione tra Mando, tosto e taciturno cacciatore di taglie sempre armato, e un bambino tenerissimo. Ma quanto è dolce l’immagine del loro primo incontro? Per non parlare di quella in cui Baby Yoda, sotto lo sguardo vigile di un preoccupato Mando, cade in un sonno profondo in cui è così coccoloso che anche lo stesso guerriero non riesce a smettere di guardarlo. Il mandaloriano è la prova che anche i più duri di cuore non riescono proprio a essere immuni alla dolcezza di quei grandi occhioni scuri che ti fissano sbattendo le palpebre.

La necessità di trovare un escamotage

La Disney, con questa geniale trovata di marketing, che ha lanciato come una delle prime esclusive della neonata piattaforma, non solo ha visto aumentare in maniera esponenziale gli abbonamenti, ma ha anche attirato nuovo pubblico. Era una necessità, considerando che la casa di Topolino, nel 2012, ha comprato tutti i diritti dalla Lucasfilm di George Lucas. A dimostrazione di questa esigenza, già prima del fenomeno Baby Yoda, sia la Lucasfilm che la Disney avevano provato ad inserire personaggi teneri nei prodotti targati Star Wars. Pensiamo agli Ewok ne Il ritorno dello Jedi o ai Porg ne Gli Ultimi Jedi, ad esempio. Ma le trovate non avevano riscosso il successo sperato.

Sicuramente la serie non avrebbe avuto così tanta fortuna se non ci fosse stato Grogu o The Child. Il merchandising legato alla produzione, infatti, è prettamente incentrato su di lui: pupazzi, peluches, tazze e gadget vari invadono internet e negozi. Basti pensare che anche Lego, ad esempio, ha dedicato delle miniature al piccolo alieno. Quindi è lampante come The Mandalorian non potrebbe sopravvivere senza il suo personaggio di punta. Quando il finale della seconda stagione lascia i fan con il fiato sospeso circa la possibilità di una terza senza The Child, ci pensa The Book of Boba Fett a ristabilire l’equilibrio mostrando di nuovo l’amatissimo e dolcissimo esserino verde mangia rane. È qui, infatti, che lo vediamo correre in soccorso del suo amico Mando (ma non vi diciamo nulla di più). Una scelta che dimostra la sua infinita tenerezza e che spinge i fan a dire, ancora una volta, “oooh che tenero”.

Ciò che abbiamo appena accennato rende ancora più palese il fatto che Disney stia cavalcando l’onda del successo planetario del personaggio. Nella prima stagione dello spin off sul mandaloriano, infatti, di Baby Yoda sappiamo pochissimo, se non che ha cinquant’anni e che su di lui c’è una taglia. Nella seconda stagione, invece, visto il grandissimo successo che, come già ricordato, ha fatto impazzire i fan, i creatori hanno tentato di dare uno spessore a The Child creando un background al quale inizialmente non è stato nemmeno accennato. Hanno anche deciso, di giocarsi il jolly in altre produzioni, vedi The Book of Boba Fett, dove basta farlo comparire in due puntate per generare curiosità e attesa negli appassionati.

Viste le considerazioni precedenti è chiaro come Baby Yoda sia stato consacrato uno dei personaggi più amati di sempre dell’universo di Star Wars.

Nemmeno la casa di Topolino si aspettava un successo a livello globale e così duraturo. Il CEO, Bob Iger, durante la première de L’ascesa di Skywalker afferma: “Ammetto che le proporzioni del responso superano probabilmente le mie più rosee aspettative. Detto questo, nel momento in cui ho posato gli occhi sul personaggio, ho ricevuto la netta impressione che il pubblico avrebbe sentito la connessione con lui. È così tenero, interessante, coinvolgente, per molti aspetti familiare eppure così nuovo”.

Il successo di Baby Yoda, in parte, potrebbe anche essere scontato considerando che lo stesso Yoda è uno dei personaggi più amati di Star Wars. Tuttavia, come già accennato, The Child è una vera e propria operazione di marketing, a cui Disney come visto in precedenza, puntava da un po’. Ne siamo consapevoli ma ci siamo cascati ben volentieri lo stesso: la cuteness overload, infatti, non lascia indifferenti nemmeno gli spettatori più distaccati o esigenti.

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