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Il successo di The Handmaid’s Tale spiegato in 5 punti

2. IL PARTICOLARE MOMENTO STORICO

Golden Globes

In maniera del tutto complementare al punto uno, va considerato che le tematiche trovano piena affermazione nel hic et nunc. Sono prevalentemente due le ragioni che fanno di The Handmaid’s Tale la Serie giusta al momento giusto.

Prima di tutto, un incubo rappresentato da una società bigotta e fallocratica non poteva trovare terreno più fertile che nell’era Trump. Prima e dopo la sua elezione il presidente USA si è lasciato andare a esternazione che varcano di molto il confine della misoginia e non è un caso che alle manifestazione anti-Trump in America vengano spesso sventolate copie del romanzo di Margaret Atwood.

Non meno significativo è lo scandalo molestie che ha messo in ginocchio Hollywood e molti dei suoi protagonisti, obbligando a una nuova e più profonda riflessione sul ruolo della donna all’interno dello star system. Le vittorie ai Golden Globes di Handmaid’s Tale e di Big Little Lies, vanno anche nella direzione di lanciare un messaggio, un voler prendere le distanze in maniera netta da quanto accaduto. A prescindere dal fatto che avrebbero probabilmente vinto ugualmente.

Esiste poi un terzo aspetto da considerare, che riguarda la concezione dell’estremismo religioso secondo la Serie e che trova anch’esso ragion d’essere nel tempo presente. Per le strade della Repubblica di Gilead, si trovano vigilantes armati (gli Occhi), corpi appesi come ai crocevia dell’Isis, fondamentalismo e ritualità punitiva: elementi che spingono alcuni a ritenere The Handmaid’s Tale una fiction speculativa, piuttosto che una Serie fantascientifica.

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