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Le 11 Serie Tv regine del 2016

7) Black Mirror (terza stagione)

Black Mirror

La serie inglese, prima prodotta e trasmessa da Channel4 ed ora dal colosso on-demand Netflix, è rinata dopo due anni – tre, senza contare lo speciale di Natale White Christmas – e non ha perso per nulla lo smalto. Il tiro questa volta va più verso i social network (Nosedive, 3×01), gli hacker (Shut up and dance, 3×03 e Hated in the Nation, 3×06) e la tecnologia per scopi bellici o, sarebbe meglio dire, eugenetici (Men against fire, 3×05).

Nonostante non siamo ai livelli degli “episodi-capolavoro” della serie di Charlie Brooker, come Ricordi Pericolosi e Messaggio al Primo Ministro, giusto per citarne due, la terza stagione di Black Mirror si conferma capace di entusiasmare il pubblico. Due puntate in particolare hanno un qualcosa di innovativo San Junipero (3×04), storia a lieto fine – forse primo episodio della serie con un finale positivo – su avveniristici programmi che permettono di vivere una vita post-mortem, e la già citata Hated in the Nation, sofisticato cyber-thriller dal finale inquietante.

6) Better Call Saul (seconda stagione)

better call saul

Vince Gilligan e Peter Gould confezionano dieci episodi perfetti, soprattutto per introdurre i personaggi che verranno fuori nella terza stagione e per completare la metamorfosi che porterà Jimmy a diventare il Saul Goodman di Breaking Bad.

Ovviamente, siamo ancora lontani dall’eccentrico personaggio ultra-citazionista che vuole risolvere i problemi “mandando in Belize” le persone, ma già ci sono tutti i presupposti perché ciò accada nella prossima stagione. Anche il nuovo “tradimento” di Charlie, avvenuto negli ultimi minuti dell’ultima puntata tramite il registratore, potrebbe indurre il “troppo buono” Jimmy a trasformarsi nell’eclettico Saul.

Senza dimenticare il finale sospeso con Mike, intimato da un biglietto a non uccidere i Salamanca: tutti credono (e sperano) che dietro il biglietto si celi nientemeno che Gus Fring, antagonista principale della serie madre: fatto confermato dalla teoria – abbastanza credibile, conoscendo Gilligan e Gould – secondo cui, anagrammando le iniziali dei titoli della seconda stagione, si formi la frase FRING’S BACK (“Fring è tornato”).

Insomma, staremo a vedere.

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