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Le 11 Serie Tv regine del 2016

3) House of Cards (quarta stagione)

house of cards epic ending

La vendetta del diabolico Frank Underwood si era arrestata nella seconda stagione, con il suo funambolico insediamento alla Casa Bianca, dopo le dimissioni del Presidente Walker. La terza ci ha presentato due nuovi personaggi (lo scrittore Thomas Yates e il Premier russo Viktor Petrov, molto importanti nell’economia della storia) e mostrato tutte le incrinature nel rapporto tra Frank e Claire, con l’abbandono del tetto coniugale da parte di quest’ultima.

La quarta stagione riparte da qui e si dipana in una serie di colpi di scena (due su tutti, l’attentato ad Underwood e la candidatura a Vicepresidente degli Stati Uniti di Claire) che portano prima i due coniugi a scontrarsi ed a riappacificarsi, e poi a gestire situazioni difficilissime, come la lotta tra la vita e la morte di Frank e la campagna elettorale contro il “nuovo” Conway, fino ad arrivare all’incredibile finale, nel quale decidono per il loro bene, visto soprattutto il ritorno dei fantasmi del passato tramite l’articolo di Tom Hammerschmidt, di muovere una guerra contro i terroristi dell’ICO.

Se la terza stagione, per alcuni versi, è sembrata a molti troppo scialba e troppo improntata sul rapporto tra i due coniugi Underwood e il “ritorno alla vita” di Doug Stamper, questa quarta stagione ci riporta ai fasti dei primi episodi, in cui è forte la voglia di potere di Frank e Claire ed in cui è fortissimo il loro legame per mantenere tale potere, con qualsiasi mezzo. L’inserimento del personaggio del candidato repubblicano Conway (e della sua allegra famiglia) non fa che sottolineare ulteriormente questo legame.

Una delle migliori stagioni senza alcun dubbio, sperando che l’abbandono di Beau Willimon non porti a un calo qualitativo.

2) Gomorra (seconda stagione)

Gomorra

Rivelazione del 2014, Gomorra si conferma anche in questi dodici episodi, densi di colpi di scena, praticamente in ogni puntata: dalla morte di Salvatore Conte a quella nel finale di stagione di Don Pietro Savastano, per non parlare dell’uccisione della piccola figlia di Ciro per mano dei Savastano stessi, alla faccia di chi pensava che con il brutale omicidio della fidanzatina di Daniele della stagione precedente si fossero spinti troppo oltre.

Oltre i colpi di scena, vi è una sceneggiatura scritta da buone mani (quelle di Roberto Saviano), nella quale vi è tutto lo Shakespeare tragico di Riccardo III, Otello e Tito Andronico, inserito nel contesto napoletano, ed una regia nuova e fresca all’interno del panorama italiano, affidata a Stefano Sollima (che non parteciperà però nelle prossime stagioni), Francesca Comencini, Claudio Cupellini e Claudio Giovannesi.

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