2) The Handmaid’s Tale – Mayday (3×13)
Il racconto di resistenza coraggiosa e disperata di The Handmaid’s Tale si fa pressante in questa 3×13. Una puntata commovente che si staglia come elogio della libertà. Una libertà semplice, pura, essenziale, rievocata dal racconto di un mondo che sembra essere ormai solo una fantasia.
C’è immediatezza nella libertà ma anche enorme difficoltà per chi è cresciuto in cattività. Per chi non l’ha mai conosciuta quella libertà. La forza dell’episodio sta proprio in questa rappresentazione così vivida della fatica di essere liberi. Il messaggio fanatico di Gilead viene ribaltato, convertito nella semplicità di una religiosità intima, umana. Nell’amore per il prossimo e per il diverso.
E così anche il Cristo deposto si trasforma in donna in un simbolismo carico di tensione e lirismo. Le immagini restituiscono la solita meravigliosa rappresentazione “pittorica” in cui il contrasto cromatico la fa da padrone. E se June perde umanità per donarla agli altri, la purezza della piccola Rebecca si fa espressione della disarmante tenerezza di un bambino, nella nostra necessità di farci piccoli, semplici. Umani.
