Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » SERIE TV » Le 12 teorie più sconvolgenti sul futuro di Game of Thrones

Le 12 teorie più sconvolgenti sul futuro di Game of Thrones

La guerra con gli Estranei si risolverà senza lottare, ma con un accordo

re della notteConosciamo gli Estranei dalla prima puntata, o primo capitolo, della saga, eppure ad oggi non sappiamo quasi nulla su di loro.
Gli unici indizi che ci sono stati concessi sono due: c’è una sostanziale differenza tra i White Walkers e i Non- Morti, non si possono riprodurre sessualmente come gli esseri umani, ma trasformano i neonati toccandoli.
Gli Estanei sembrano perciò un gruppo di creature fantastiche, come i Giganti e i Figli della Foresta, con un loro linguaggio, sentimenti e uno scopo. Purtroppo per loro sono probabilmente creature estremamente rare e si stanno lentamente estinguendo, ecco perchè hanno bisogno dei sacrifici fatti da Craster per sopravvivere e guidano un esercito di Non-Morti, sono troppi pochi per combattere.
Una delle poche fonti che abbiamo riguardo al passato è una storia raccontata a Bran dalla Vecchia Nan:

Migliaia e migliaia di anni fa, ci fu un inverno così freddo e così eterno come mai se ne erano visti a memoria d’uomo. Ci fu una notte che durò un’intera generazione. Nei castelli, i re tremavano e morivano, come gli animali nelle stalle. Piuttosto che guardarli morire, le donne soffocavano. Erano i tempi prima della venuta degli Andali, molto prima che le donne, attraverso il mare Stretto, fuggissero dalle città della Rhoyne. E le centinaia di regni di quei giorni erano i regni dei Primi Uomini, che avevano preso le terre appartenenti ai Figli della foresta. Eppure qua e là, nel fitto dei boschi, i Figli della foresta continuavano a vivere nelle loro città di legno, nelle loro colline percorse da gallerie, e i volti negli alberi continuavano a montare la guardia. Così, mentre il freddo e la morte dilagavano sulla terra, l’ultimo degli eroi intraprese un viaggio alla loro ricerca. Sperava che l’antica magia dei Figli della foresta potesse restituirgli le armate che aveva perduto. Con una spada, un cavallo, un cane e una dozzina di compagni si avventurò nelle terre morte. Per anni andò avanti a cercare, l’ultimo degli eroi. Cercò e cercò, fino a quando cominciò a disperare di riuscire mai a trovare i Figli della foresta e le loro città segrete. Uno dopo l’altro, i suoi compagni morirono. Poi toccò al suo cavallo, al suo cane. La lama della sua spada si congelò al punto da spezzarsi quando cercò di usarla. Gli Estranei sentirono l’odore del suo sangue caldo. Silenziosamente, si misero sulle sue tracce, dandogli la caccia con branchi di pallidi ragni, grossi come mastini…

Grazie all’aiuto dell’Ultimo Eroe, degli Stark e dei primi Confratelli dei Guardiani della Notte gli Estranei vennero respinti e Brandon il costruttore creò la Barriera.
Trattandosi dell’Era degli Eroi queste non sono altro che storie tramandate oralmente, probabilmente cambiate negli anni e rese mitiche. Due grandi quesiti sorgono spontanei: come hanno fatto a respingere così tanti Estranei armati fino ai denti dato che perfino la spada di dell’Ultimo Eroe si è spezzata? La costruzione della Barriera ha richiesto un tempo lunghissimo, come possono gli Estraei non aver provato ad attaccare nuovamente? Infondo di corpi morti dovevano essercene a centinaia e rianimarli non sarebbe stato così complesso. La risposta risiede nel Forte della Notte, luogo spaventoso e abbandonato, nel quale è presente “il portale delle tenebre” un passaggio segreto che collega i due lati della Barriera, a quanto pare vecchio quanto la stessa. Perché costruire un passaggio potenzialmente così pericoloso e tenerlo segreto a tutti? Una delle teorie racconta che forse veniva segretamente usato dai Guardiani della Notte per dare dei sacrifici umani agli Estranei, in modo da mantenere la pace.
Per quanto sarebbe fighissimo vedere una grande battaglia vivi contro morti, tutti i personaggi riuniti insieme e draghi che sputano fuoco, sembra molto poco plausibile nel mondo creato da Martin. Un mondo dove non si contrappongono il “male” contro il “bene”, ma si scoprono le controversie delle personalità, le lotte tra l’istinto e la ragione. Se mai i Guardiani dovessero davvero rinnovare il vecchio accordo con gli Estranei ci vorrebbe un grande leader che si comporti come un mediatore, aperto al pensiero di chi è “diverso”, e Jon sembra il candidato perfetto. L’ha fatto con i Bruti praticamente senza battere ciglio, perché non con gli Estranei?
Per quanto poco epica possa apparire questa opzione, di guerra nei Sette Regni ce n’è stata sin troppa.

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12