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I 6 personaggi più angoscianti di una Serie Tv che non riesco neanche a guardare in faccia

L’angoscia è un sentimento strano, non trovate? Se proviamo a rifletterci un attimo, ci rendiamo conto di quanto questa sensazione venga percepita da noi umani come qualcosa di profondamente disturbante. Talvolta risulta addirittura peggiore della paura. Pensateci: il terrore è facilmente individuabile. Ti prende alla gola, ti irrigidisce. Hai semplicemente paura perché ti trovi di fronte ad un pericolo immediato. Che cosa accade, però, quando quel pericolo non lo vedi? Quando ciò che ti disturba non è immediatamente percepibile, ma sembra nascosto dietro l’angolo? Il panorama seriale è costellato di personaggi, racconti e scelte narrative (tra cui spicca Game of Thrones) costruite proprio per provocare nello spettatore quel senso di disagio che si fa strada sotto le ossa e non se ne va più. Il fascino c’è, non possiamo negarlo: quando un personaggio è così inquietante da disturbarci spesso risulta anche tremendamente affascinante. Oggi ne vediamo 6: i personaggi più angoscianti di una serie tv che non riesco neanche a guardare in faccia.

1) Joe Goldberg (You)

Game of Thrones

Lo so, lo so. Il tanto amato (più o meno) Dan di Gossip Girl apparentemente non sembra capace di fare del male a una mosca. Eppure a me sono bastate poche puntate di You per iniziare a dubitare di chiunque incontrassi per strada. Con la sua faccia educata e i modi affabili, Joe veste perfettamente i panni del classico ragazzo della porta accanto. Peccato che, sotto la facciata, si nasconda uno stalker. Un assassino. Un uomo traumatizzato e, conseguentemente o meno, squilibrato. Forse è proprio per questo che mi ha sempre angosciato così tanto: due facce della stessa medaglia, un uomo in grado di prenderti il cuore e al tempo stesso di chiuderti in cantina e buttare via la chiave. Ammettetelo: almeno una volta avete provato a giustificare Joe. A scusarlo, a sperare che la sua redenzione fosse arrivata. Quando la linea di demarcazione tra il bene e il male è evidente non ci poniamo troppe domande: è quando si fa fatica a distinguere i buoni dai cattivi che la posta in gioco diventa molto più alta. Penn, ti assicuro che ce l’hai fatta: dagli sconosciuti non accetterei nemmeno un sorriso accennato, figuriamoci le caramelle.

2) Il Ragazzo di Shawshank (Castle Rock)

Game of Thrones

Parlando dell’immenso filone di cittadine dalle quali è meglio stare alla larga non possiamo non citare Castle Rock, serie televisiva andata in onda nel 2018 che prende il nome proprio da uno di questi adorabili posticini (forse uno dei frutti più importanti della mente di Stephen King). Basata sulle storie del re dell’horror, la serie non solo mette un’ansia incredibile allo spettatore ma gli ricorda una massima importante: “fatti i fatti tuoi che campi cent’anni“. E chi meglio del ragazzo di Shawshank per ricordarcelo? Interpretato dal bravissimo Bill Skarsgård (il quale fa un lavoro da maestro con i suoi occhioni e l’espressività che lo caratterizza), il personaggio del Ragazzo (mi fermo qui per evitare spoiler) si guadagna a pieno diritto un posto tra le figure più inquietanti della serialità. Ovunque c’è lui, seguono tragedie. Non lo si capisce e tantomeno lo riusciamo ad inquadrare. E’ fumoso come pochi e, anche per questo, ci piace un casino. Ma forse, e dico forse, andava lasciato in quella gabbia.

3) BOB (Twin Peaks)

Il personaggio di Killer BOB ha sicuramente contribuito a rendere I segreti di Twin Peaks il cult che è (impossibile non ricordare la scena che lo vede protagonista dove il suo volto spunta dal letto). Complice la bravura di David Lynch nell’inserirlo come elemento di puro terrore, il personaggio interpretato dal magistrale Frank Silva è semplicemente disturbante. Killer BOB altro non è che un’entità malvagia che si impossessa delle persone per compiere azioni efferate. Usandolo per rappresentare in tutto e per tutto il concetto di “male” umano, David Lynch riesce a portarci in scena un’angoscia nuda e cruda nella sua semplicità.

4) Ramsay Bolton (Game of Thrones)

Game of Thrones

Mi rivolgo a tutti i fan di Game of Thrones: pensavate di conoscere l’odio, vero? Trovandoci davanti il personaggio di Joffrey, ci siamo resi conto di non aver mai provato un sentimento di disprezzo così profondo come guardando negli occhi il principino di Approdo del Re. Ecco, poi è arrivato Ramsay. Si potrebbe scrivere un libro riguardante le nefandezze compiute dall’erede di Forte Terrore ma per salvaguardare la mia educazione mi limiterò a dire questo: Ramsay è quanto c’è di più tremendo in un essere umano (e all’interno di Game of Thrones non è cosa da poco). Spietato, sadico e manipolatore, gode nel vedere e nel procurare sofferenza e non risparmia nessuno. Ma cosa più importante, il personaggio interpretato da Iwan Rheon comunica una tale sensazione di angoscia sotto pelle che diventa difficile guardare lo schermo, quando compare in scena. In un universo come quello di Game of Thrones, dove il livello di tensione può salire molto in alto, è difficile mantenere il primato di personaggio più odiato e, forse, più temuto. Eppure, geniale nella sua follia, Ramsay fa decisamente paura e ti inchioda proprio al muro: vorresti distogliere lo sguardo ma non ci riesci. Forse solo una scena avente lui protagonista l’abbiamo guardata con gioia. Si, parlo proprio di quella. Una soddisfazione quasi…bestiale.

5) Jonas anziano (Dark)

Qualcuno dice che poche cose nella vita sono impossibili. Una di queste è sicuramente spiegare e comprendere Dark, serie televisiva tedesca andata in onda nel 2017 che ha avuto il grande merito di distruggerci il cervello per tre meravigliose stagioni. La serie di per sé è contorta, complessa e decisamente angosciante: da una parte per i temi che tratta (quali i viaggi nel tempo e gli universi paralleli) dall’altra per la capacità di inchiodare lo spettatore allo schermo con un racconto che appare come un loop senza fine. Risulta quasi difficile fare riferimento ad un singolo personaggio, dato che in qualche modo tutto risulta collegato, ma possiamo sicuramente citare il Jonas anziano. Scusate, Adam. Insomma, come volete voi. Qui si parla di una doppia angoscia: fisica (l’uomo è orrendamente sfigurato a causa dei continui salti temporali che opera) ed emotiva. Adam è tutto sommato un villain, un uomo senza scrupoli che manipola il tempo e tutti i personaggi intorno a lui, compreso il se stesso più giovane. Non so voi, ma a me tutto ciò che riguarda la manipolazione temporale mette i brividi. Paradosso della predestinazione o meno.

6) Madame Daungeron (Marianne)

Continuo a chiedermi come sia possibile che Marianne, serie francese del 2019, non abbia ancora ricevuto il plauso che merita. Perché c’è una cosa di cui potete essere certi: Samuel Bodin ha creato un prodotto che fa paura. Una paura che non ti scivola addosso tanto in fretta e che ti spinge a tenere le luci accese per almeno due settimane. La storia non è tra le più originali ma sicuramente d’effetto: la scrittrice di libri horror Emma Larsimon è diventata famosa grazie ad una saga per bambini avente come protagonista la strega Marianne. La donna (che ha basato i suoi racconti su alcuni sogni che faceva da piccola) è costretta a ritornare nella sua città natale quando si rende conto che i mostri creati da lei su carta stanno prendendo forma nel mondo reale. Se questa fosse una classifica Madame Daungeron meriterebbe il primo posto senza discussioni: la “dolce” nonnina, madre di una compagnia d’infanzia della protagonista, è convinta di essere posseduta dallo spirito di Marianne; noi spettatori non ci mettiamo molto a capire il perché. Mireille Herbstmeyer fa un lavoro egregio nel portare in scena una donna folle, spaventosa e a tratti da far ribrezzo. Fidatevi: non vorrete sentir parlare di denti, capelli o buchi nel terreno per giorni. Provare per credere.

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