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7 Belle Serie Tv comedy che sembrano non essere nate per far ridere

Il mondo delle comedy ci ha restituito alcune delle più grandi e forti risate mai fatte di fronte a uno schermo. Le gag, i fraintendimenti e gli eventi al di sopra di ogni tipo di limite di follia sono solo alcuni degli ingredienti chiave che ci hanno portato leggerezza, insaziabile voglia di ridere senza alcuna necessità di cercare la profondità lì dove non riuscivamo a trovarla nella quotidianità. Le storie intricate, le lezioni sui rapporti e le morali non mancavano, ma la parte che più prendeva possesso della scena era inevitabilmente quella leggera, quella che ci faceva soltanto ridere anche dei drammi e delle delusioni che, nel frattempo, i protagonisti collezionavano insieme alle loro gioie. In questo senso spiccano di certo prodotti come Tutto in Famiglia, Friends, Modern Family, How I Met Your Mother, ma le cose non sempre sono andate così. Da qualche tempo, o in generale in altri prodotti, si è accentuata la necessità di restituire al mondo delle comedy una parte drama non più oscurata e in secondo piano, ma predominante, come nel caso di Fleabag per intenderci. Di fatto sembrano delle commedie, ma nel profondo nascondono qualcosa che sovrasta la leggerezza del genere arrivando a far prevalere anche altro, soprattutto altro. All’interno di queste comedy spiccano argomenti esistenziali e profondi che mirano a raccontare una storia che mette al primo posto la ricerca dell’individualità dei protagonisti con tutte le malinconie e tristezze del caso. I prodotti in questo senso non mancano, e sono sicuramente quelli che più – in questo momento – stanno predominando le scene. La risata, in questo tipo di Serie Tv comedy, è qualcosa che non scatta nell’immediato e, soprattutto, è un effetto molto più raro perché quel che raccontano si svolge su un piano più leggero, sì, ma solo all’apparenza. E lo sappiamo: a volte l’apparenza conto ben poco.

Da Master of None a Fleabag: ecco 7 Serie Tv comedy che non sembrano nate per far ridere!

1) Reservation Dogs

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Reservation Dogs arriva nel catalogo Disney+ nel 2021 e, anche se in modo più silenzioso, scrive una storia apparentemente comedy che mira a raccontare la vita di un gruppo di adolescenti che cerca in tutti i modo di sopravvivere alla propria complessa esistenza. Le strade hanno da sempre rappresentato, per i protagonisti, delle vere e proprie dimore. Se tutti gli altri raccontavano un’infanzia felice a giocare nella propria cameretta, loro la raccontano su degli asfalti su cui spesso si sono sbucciati le ginocchia, ma in modo decisamente più diverso. Nella maggior parte dei casi, nessuno gli prometteva che il dolore a un certo punto sarebbe passato, nessuno li consolava. Cresciuti disillusi e senza speranze per il futuro, i protagonisti si ritrovano a dover affrontare la vita dopo il tragico lutto che gli è caduto addosso dall’oggi al domani. Uno dei loro migliori amici ha infatti perso la vita, e un fatto così drammatico li obbliga a vivere la propria esistenza cercando di restituire a quel che è successo un senso. Per riuscire a esaudire il suo desiderio decidono di mettere dei soldi da parte per andare in California, ma il mezzo per recuperare quei soldi sarà spesso macchiato da crimini e lotte per il proprio territorio contro una banda che minaccia il posto. Ognuno di loro cercherà in ciò che fa una giustificazione per non mollare il colpo, per scrivere una storia che possa dargli un’occasione per pensare che da qualche parte si possa ritrovare la pace e la serenità che nessuno di loro ha mai davvero conosciuto.

2) Atlanta

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Tre stagioni, 31 episodi e una storia che nasconde, nel proprio genere comedy, il riassunto chiaro e preciso di uno spaccato di storia reale. Perché Atlanta non parla soltanto di un uomo che cerca di raggiungere il successo a fatica, ma del desiderio di rivalsa di un padre che, per anni, non ha mai avuto l’opportunità di sentirsi fragile. Earn non viene considerato in quanto tale, ma solo come qualcuno che, se ha la possibilità di venire meno ai propri doveri e responsabilità, lo farà. E’ considerato come qualcuno che sbaglierà il colpo decisivo, mandando tutto in rovina. E, soprattutto, non è visto nella società in cui vive a causa di un’assurda e violenta xenofobia. Gli episodi di razzismo non sono purtroppo qualcosa di raro all’interno di Atlanta, fatto che porta questo tipo di comedy a farci ridere molto meno del dovuto. Nonostante alcuni tratti più leggeri, ciò che prevale è questo senso di ingiustizia e rivalsa che si addentra in Earn, e sarà proprio questo il filo che muoverà l’intera serie. La leggerezza viene qui a mancare per far spazio alla ricerca di tutto quello che negli anni è spesso mancato e adesso va trovato, non importa cosa bisogna fare per far sì che questo avvenga. Non importa quante altre porte in faccia bisogna ricevere. Tutto il necessario verrà fatto, aspettando il riscatto definitivo.

3) Master of None

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Master of None scrive una delle storie più reali e concrete mai scritte prima di quel momento. La vena comedy è qui fondamentale perché riesce a conferire alla serie un tratto concreto e mai drammatico capace di farci immedesimare all’interno di un contesto in cui tutti ci siamo ritrovati o ci stiamo ritrovando. Il protagonista intraprende infatti un viaggio interiore in cui cerca, a volte riuscendoci e a volte no, di capire qualcosa di tutto quello che fa e che è. Venire alla resa dei conti non è mai semplice per nessuno, ma Master of None riesce in questo arduo compito, restituendoci così la speranza che non importa quando, in qualche modo riusciremo a farcela anche noi. Non siamo sicuramente di fronte a una pura comedy, ma piuttosto a qualcosa che bilancia gli equilibri permettendo di riconoscerci in ciò che viene narrato, ma senza mai farci mettere le mani tra i capelli pensando che il sole non arriverà mai.

4) Fleabag

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Forse basterebbe solo questa foto per esprimere quanto Fleabag non sia mai nata per far ridere chi la guarda, ma solo per fargli compiere un viaggio distruttivo alla ricerca della propria identità. Gli occhi piangenti della protagonista non hanno mai cercato disperatamente una risposta a questa domanda. Vivacchiare senza sapere chi realmente fosse era un’opzione che sembrava più che sensata, ma non puoi sfuggire alle risposte che vengono a trovarti anche se tu non le hai cercate. Quello che sei trova sempre il modo di venirti a bussare alla porta, e questo è ciò che è accaduto a Fleabag, la ragazza sarcastica con il naso in sù che non permette al mondo di venirle a guastare i piani. Quel che voleva era solo apatia, vivere senza più possedere macigni, dominare la tristezza e fare a pezzi l’insoddisfazione. Ed è così che Fleabag scrive una storia in cui le risate saranno protagoniste di ben pochi istanti per far spazio a risposte di cui la protagonista non aveva neanche posto una domanda. Sfuggire alle responsabilità era quanto di meglio lei riuscisse a fare, ma adesso che queste si palesano una dopo l’altra la resa dei conti è vicina. Scappare non è più possibile, e sarà proprio questo l’argomento predominante di questa comedy che, a dispetto di molte altre, sceglie consapevolmente di stravolgere il significato del proprio genere. Fleabag non si fa inghiottire dalla sua storia triste, la domina con sapienza e sarcasmo.

5) The End of the F***ing World

The End of the F***ing World si impone come uno dei teen drama più particolari degli ultimi anni. La storia segue infatti le vicende di due ragazzi adolescenti che non hanno più intenzione di continuare la propria esistenza. Non sono soddisfatti, non sono felici. Sono spenti, apatici, privi di qualsivoglia tipo di impulso. Vivacchiano cercando nella tristezza del piacere, arrivando così a perdere totalmente la testa e il contatto con la realtà. Vedere due anime come le loro unirsi preannuncia chiaramente un disastro, ma la sorpresa di The End of the F***ing World risiede proprio qui. Due persone così negative non sembravano infatti poter fare altro che distruggersi insieme, e questo è ciò che accade per un po’ di tempo, ma l’epilogo risulta poi ben diverso dalle aspettative. La loro vicinanza li spinge a comprendere che esiste in realtà ancora un motivo per continuare ad andare avanti, li spinge a provare – per la prima volta – tenerezza, delicatezza. La serie si tinge di un color black comedy per via del suo forte cinismo e del suo non volersi mai prendere troppo sul serio attraverso eventi fuori dal limite, ma il tema della depressione è di certo quello che più prende spazio all’interno di questo prodotto e che porta poi The End of the F***ing World a scrivere una storia in cui quel che prevale è il disagio di due ragazzini che non vogliono più trovare il modo di cominciare a vivere superando l’apatica follia che li ha dominati per tutto questo tempo. Eppure, per fortuna, il tempo passato insieme gli regalerà qualcosa che non pensavano di ottenere neanche nei loro sogni più profondi.

6) Atypical

Atypical scrive una delle storie più delicate e dolci mai giunte nella piattaforma streaming Netflix. Con un’intelligenza emotiva fuori dal comune, la serie racconta le vicende di Sam, un adolescente affetto da autismo. Il genere comedy è qui utilizzato con sapienza e capacità e ha l’obiettivo di non drammatizzare l’esistenza del protagonista, ma soltanto di raccontarla nel modo più spontaneo e normale possibile. Proprio per questo motivo la serie non si concentra solo sulle sue vicende, ma anche su quella della sua famiglia che, improvvisamente, si ritrova a dover venire a patti con ciò che realmente è. In questo senso spicca dunque la realtà e la spontaneità con cui ogni cosa viene qui raccontata, ma allo stesso modo le nostre risate verranno sostituite da sorrisi commossi e momenti di forte unione familiare che ci ricorderanno, ancora una volta, che per lasciare qualcosa nel cuore del telespettatore non serve sempre dar vita alla Tv del dolore.

7) Uncoupled

Uncoupled arriva dalla stessa mente dei creatori di Sex and the City, e questo può risultare tangibile fin dai primi momenti del primo episodio. Ma è solo con l’andare avanti delle puntate che si comprende davvero che la natura comedy di Uncoupled è in realtà molto meno forte di quella di Sex and the City, ma non in senso negativo. A differenza della prima, infatti, questa diminuisce i momenti di scherno e risate favorendone altri con toni decisamente più drammatici e profondi. Il protagonista ha appena visto la sua relazione finire drasticamente, ma ciò che all’apparenza sembrava una fine è in realtà un grande e nuovo inizio. Attraverso questo evento, riesce infatti a comprendere quel che è davvero scoprendo in se stesso una forza e un istinto di sopravvivenza che non credeva di possedere. Le risate saranno anche in questo caso più deboli per far posto a una riflessione sana e onesta che riguarda non solo la fine dei legami, ma anche il rapporto che abbiamo con noi stessi e con ciò che siamo.

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