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5 personaggi delle Serie Tv che ho capito davvero solo quando sono diventata grande

Vi è mai capitato di farvi una determinata impressione di un personaggio di una serie tv per cambiare poi drasticamente opinione in un secondo momento? Questo può essere dovuto a un diverso grado di approfondimento e analisi, maturato nello spettatore dopo essere cresciuto, aver provato determinate esperienze o essersi ritrovato nelle stesse situazioni dei protagonisti delle serie tv che in un primo momento avevamo sottovalutato o guardato con occhi ingenui. Così, per esempio, capita che da grandi entriamo in particolare sintonia con personaggi che da piccoli trovavamo antipatici se non addirittura insopportabili e che non riuscivamo a capire o ci ritroviamo a cogliere sfumature più profonde in protagonisti che sembravano essere stati messi in scena solo per farci divertire, un po’ come Chandler Bing di Friends.

Oggi voglio quindi farvi fare un viaggio tra passato e presente per raccontarvi come il mio approccio nei confronti di alcuni personaggi delle serie tv è cambiato con il passare del tempo, da Homer Simpson a Chandler Bing.

Attenzione, il seguente articolo contiene importanti spoiler di How I Met Your Mother, I Simpson, Friends e Willy, il principe di Bel-Air.

Barney Stinson (How I Met Your Mother)

how i met your mother
Barney Stinson, How I Met Your Mother (1200×763)

Barney Stinson. Il più divertente e più imprevedibile della combriccola di How I Met Your Mother, sempre con la battuta pronta, con un assurdo piano di conquista da portare avanti: questo era quello che pensavo quando guardai per la prima volta quella che ai tempi era nota come E alla fine arriva Mamma su Italia 1. Tanta leggerezza e goliardia, insomma. Inutile dire che, riguardando con occhi più adulti la comedy, man mano che andavo avanti con la visione nuovi particolari che in un primo momento mi avevano fatto ridere mi hanno dato modo di riflettere e mi hanno spinto a cogliere una complessità che da piccola non mi aveva quasi sfiorata.

La stessa rivelazione del passato da hippie di Barney Stinson che, dopo una delusione amorosa, decide di cambiare radicalmente la propria personalità e ricadere nel lato oscuro (con tanto di citazione a Darth Vader) mi aveva fatta per lo più ridere. Ma quando, da adulta, mi sono presa la briga di approfondire meglio una serie che avevo sempre guardato abbastanza distrattamente, è inutile dire che sono rimasta affascinata dallo spessore del personaggio di Barney, un insicuro che preferisce erigere una barriera attorno a sé per paura di essere deluso ancora dall’amore, una persona cresciuta senza una figura paterna che ancora fatica a trovare la propria strada, ma che sotto sotto desidera solo di trovare una casa. Un muro, il suo, che pian piano inizia a vacillare quando l’uomo trova la persona giusta e che crolla del tutto quando Barney Stinson trova un nuovo scopo di vita, quello di diventare un padre amorevole e premuroso per sua figlia.

Homer Simpson (I Simpson)

Homer Simpson: simpatico buzzurro, sempliciotto a cui capita di tutto, divertente e capace di farmi ridere di gusto con le sue folli idee e le sue sfortune che lo fanno finire puntualmente in situazioni assurde. Lo “scemo” del villaggio, insomma: cosa mai poteva esserci di più di questo? Beh, la me bambina non poteva che sbagliarsi di più: che cosa potevo sapere del fatto che il personaggio de I Simpson fosse stato concepito come modello dell’americano medio? Perché Homer Simpson è questo: il prototipo di lavoratore che vive una vita di sacrifici, lontano dai sogni e dalle speranze giovanili, un impiegato frustrato e amareggiato dalla propria vita che però riesce a trovare la forza con cui combattere queste terribili sensazioni pensando alla propria famiglia. Pensieri che probabilmente non hanno mai sfiorato la mia mente da bambina ma che ora, dopo aver recuperato alcune tra le puntate più importanti della serie ed essere cresciuta, non possono che farmi rivalutare il personaggio di Homer Simpson secondo una chiave più tragica.

Chandler Bing (Friends)

Chandler BIng
Matthew Perry come Chandler Bing in Friends (640×360)

Chandler Bing è sempre stato, assieme a Joey, il mio personaggio di Friends preferito.

Un amore nato sin da quando da ragazzina mi capitò di visionare parecchie puntate della serie in replica su Rai 2: era quello che mi inteneriva di più e che, con le sue espressioni e le sue battute, riusciva sempre a farmi ridere. Recuperando la serie per intera molto più avanti nel tempo il mio parere non è cambiato e Chandler ha continuato a restare il mio favorito tra i sei protagonisti, ma stavolta anche per altri motivi. Chandler Bing, infatti, grazie al suo umorismo sarcastico impareggiabile è rimasto a mio parere il più divertente del gruppo, ma il suo personaggio mi ha colpito anche e soprattutto per tutti quegli aspetti che si possono comprendere meglio solo quando si entra nell’età dei venti, quella dei dubbi e delle paure in cui ci si dovrebbe già sentire adulti, ma in realtà si è ancora dei ragazzini spaesati. Chandler è questo: un grande insicuro che cerca di non pensare ai drammi che hanno caratterizzato la sua infanzia e che hanno di conseguenza influenzato il suo modo di vedere il mondo, come il trauma dopo il divorzio dei genitori che non gli ha mai permesso di aprirsi davvero in amore (prima di Monica).

Tuttavia, ad avermi fatto più avvicinare a Chandler Bing è stato il senso di smarrimento di fronte a ciò che il personaggio, intrappolato in un lavoro che detesta, prova nei confronti del futuro.

Squiddi (SpongeBob SquarePants)

Chandler Bing
Squiddi Tentacolo (640×360)

Ma dopo Chandler Bing, passiamo a parlare di un personaggio completamente diverso, quello di Squiddi Tentacolo, il triste e insofferente vicino di casa di SpongeBob SquarePants. Da amante di SpongeBob della prima ora, inutile dire che trovavo la costante attitudine negativa e pessimista di Squiddi eccessiva e a tratti irritante, da allegra ragazzina quale ero, che tifava sempre e comunque per la vivacità di SpongeBob e del suo amico Patrick Stella. Inutile dire che l’età ha cambiato davvero tutto e mi ha fatto completamente rivalutare il personaggio di Squiddi: mi sono infatti resa conto di ritrovarmi molto di più nell’atteggiamento misantropo e irascibile di un polpo che desidera solo starsene in tranquillità per coltivare le proprie passione piuttosto che in quello di una spugna di mare chiassosa, irritante e insopportabile.

Dopotutto, come si cambia nel corso degli anni… Si finisce per diventare ciò che più si disprezzava, ma, tutto sommato va bene così!

Lo zio Phil (Willy, il principe di Bel-Air)

Zio Phil (640×360)

Pur passando dall’animazione alle serie tv, i personaggi di Squiddi e dello Zio Phil di Willy, il principe di Bel Air hanno molto in comune. Come nel caso precedente, infatti, anche per quanto riguarda il personaggio interpretato dal compianto James Avery il mio parere è cambiato drasticamente quando ho rivisto la serie con occhi più adulti e consapevoli. Se infatti, quando ero piccola, mi ritrovavo a trovare lo Zio Phil come un individuo antipatico, che si ritrovava spesso a essere il cattivo della situazione e a mettere i bastoni tra le ruote a Willy con la sua severità e la sua austerità, inutile dire che da grande è diventato uno dei miei personaggi preferiti della serie.

Crescendo, infatti, ho iniziato sempre più a comprendere il motivo per cui l’uomo si comportava in un determinato modo e ho scoperto in lui uno degli esempi genitoriali delle serie tv meglio raccontato di sempre. Lo Zio Phil, infatti, ha sempre dimostrato, sia a parole che con i fatti, quanto per lui fosse importante dare un’educazione al nipote e come, nonostante il suo carattere burbero e severo, tenesse a Willy molto più del padre biologico di quest’ultimo. La perfetta rappresentazione di come, molto spesso, capiamo il perché della severità ricevuta da piccoli solo quando cresciamo davvero.

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