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WandaVision 1×01/1×02 – Un piacevole senso di straniamento

Dopo una lunga attesa di più di un anno, la Marvel torna a colpire e ci stupisce con il suo primo prodotto della Fase 4 (qui trovate gli ultimi annunci sulle nuove serie tv in arrivo). Ecco a voi la recensione di WandaVision 1×01 e 1×02.

Che splendida coppia di sposi che è appena arrivata in città, in cerca di pace e di tranquillità. WandaVision!

È sulle note di questa canzone che si apre WandaVision, la prima serie del Marvel Cinematic Universe di Disney+ , prodotta da Kevin Feige, diretta da Matt Shakman e scritta da Jac Schaeffer. La serie in questione vede per protagonisti Wanda Maximoff, nota nei fumetti Marvel con lo pseudonimo di Scarlet Witch, e Visione, l’androide creatosi grazie all’intervento di Thor e della Gemma della Mente in Avengers: Age of Ultron nonché vittima della furia di Thanos in Infinity War, e porta con sé una vera e propria rivoluzione per l’MCU.

Wandavision 1x01

Gli episodi di WandaVision 1×01 e 1×02 rappresentano infatti una ventata d’aria fresca e di sperimentazione nel panorama dei cinecomic.

Abbandoniamo momentaneamente invasioni aliene, supercattivi in costume e spettacolari scene d’azione per calarci in una pseudo-sitcom in bianco e nero, in 4:3, con tanto di risate registrate in sottofondo. Seguiamo quindi la vita di coppia dei due protagonisti, che cercano di uniformarsi al vicinato del quartiere dove si sono da poco trasferiti, mentre tengono nascosti i propri poteri.

E sì, è strano, anzi, straniante.

È straniante vedere i Wanda e Visione che abbiamo sempre conosciuto nei film del MCU agire in questo nuovo contesto come se tutto fosse regolare, come se non si fossero mai sentiti più a proprio agio di così, nella loro casa borghese degli anni ’50, con gli abiti dell’epoca, i capelli cotonati e un sorriso smagliante stampato sul volto. Ci sorprendiamo inizialmente nel vederli interagire come se niente fosse con Agnes (interpretata da Kathryn Hahn), la classica vicina impicciona, con il dispotico datore di lavoro di Visione e con gli altri personaggi. Siamo sconcertati nel sentire risate preregistrate in risposta a battute di altra epoca, con tutti gli stereotipi e i cliché tipici delle storiche sitcom americane.

Siamo disorientati nell’assistere a una commedia degli equivoci mentre dovremmo vedere uno show sui supereroi. Tuttavia non possiamo non essere affascinati, ma anche inquietati da alcuni particolari.

WandaVision

Perchè naturalmente siamo consci che, in fondo, la serie dovrebbe nascondere altro, ma mentre procediamo con la visione degli episodi sembriamo quasi dimenticare che tutto ciò a cui assistiamo non può essere vero. Ci perdiamo nelle prevedibili derive di quelle trame che abbiamo visto altre centinaia di volte in tv e, quando ci troviamo di fronte ad alcuni elementi e particolari che rompono l’idilliaco scenario, non possiamo fare a meno di provare un po’ di inquietudine, di quel senso di perturbante che ci ricorda che qualcosa è profondamente sbagliato.

Sono quei dettagli rossi, che spiccano nello splendido grigiore di una fotografia impeccabile che ricalca la rigida composizione della sitcom anni ’50 e poi ’60 di WandaVision 1×01 e 1×02 (la lucina del tostapane, l’elicottero di plastica trovato nel cespuglio, il sangue di una donna del vicinato). Sono quegli errori di sistema, per citare Matrix, che rivelano la natura fittizia di questo mondo da sogno.

Sono le frasi ripetute insistentemente, le scene che di colpo rompono la magia della fiaba, come il rischiato soffocamento del capo di Visione o le grida rivolte a Wanda dalla radio sfrigolante. Elementi di disturbo che lasciano i personaggi inizialmente confusi (a eccezione di una Wanda pericolosamente preoccupata), ma che poi vengono ignorati come se nulla fosse, provocando negli spettatori un profondo smarrimento.

Serie Tv gennaio 2021

Come non citare il finale della seconda puntata della serie? In questa scena, la protagonista, ora incinta, dopo l’ennesima inquietante stranezza riesce in qualche modo a riavvolgere il tempo e ignorare il disturbante individuo vestito da apicoltore uscito da un tombino poco fuori casa, ritornando a pochi istanti prima, a vivere l’idillio. La sezione in bianco e nero della serie si chiude, aprendola al futuro, in un turbinio di colori.

Dopo aver visto WandaVision 1×01 e 1×02 si può solo speculare. Non è chiaro se tutta questa realtà sia un meccanismo autodifensivo di Wanda o se la ragazza sia stata vittima di qualcuno che l’ha catturata contro la sua volontà.

La presenza di Visione è comunque indicativa: potrebbe esser il frutto del desiderio di Wanda di stare ancora con lui in una sua personale dimensione, dopo la perdita e il lutto, così come un’esca creata da un ipotetico villain per trattenere la ragazza tra le sue grinfie.

WandaVision

L’incipit della serie è promosso a pieni voti, non solo per gli spunti originali di una trama potenzialmente molto interessante e complessa, ma anche per la messa in scena, per la regia e per le interpretazioni.

Il setting, curato nei minimi dettagli, ricrea perfettamente l’atmosfera delle epoche che vorrebbe rappresentare grazie ad arredi, vestiario, acconciature e simili e nasconde al suo interno una serie sconfinata di citazioni all’immaginario Marvel (come quella all’HYDRA e alle Stark Industries). Anche la regia si rivela vincente sia per quanto riguarda l’imitazione dei canoni televisivi delle sitcom prese ad esempio (come le inquadrature e le strumentazioni impiegate), sia per quanto riguarda quegli espedienti registici più moderni, che ci rivelano i dietro le quinte e le crepe di questa utopica vita di coppia.

La trovata di inserire intermezzi pubblicitari studiati ad hoc e sigle che ricalchino le decadi degli anni ’50 e ’60 si rivela una scelta azzeccata e calzante (soprattutto per quanto riguarda l’intro animata che ricalca quella della sitcom Vita da Strega).

Vera forza del prodotto è la palpabile chimica tra i due straordinari attori protagonisti, in perfetta sintonia. Elizabeth Olsen ha modo di esprimere al meglio il proprio talento alternando una recitazione volutamente caricata quando assume la parte della squisita e simpatica mogliettina dai poteri magici a una convincente interpretazione che sfocia nel drammatico nei momenti di maggior tensione. Paul Bettany si rivela ugualmente bravo nel dipingere un Visione dolce e adorabilmente imbranato, con perfetti tempi comici.

Un inizio davvero stratosferico per una serie che sembra promettere grandi ed emozionanti colpi di scena e che ci lascia con il desiderio di poter averne presto ancora. Coi suoi richiami a Legion, a The Truman Show, a Matrix e a storiche sitcom come The Dick Van Dyke Show, WandaVision potrebbe diventare uno dei prodotti più all’avanguardia degli ultimi anni.

Nell’attesa, non ci resta che cercare di frenare l’hype aspettare pazientemente l’appuntamento del 22 gennaio per il terzo episodio.

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