Tra le uscite più interessanti di questo mese di settembre spicca, sicuramente, The Penguin. D’altronde, le firme sono di assoluto prestigio. La serie tv è uno spin-off del folgorante The Batman, acclamato ultimo capitolo delle avventure del pipistrello di Gotham realizzato da Matt Reeves. Al centro del racconto c’è uno degli irriducibili nemici del cavaliere oscuro, ovviamente il Pinguino, interpretato, come nel citato film, da un attore straordinario come Colin Farrell. Infine, la serie tv porta la prestigiosa firma di HBO. Garanzia assoluta di qualità in campo seriale. Basterebbe solo questo per introdurre The Penguin. Tuttavia, c’è molto altro da dire. Qualcosa vi possiamo già accennare perché, grazie a Sky, abbiamo potuto vedere in anteprima gli otto episodi che comporranno la serie tv. E, ve lo assicuriamo, le premesse della vigilia verranno ampiamente mantenute.
In attesa, dunque, dell’uscita ufficiale della serie tv, che vedrà la luce a partire dal 20 settembre, con la messa in onda, per l’appunto, su Sky, vi proponiamo una prima recensione, rigorosamente senza spoiler, di The Penguin. Ci terremo lontani, dunque, da cosa viene raccontato nella serie tv, soffermandoci invece sugli elementi fondanti della messinscena e della scrittura del personaggio. Elementi che possono rendere benissimo l’idea dell’ottimo lavoro portato avanti da HBO per una serie tv destinata a rivestire un ruolo cruciale per il futuro del nascente universo di Batman inaugurato proprio dal film di Matt Reeves. Ovviamente, seguiremo anche l’uscita settimanale di The Penguin con le recensioni di ogni appuntamento. Per il momento, però, ecco a voi un assaggio di ciò che vedrete. Se volete approfondire gli ultimi prodotti dell’universo DC Comics, vi proponiamo anche la recensione dell’interessante serie animata Batman: Caped Crusader.
The Penguin: tra realismo e gangster show
Partiamo con l’analizzare i connotati estetici della serie HBO. The Penguin si presenta come una classica gangster story, in linea con la lettura del personaggio, su cui torneremo più avanti. Le strade di Gotham, in particolare il sottobosco criminale della città, fanno da sfondo alle vicende del Pinguino e di Sofia Falcone, sparring partner ideale del villain DC, di cui, anche in questo caso, parleremo più diffusamente nel corso della recensione. Ad ogni modo, un primo elemento da sottolineare in The Penguin è questa cornice narrativa, che esalta due aspetti fondamentali. Il primo è quella della violenza, dilagante nel racconto, ma sempre e comunque finalizzata alle esigenze narrative. Il secondo è il realismo, un elemento spesso lontano dalla tradizione dei cinecomics, e che proprio per questo contraddistingue in maniera impressionante The Penguin.
Questi due tratti sono ampiamente mutuati sia da The Batman, film da cui la produzione HBO trae origine, che dalla versione delineata del personaggio. Il Pinguino, come molti altri villain del pipistrello, ha moltissimi connotati realistici, che lo collocano più come un criminale che un supercattivo dei fumetti. La chiave di lettura scelta, quella del gangstar vero e proprio, alimenta questa cornice narrativa. In questo modo, com’era ampiamente prevedibile, The Penguin si allontana molto dagli stilemi classici del cinecomic. Si fa thriller, action e gangster show, raggiungendo una compiutezza narrativa davvero impressionante e una pluralità di toni che permette al racconto di spaziare molto tra diverse tematiche.
Sofia e il Pinguino
Torniamo ora sugli elementi di cui avevamo preannunciato di voler parlare. Sulla lettura del personaggio del Pinguino abbiamo già dato qualche accenno. E molto si era visto anche in The Batman. Siamo di fronte a una versione abbastanza classica del villain, a cui vengono smussati i lati più grotteschi. Siamo lontanissimi da quell’ibrido animale delineato da Tim Burton in Batman Returns (a proposito, qui la recensione dell’ultima fatica del regista: Beetlejuice Beetlejuice), ma anche da alcune versioni cervellotiche dipinte nei fumetti.
Oz Cobb, questo il nome scelto per il Pinguino in questo caso, è un criminale che cerca di sopravanzare nel torbido e oscuro mondo dedalo di strade di Gotham. La mafia è un elemento centrale della mitica del cavaliere oscuro. Lo è stato in The Batman e torna con forza anche ora in The Penguin. Da qui il taglio da gangster show, favorito da un Pinguino, come detto, in versione per così dire armonizzata.
Siamo distanti, come dicevamo, dalle rappresentazioni più ripugnanti del personaggio. La deformità fisica è appena accennata, limitata all’andatura zoppicante, e anche la sua psiche è molto meno tormentata. Oz è un uomo violento, ma pratico e calcolatore. Il lato schizofrenico, tipico di una certa rappresentazione del personaggio, è molto contenuto, in nome di una violenza spesso dilagante. La quale può anche sembrare gratuita e scriteriata, ma che resta, comunque, costantemente funzionale ai suoi obiettivi.
Al fianco di Oz in The Penguin troviamo Sofia Falcone, la figlia del boss criminale protagonista di The Batman Carmine, interpretata sublimemente da Cristin Milioti. Lei è un alter ego perfetto del Pinguino. I due instaurano, come vedrete, un rapporto articolato, capace di orientare continuamente la trama, fino a diventare il confronto fondamentale della storia. Ciò che ci interessa sottolineare, comunque, al di là di ciò che succede e che vedrete di settimana in settimana, è la straordinaria complessità del personaggio, su cui la serie HBO compie un lavoro eccellente. Il suo percorso di affermazione ed emancipazione è avvincente e intenso nel corso degli otto episodi e Sofia viene cristallizzata come un personaggio spietato e controverso. Ma soprattutto estremamente compiuto.
Sofia e il Pinguino compongono due vertici di un triangolo, che si conclude col giovane Victor, altro interessantissimo personaggio la cui interazione con Oz sarà fondamentale per il compiersi della trama. Più in generale, i rapporti e i legami, che investono anche i personaggi secondari, sono cruciali nell’incedere narrativo. Un esempio molto calzante, che riporta alla classicità del personaggio, è quello tra il Pinguino e sua madre. Altro polo di riferimento della storia. In generale, comunque, le interazioni tra i protagonisti, e con il resto dei personaggi che gli gravitano intorno, sono fondamentali per lo sviluppo tanto della trama quanto degli attori principali della storia.
The Penguin e la continuità con The Batman
Un altro elemento da sottolineare è la straordinaria continuità che si crea da The Batman a The Penguin. Negli ultimi tempi, i franchise multimediali hanno molto spesso patito il passaggio dal cinema alla televisione (un raro esempio vincente è invece rappresentato da Monarch: Legacy of Monsters). Due format completamente diversi, verso cui l’approccio non sempre è stato corretto. In questo caso, però, c’è una naturalezza nel passaggio dal grande e piccolo schermo impressionante.
I toni di The Batman vengono completamente assorbiti, e persino amplificati, da The Penguin, che in questo senso si pone come perfetta cassa di risonanza del film di Matt Reeves. Il lungometraggio sul pipistrello, alla sua uscita, ha suscitato un’ottima accoglienza, generando un entusiasmo che nel mondo DC non si vedeva dai tempi di Cristopher Nolan. The Penguin costituiva un importantissimo banco di prova per l’esplosione del franchise e, da quello che abbiamo visto, questa prova è stata ampiamente superata.
La risonanza che avrà The Penguin sarà fondamentale per capire la direzione e la portata che l’universo alternativo costruito intorno a Batman potrà avere. Certamente, però, chi ha amato il The Batman di Matt Reeves non potrà non fare lo stesso con The Penguin, apprezzando i tantissimi elementi di continuità tra le due opere. Segreto vincente per costruire un universo narrativo articolato che funzioni.
Cosa aspettarsi da The Penguin
Senza svelare assolutamente nulla della trama, vi abbiamo fornito alcune indicazioni generali sulla serie tv, sottolineando quelli che sono gli aspetti più interessanti di The Penguin. Lo stile narrativo e la costruzione dei personaggi sono tra gli elementi forti del racconto, quindi potete attendervi una narrazione profonda e interessante, che però si prende i propri tempi per approfondire le sue caratteristiche essenziali. Un racconto dai tempi dilatati, capace di accelerare freneticamente nei momenti di massima violenza, ma anche di fermarsi e rifiatare quando c’è da riflettere maggiormente. Il tono, come detto, è crudo e realistico, fortemente incentrato sull’analisi dei meccanismi di funzionamento del mondo criminale. E su come i protagonisti, il Pinguino e Sofia, vi si inseriscono.
Potete aspettarvi da The Penguin una narrazione di assoluto livello, in pieno stile HBO. La serie tv debutterà su Sky a partire dal 20 settembre e si comporrà di otto episodi. Un viaggio nel sottobosco criminale di Gotham, accanto a due personaggi capaci di lasciare profondamente il segno negli spettatori. Avendo potuto vedere la serie tv in anteprima, vi consigliamo caldamente di non perderla, perché si candida a essere davvero una delle più interessanti di questa coda di 2024. Dopo questo antipasto, tra poco cominceremo con le portate principali, raccontandovi, di settimana in settimana, l’ascesa di Oz Cobb in The Penguin.