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The Brothers Sun – La recensione della nuova serie Netflix con Michelle Yeoh

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Il 2023 ha segnato un momento di fondamentale svolta e di rivincita per artisti e attori orientali trapiantati in quel di Hollywood. Tra produzioni di successo come Beef – Lo Scontro e film di successo come il pluripremiato Everything, Everywhere All at Once, tanti talentuosi interpreti che erano stati finora sottovalutati o lasciati in secondo piano hanno ottenuto la chance di brillare e di raccontare storie che li potessero vedere come grandi protagonisti e non solo come personaggi secondari da tenere sullo sfondo. Sulla scia di questa tendenza, ecco quindi che il 2024 di Netflix si apre con un prodotto dai presupposti interessanti, The Brothers Sun. Trattasi di una serie di stampo drammatico sul mondo della criminalità organizzata, con ampi inserti di scene action e di elementi umoristici che vede, tra gli altri, la partecipazione di Michelle Yeoh, talentuosissima interprete che, fresca di Oscar alla migliore attrice protagonista, è divenuta una dei volti più ricercati degli ultimi tempi in produzioni filmiche e seriali. Ma di cosa parla esattamente The Brothers Sun? La serie vale la pena di una visione?

Per scoprirlo vi lasciamo alla nostra recensione no spoiler di The Brothers Sun. Buona lettura!

the brothers sun

Dopo un attentato alla vita di suo padre capo di una tra le principali triadi di Taipei (Taiwan), Charles Sun, micidiale e potente assassino, si dirige a Los Angeles con un obiettivo ben preciso: proteggere la propria famiglia. Lì, infatti, vivono sua Madre Eileen, una donna scaltra e saggia, e suo fratello minore Bruce, un ragazzo che non sa nulla del mondo dal quale proviene e che vive ingenuamente la propria vita di studente di medicina con una passione per l’improvvisazione teatrale. Ovviamente i problemi seguono Charles fino negli Stati Uniti, dove, insieme alla sua famiglia e ad alcuni fidati collaboratori, dovrà cercare di sopravvivere e al contempo di scoprire chi si cela dietro a questa incombente minaccia, che potrebbe essere ben più complessa di quello che pensa.

Partiamo da questo presupposto: se non apprezzate particolarmente le serie action, con tanti combattimenti e lotte criminali e, d’altra parte, andate ricercando una viva profondità contenutistica, la serie Netflix, potrebbe non fare per voi. Se cercate invece un prodotto leggero e godibile, allora, The Brother Sun potrebbe fare al caso vostro.

Composta da otto episodi dalla durata variabile tra i quarantacinque minuti all’ora piena, The Brothers Sun è una serie piuttosto onesta con se stessa: un prodotto godibile che, pur avendo i suoi momenti drammatici, non si prende mai troppo sul serio, puntando molto sulla comicità, e che per questo non risulta pesante o poco credibile. Nonostante si concentri sulle lotte di potere e su scontri della criminalità organizzata, la serie è tutto fuorché cupa e dalle atmosfere dark: The Brothers Sun punta infatti molto sul suo lato commedia incoraggiato più che altro dal contrasto che viene a verificarsi tra la serietà della situazione vissuta e i personaggi fuori contesto che vengono in essa calati, oltre che da una buona dose di umorismo nero.

Le lotte della Triade finiscono infatti per diventare un pretesto per raccontare i particolari rapporti che intercorrono tra i membri della famiglia dei protagonisti e, in particolare, alla complicata relazione tra i due fratelli Sun che danno il titolo alla serie. Trattasi infatti di due personalità opposte che dovranno imparare l’una dall’altra per trovare un proprio equilibrio: Charles a dismettere la serietà e insensibilità a cui è stato abituato avendo dovuto vivere in situazioni di pericolo, Bruce a crescere e ad assumersi il peso delle proprie responsabilità. In tutto questo si inserisce il personaggio di Michelle Yeoh, la matriarca Eileen, probabilmente il più riuscito e complesso della serie: estremamente scaltra e astuta, saggia e sempre con un piano in mente, ma anche particolarmente devota alla propria famiglia e con la ferrea volontà di proteggere i propri figli.

Michelle Yeoh d’altra parte spicca particolarmente per la sua interpretazione del personaggio dimostrando ancora una volta il suo grande talento. Non che gli altri membri del cast non siano bravi: Justin Chien (Charles) e Sam Song Li (Bruce) hanno dimostrato di sapere il fatto loro e di avere una buona chimica in scena. Il secondo, in particolare, è risultato particolarmente credibile nel rappresentare un giovane catapultato in un mando a lui completamente nuovo e al contempo nel fungere da motore comico della situazione. Dal punto di vista dell’azione, ci sono ben poche critiche da fare alla serie: i combattimenti a colpi di arti marziali sono ben coreografati ed eseguiti in scene chiare e facilmente comprensibili e riescono a tenere viva l’attenzione del pubblico. Alcune scene sono particolarmente ispirate e presentano delle soluzioni registiche particolarmente interessanti, come piani sequenze e inquadrature studiate ad arte.

Un plauso va poi alla cura che è stata dedicata alla resa della cultura asiatica nella sua interezza, che viene esaltata non solo dal cast e dalle ambientazione, ma anche sull’analisi di alcune importanti problematiche inerenti all’immigrazione e allo sfruttamento dei più deboli a favore di organizzazioni a stampo mafioso.

Michelle Yeoh (640×360)

Dopo aver parlato degli aspetti più positivi della serie, arriviamo però ad analizzarne i punti deboli e le criticità, perché no, The Brothers Sun non è una serie priva di difetti.

Prima di tutto, uno degli aspetti che manca alla serie è un equilibrio legato al ritmo delle vicende e di come esse sono messe su schermo. Se in alcuni frangenti la serie presenta un susseguirsi di situazioni fin troppo rapide e consequenziali l’una rispetto all’altra per avere un vero e proprio impatto nella serie, vi è anche da dire che a volte si verifica l’esatto contrario. Scene che si sarebbero potute condensare per agevolare la visione sono state prolungate eccessivamente portando lo spettatore a perdere interesse. Ma il vero problema di The Brothers Sun è dato dalla ripetitività della sua narrazione: la serie, infatti, soprattutto nella sua parte centrale, finisce per riproporre con alcune varianti situazioni tra loro molto simili, che fanno perdere un poco di mordente alla narrazione. Con un paio di episodi in meno siamo piuttosto certi che la visione da parte dello spettatore sarebbe stata più piacevole.

the brothers sun
Charles Sun (640×360)

La serie Netflix, d’altra parte, non può affatto considerarsi di basso livello: in tutta la sua semplicità, The Brother Sun si rivela una visione a suo modo piacevole e a tratti anche piuttosto intrattenente e divertente. Non sappiamo, tuttavia, se i pregi che hanno caratterizzato la serie possano bastare per assicurarne un roseo futuro. L’idea che ci siamo fatti è che, nonostante risulti in complesso piuttosto godibile, mancando di particolare originalità o di un elemento che la porti a emergere rispetto alla massa di concorrenti, The Brothers Sun difficilmente riuscirà a farsi ricordare nel tempo e a imprimersi in maniera indelebile nell’immaginario degli spettatori. Anche se una scena mid-credit anticipa un risvolto di trama che potrebbe dare il via a una seconda stagione, non siamo infatti sicuri che la serie potrà superare la prova del nove e ottenere un rinnovo. Solo il tempo ci saprà dare conferme in merito!

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