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Supernatural 14×09 – Lasciate ogni speranza, o voi che entrate

Attenzione! Se non avete visto la 14×09 di Supernatural troverete degli spoiler!

Signore e signori, il finale di metà stagione di Supernatural è arrivato e, come sempre, non ha avuto alcuna pietà. Anzi, ha giocato con noi come il gatto col topo, dandoci una speranza per togliercela subito dopo. Ordinaria amministrazione insomma, ma con crudeltà extra.

Questa puntata è stata ricca di avvenimenti. Dopo aver recuperato Jack e aver ottenuto informazioni su Michael alla fine dello scorso episodio, i Winchester sono più carichi che mai. Determinati a cogliere l’occasione per eliminare Michael, si impegnano su più fronti. Innanzitutto, infiltrano Garth tra i lupi mannari reclutati dall’arcangelo per la mutazione, e grazie a lui scoprono che Michael ha intenzione di tramutare in lupi mannari l’intera popolazione di Kansas City. Tramite Ketch cercano di recuperare un manufatto dei Men of Letters britannici, un uovo nel quale intrappolare Michael per spedirlo nella Gabbia. Ketch sarà costretto a liberarsene, dovendo quindi spedirlo per farlo arrivare ai Winchester.

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Il gruppo quindi si divide: Sam e Jack vanno a recuperare l’uovo. Dean e Castiel partono alla volta di Omaha seguendo una soffiata di Garth, per trovare Dark Kaia e chiederle la lancia che potrebbe uccidere Michael. A queste due armi si aggiungono delle speciali manette ideate da Bobby, capaci di neutralizzare anche gli angeli. Con tutto ciò – presto – a disposizione e con l’aiuto dell’effetto sorpresa, Sam, Dean, Castiel e Jack sentono di avere un vantaggio su Michael e di poterlo attaccare su tutti i fronti. Cosa potrebbe andare storto? La risposta è: tutto.

L’abilità degli scrittori in questo episodio di Supernatural è stata quella di farci illudere fino alla fine che le cose potessero andare bene.

Quando c’è un finale di stagione o di metà stagione non ci aspettiamo mai nulla di buono, per usare un eufemismo. Insomma, è pur sempre Supernatural. Eppure questa volta il piano sembrava davvero ben congegnato. Quello che i Winchester non si aspettavano era che Michael sfruttasse a sua volta Garth per mandare a gambe all’aria i loro piani. Dean e Castiel si aspettavano di trovare le forze di Michael a Omaha, pronte ad aggredire Dark Kaia e distruggere la lancia. La realtà è purtroppo un’altra.

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Dopo che Garth ha compiuto la mutazione per via della grazia di Michael, l’arcangelo è stato in grado di spiare le conversazioni dell’ex cacciatore con i Winchester e di piegarlo al proprio volere. È dunque venuto a sapere delle intenzioni di Dean e Castiel, ma soprattutto di quelle di Sam e Jack. Non facendosi trovare dove i Winchester si aspettavano, ha invece raggiunto questi ultimi all’ufficio postale nel quale si sono introdotti e ha distrutto l’uovo che avevano intenzione di utilizzare per intrappolarlo. Non prima di aver catturato Jack e averlo portato via.

Ma i Winchester ancora non si arrendono. Dean e Castiel sono riusciti a farsi dare la lancia da Kaia con un piccolo inganno. Senza aspettare gli altri, Sam si introduce nel palazzo che Michael ha occupato e libera Jack, dando una piccola dimostrazione del perché Sam Winchester non va sottovalutato. Si trova poi costretto a neutralizzare Garth – per fortuna senza fargli del male – che rivela l’influenza che Michael ha su di lui. Segue una scena nel parcheggio sotterraneo durante la quale Sam, Dean, Jack e Castiel valutano la situazione.

Ed è qui, a cinque minuti dalla fine, sulle epiche note dell’Inno alla gioia di Beethoven, che Supernatural ci inganna di nuovo.

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Michael sa che sono lì, quindi addio elemento sorpresa. Stanno per gettarsi in una trappola tesa da un arcangelo nel pieno dei suoi poteri, e ne sono perfettamente consapevoli. Le probabilità sono tutt’altro che in loro favore, ma la cosa non li turba per niente. Sono tanto abituati a partire svantaggiati da sentirsi a proprio agio in una condizione tanto disperata. E così, pieni di ottimismo con il quale ci contagiano nostro malgrado, marciano in formazione pronti ad affrontare una sfida impossibile.

Su, nel palazzo in cui i quattro stanno entrando carichi di speranze, Michael attende con impazienza, sicuro di sé. Forse troppo. Magari questa sua eccessiva sicurezza può diventare la causa della sua disfatta. È vero, anche se questo era il finale di metà stagione di Supernatural, nessuno si aspettava un confronto diretto con Michael adesso, figuriamoci una risoluzione del suo filone di trama. Eppure eccoci qui, al momento della verità. E pare che l’arcangelo stia sottovalutando il proprio nemico.

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Michael percepisce Castiel e lo neutralizza in poco tempo. Intervengono Jack e Sam, e anche loro vengono sistemati in fretta. Dean sbuca fuori da un nascondiglio con la lancia, e dopo un breve scontro riesce infine a mettere Michael all’angolo. Forse ci siamo. Forse ce la fanno per davvero, stanno per sconfiggere Michael… È così che avremmo voluto che andasse. È a questo che volevano farci arrivare. E così Supernatural mette in pratica il vecchio giochetto.

Quando già sentiamo il sapore della vittoria, ecco che ogni speranza viene infranta.

Dean, pronto ad affondare la lancia, esita. Vediamo che ha di nuovo quei vaghi capogiri del settimo episodio. Ci sono dei flashback, e per un attimo vediamo Dean dietro il bancone di un bar, confuso. Poi il nuovo tramite di Michael si accascia. L’arcangelo non ne ha più bisogno, perché si è riappropriato del suo tramite perfetto.

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E sì che noi, a differenza dei Winchester, ci eravamo chiesti come mai Michael se ne fosse andato da Dean all’improvviso. Opponeva troppa resistenza, e quindi lo ha lasciato libero il tempo di piegarlo e infine spezzarlo nell’animo, lasciando un passaggio per rientrare. Così, quando sarebbe tornato ad occupare il suo corpo, se ne sarebbe stato buono.

E ora Michael è davvero all’apice della potenza. Ha la sua Spada. L’unica arma in grado di ucciderlo è stata distrutta. Inoltre ha il suo esercito di lupi mannari, che attende solo un suo segnale per mutare tutta Kansas City. E qui Supernatural mette in scena una vera e propria cattiveria, assolutamente non necessaria. Già eravamo in ginocchio per la rinnovata possessione di Dean (poco importa che sotto sotto sapessimo che sarebbe successo): ci devasta lo stesso. Ci danno anche la mazzata finale, e qualunque fan o conoscitore della Marvel sa di cosa stiamo parlando.

Perché il segnale che Thanos… pardon, Michael dà, con tanto di zoom drammatico, altro non è che uno schiocco di dita, a cui segue il nero più totale della fine. Sappiate che questa è crudeltà. Non si scherza così col cuore della gente.

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