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Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa: la Recensione della bellissima miniserie Rai

Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa è un meraviglioso addio alla fotografa italiana, arrivato purtroppo in perfetto orario. Letizia Battaglia, fotografa, reporter e politica è un’icona palermitana, un simbolo di rinascita, di passione e di dedizione che ci ha lasciato proprio lo scorso 13 aprile 2022, a 87 anni. Appena in tempo per donarci un ultimo regalo, offrendo la sua amichevole partecipazione nella miniserie di due puntate diretta da Roberto Andò. Trasmessa in prima serata su Rai 1 domenica 22 e lunedì 23 maggio (e presente sul catalogo di RaiPlay), la miniserie è un omaggio irrequieto alla vita e alle opere della fotografa, proprio come Battaglia, un nome decisamente profetico. Una fenomenologia dello scatto che illustra il processo che l’ha portata a imbracciare la sua macchina fotografica quando aveva già 35 anni. Uno strumento che utilizzava come un’arma per combattere una vera e propria guerra. Quella contro la Mafia: una guerra sanguinaria che ha sconvolto Palermo per trent’anni (qui trovate la recensione di Maniaci contro Saguto, un’altra docuserie sull’antimafia). La data della messa in onda non è stata scelta a caso. Il 23 maggio, infatti, celebra la Giornata della Legalità in memoria del magistrato Giovanni Falcone e di tutte le vittime di Mafia.

La miniserie è un racconto lineare, ma a scatti. Un viaggio che inizia dal principio. Partiamo, infatti, da quella bambina con le trecce alla quale il padre dà la colpa per aver attirato gli sguardi indiscreti di un uomo di mezza età. Le due puntate coprono i momenti salienti della lunga e intensissima vita di Battaglia. Ma raccontano anche oltre mezzo secolo di storia, di costume e di cambiamenti socio-culturali. I salti temporali sono tanti, quasi tutti in avanti, tranne i due fatti principali da cui si sviluppano le due puntate, dalla durata di circa un’ora e cinquanta ciascuna. Un film in due parti, dunque, battagliero e fiero, ben recitato e ricco di preziosissimi frammenti di storia. Quella di Letizia Battaglia è una storia di impegno civile, politico e umano, raccontata in questo ultimo ritratto che mostra, senza intenti celebrativi, una persona straordinaria che ha lottato per affermare la propria indipendenza. Una donna che ha passato troppi anni senza libertà e che adesso non ne può più fare a meno.

Isabella Ragonese ha rubato il fuoco di Letizia Battaglia

Isabella Ragonese Solo per passione – Letizia Battaglia

Nel primo dei tanti incontri che l’attrice ha avuto con la fotografa e politica, Isabella Ragonese ha cercato di prendere quanto più poteva. In un’intervista ha dichiarato che Battaglia “è una donna che osserva molto. Questi occhi penetranti ti studiano, hai la sensazione di essere nuda davanti a lei. Le sue foto raccontano tanto del fotografo e non solo del fotografato. Ha una visione, parla sempre di futuro. Coltiva la progettualità, dice: “Devo fare”. Questo la rende una donna senza tempo. Mi ha osservato per un po’ , poi mi ha detto: “Mi piaci. Devi essere volitiva, prendere quello che vuoi con grande forza, ma essere educata. Io sono stata sempre educata.” Il contatto con la vera Letizia Battaglia deve aver ispirato tanto Isabella Ragonese perché l’attrice e drammaturga palermitana è riuscita a trasmetterci la stessa forza, impertinenza e determinazione dell’originale. L’attrice protagonista è riuscita a rubare alla donna quella luce negli occhi che pochi hanno e che una delle fotografe più importanti dei nostri tempi ha mantenuto viva per 87 anni.

solo per passione Letizia Battaglia fotografa

Tutto il cast di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa stupisce per l’assortimento perfetto, un ensemble di attori italiani talentuosi, diretti con maestria. A Paolo Briguglia è toccato il ruolo di Franco Stagnitta, il primo amore di Letizia, che sposò a 16 anni, nonché padre delle sue tre figlie e il primo uomo da cui fuggì. Santi Caleca e Franco Zecchin, gli altri due compagni sia di vita che di lavoro sono interpretati rispettivamente da Enrico Inserra e Federico Brugnone. Anna Bonaiuto è Giuliana Saladino, la prima giornalista de L’Ora con cui Letizia ebbe il primo contatto. Fausto Russo Alesi è Vittorio Nisticò che per vent’anni ha diretto con passione il quotidiano palermitano L’Ora. Lino Musella, invece, ha avuto il duro compito di interpretare Pier Paolo Pasolini. Sebbene la fisionomia differente, l’attore è riuscito a cogliere e a trasmetterci lo spirito dell’intellettuale italiano. Il duro compito di interpretare Giovanni Falcone, invece, è spettato a Peppino Mazzotta mentre Boris Giuliano è interpretato strepitosamente da Sergio Vespertino. I volti storici non mancano nelle due puntate, troviamo anche quello di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, interpretati rispettivamente da Filippo Luna e Marco Gambino. Tra i personaggi c’è anche l’amica Marilù, interpretata da Roberta Caronia, e tanti altri attori di talento, come David Coco, Emmanuele Aita ed Eleonora De Luca.

La narrazione è impetuosa, come la sua vita

Isabella Ragonese

Una donna che ha sbagliato deve avere la possibilità di ricominciare, e questo solo il divorzio lo può fare.

Dichiara Letizia Battaglia alla giornalista de L’Ora. Giuliana Saladino l’aveva invitata per avere una testimonianza da una donna intrappolata in un matrimonio infelice. Suo marito è un uomo che non sa amare, come titolerà il pezzo. Un uomo che avverte il cortocircuito tra come dovrebbe comportarsi e come vorrebbe comportarsi. Il primo episodio di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa racconta la vita privata della fotografa prima della fotografia. Una vita infelice, in cui era rimasta intrappolata, in un’epoca fatta di fuitine e in cui l’adulterio, per la donna, era ancora un reato punibile con il carcere. Un’epoca in cui la mancata dipendenza economica toglieva alla donna ogni possibilità di emanciparsi. La prima puntata mostra dunque il percorso di emancipazione e indipendenza che Letizia ha condotto per i primi trent’anni di vita. Un giorno, insieme alla sua amica Marilù, va a Roma e lì conosce Santi Caleca, un uomo più piccolo, con il quale ha una lunga relazione. Arriva la fuga da Franco, in un momento in cui il divorzio non era ancora possibile, e i primi lavori, per mantenersi, al quotidiano L’Ora.

Letizia non aveva esperienza, tantomeno un titolo di studio. Ma chiede comunque una possibilità al direttore del quotidiano, Vittorio Nisticò. Fortunatamente alla cronaca avevano bisogno di un aiuto extra. Così la giovane donna ottiene il primo incarico di prova. Battaglia voleva scrivere, ma per il direttore il suo primo articolo era: “ingenuo. Non ha ritmo ed è emotivo. Con i consigli di Saladino – “tu ti devi levare (dal pezzo), è la cosa che deve avere spazio” – e con tanta determinazione, Letizia migliora e riesce perfino a superare la diffidenza dei colleghi maschi. Ma la sua strada è un’altra. La sua prima intervista è con una prostituta. L’Ora ha bisogno di qualcuno che possa fare anche le foto. Battaglia ha 35 anni e non sa nemmeno come tenerla in mano una macchina fotografica. Eppure la sua prima fotografia a Enza, la prostituta accusata di omicidio, fu “una gran bella foto”, a detta del direttore. Tanto che andò a finire sulla prima di cronaca. Nella sua prima foto Battaglia era riuscita a immortalare Enza e il suo incubo. In quel momento, infatti, non aveva importanza la sua totale incapacità nel fare foto. Letizia l’ha vista nel suo momento più vero e l’ha immortalato.

“Pasolini è l’unico che dice ancora qualcosa.”

Pier Paolo Pasolini

La prima machina fotografica è un regalo dell’amica Marilù. Ricominciare a 35 anni, per una donna degli anni Settanta, che ha lasciato il marito, ha tre figlie e non ha nemmeno un titolo di studio è un atto rivoluzionario. Nel 1971 si trasferisce a Milano per tentare la fortuna insieme a Santi. Là, durante una conferenza stampa, scatterà una foto a Pier Paolo Pasolini. Quella foto. Uno scatto vero di un intellettuale con cui Letizia aveva tanto in comune, a partire dall’anticonformismo, quello autentico, fino alla necessità di affermare la propria libertà individuale. Ormai tutti vedono il suo talento come fotografa, tranne lei. Il primo episodio termina con la notizia del ritorno a Palermo: L’Ora le ha affidato, insieme a Santi, il reparto fotografico del giornale. Così Battaglia lavorerà per il quotidiano palermitano per oltre 15 anni come fotografa di cronaca, sgomitando a testa alta in un mondo misogino, fatto di uomini. Il suo primo cadavere, sotto gli ulivi, è un’esperienza traumatica. La crudeltà però sembra essere più quella degli altri fotografi, disposti a tutto pur di estorcere a una vedova uno scatto disperato. Gli omicidi, però, si trasformeranno ben presto in omicidi politici, in attentati e in stragi di Mafia.

L’impegno nella lotta contro la Mafia.

Sta succedendo qualcosa di mostruoso a questa città. E mi sembra di essere diventata insensibile. La mia vita fugge mentre io inseguo i morti.

Il secondo episodio si concentra sull’impegno come reporter. In questo periodo arriva l’incontro con Boris Giuliano e inizia il suo contributo alla lotta contro la Mafia. Per Letizia Battaglia è una guerra. Il numero di delitti cresce e la fotografa non ha paura di documentare quell’orrore. La seconda puntata è gelida; un vero e proprio racconto di morte.

Sono gli anni dell’omicidio di Piersanti Mattarella, avvenuto nel 1980. Seguiranno tanti altri attentati, come quello a Carlo Alberto dalla Chiesa e sua moglie, a Rocco Chinnici fino alla Strage di Capaci, con l’attentato a Falcone. L’omicidio Mattarella segna l’inizio del suo impegno contro la Mafia. Un accadimento che porterà Letizia a realizzare una mostra per far capire i rapporti tra la Mafia e i politici al potere. Una mostra che ha portato ovunque, anche a Corleone. Arrivano quindi le prime minacce di morte che la porteranno ad avvicinarsi a Giovanni Falcone, con il quale condivide la stessa decisione di restare a Palermo malgrado il pericolo.

Letizia Battaglia non aveva una tecnica, non aveva studiato, ma aveva passione e aveva letto tante poesie.

Letizia Battaglia Rai

Come dichiara il regista Andò: Letizia era una donna totalmente impensabile per i tempi. Una donna ribelle in un’epoca in cui esserlo era già di per sé impensabile. Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa racconta con la stessa lucidità, poesia e intenti documentativi la vita di un’importante testimone del nostro tempo. Una fotografa che è riuscita a mostrare a tutto il mondo una città assediata dalla Mafia. Ma i suoi scatti non sono semplici foto di cadaveri, documenti utili a ricostruire i fatti. I suoi scatti sono il frutto di una coscienza civica, di un impegno umano concreto, sincero e sentito. Una professione che ha saputo affrontare con empatia, pietà e un tocco di poesia. Il racconto della miniserie di Roberto Andò arriva fino al 2018 quando, negli ultimi minuti dell’ultima puntata, la bravissima Isabella Ragonese lascia il posto alla vera Letizia Battaglia. Capelli rosa, macchina fotografica e sigaretta in mano, ormai ottantenne, la fotografa se ne va in giro per Palermo in cerca di quella bambina con il pallone che aveva fotografato quarant’anni prima.

Letizia Battaglia

La miniserie è un racconto onesto, senza fronzoli. Una fotografia e una scrittura asciutta, ritmata e sfacciata che vuole raccontare la verità, come faceva Battaglia. Una produzione BiBi Film Tv e Rai Fiction liberamente ispirata alla vita della fotografa, reporter e politica, ma che racconta soprattutto i fatti, i personaggi e le circostanze reali di un’Italia passata, le cui ferite sono ancora aperte. Realizzata con il patrocino della Città di Palermo e Palermo Culture, la miniserie ci lascia con un finale straziante, che parla alle viscere, con le parole di “Strappa da te la vanità” di Ezra Pound lette dalla fotografa stessa. Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa racconta una donna straordinaria che è diventata fotografa per caso. È stata la professione stessa a sceglierla, fra tanti, per diventare una testimone importante di un drammatico pezzo di storia nazionale.

La fotografia è l’acqua in cui mi sono immersa, mi sono lavata e purificata. L’ho vissuta sempre come salvezza e come verità.

Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, Episodio 2

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