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ATTENZIONE: questa recensione contiene spoiler sull’episodio 5×09 di Riverdale.

Apparentemente, quando l’autore di Riverdale ha deciso di far risolvere a Jughead tutti i suoi problemi grazie a un trip allucinogeno, stava lui stesso facendo uso di maple mushrooms. Sono già diverse settimane che la storia della serie è costellata da apparizioni aliene, ma questo episodio ha preso una piega totalmente assurda, soprattutto dopo i primi venti minuti. Tra visioni improbabili, cene di famiglia e rituali magici, viene da chiedersi se i funghetti allucinogeni non ce li siamo mangiati anche noi.

Certo, è innegabile che la 5×10 abbia avuto un ritmo particolarmente incalzante, scandito da un susseguirsi di eventi sempre più inverosimili, per poi chiudersi con un cliffhanger che ci lascerà col fiato sospeso fino a luglio. La serie, infatti, è in pausa per tre mesi e che Roberto Aguirre-Sacasa ci avrebbe salutati con un finale carico di interrogativi non ci stupisce.

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Forse avremmo dovuto capire che quest’episodio sarebbe stato delirante quando abbiamo notato che la 5×09 era stata abbastanza normale. L’unica cosa ad avere un minimo di logica nel season finale – ma solo perché ormai è diventata scontata – è l’odio di Hiram Lodge per Riverdale. Ormai abbiamo smesso di chiederci perché l’ex malvivente ce l’abbia così tanto con la cittadina e qualsiasi mossa faccia per distruggerla non ci stupisce affatto: che Hiram sia disposto a tutto per ottenere ciò che vuole l’ha dimostrato più e più volte, perciò le sue losche manovre ci sono ormai molto familiari.

Tutto il resto dell’episodio è stato il caos più totale.

Le prime avvisaglie di nonsense sono comparse già con il ritorno di Reggie nelle file di Hiram: non si è ancora capito perché ci tenga così tanto a essere suo alleato, ma a questo punto probabilmente non lo sa neanche lui. Per non parlare di Veronica e del modo imbarazzante con cui è caduta nella trappola di Chad: l’invito dell’ex marito urlava fregatura da tutte le parti, eppure la scaltra V. ci è caduta in pieno. Certo, niente di tutto ciò è stato particolarmente inaspettato. Che Chad non avrebbe rinunciato al matrimonio tanto facilmente era cosa palese, così come era ovvio che tra Archie e Veronica non potesse tornare tutto rose e fiori.

A casa Cooper, invece, Juniper e Dagwood si sono rivelati dei potenziali sociopatici (ditemi che non ho notato solo io il sorrisetto di Juniper quando viene detto ai gemelli che il loro amichetto ha rischiato di morire), mentre Glen che scrive una tesi sulla famiglia Cooper è stato uno dei momenti più cringe dell’episodio. Impossibile non commentare lo schiaffone di Betty, il cui effetto sonoro l’ha fatto sembrare più un siluro che un ceffone. Ma l’apoteosi del trash è rappresentata dalla cena di famiglia che si svolge a casa Cooper per il compleanno dei gemelli: Betty, Alice, i piccoli e, ospiti d’onore, Chic e Charles appena evasi di prigione.

Chic e Charles che vogliono sposarsi e Alice officia il matrimonio nel salotto. Il ritratto di un’allegra famiglia di serial killer.

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A casa Blossom le cose non vanno tanto meglio: gli aceri stanno bruciando, dati alle fiamme da Reggie, e Cheryl e Penelope pregano affinché il vento spenga le fiamme. Dopo aver suggerito di sacrificare Minerva per la buona riuscita del rito, madre e figlia s’inginocchiano di fronte a un altare di teschi e candele e alla fine il vento arriva per davvero. Forse Aguirre-Sacasa vuole dirci che ci sarà un crossover tra Riverdale e The Chilling Adventures of Sabrina (per la gioia di Kiernan Shipka, tra l’altro)? In ogni caso, probabilmente nessuno a questo punto stava ancora cercando di capirci qualcosa.

Infine, mentre Riverdale veniva messa a ferro e fuoco dagli evasi, Jughead Jones se ne stava allegramente nel bunker strafatto di funghetti. Oltre all’ironia della cosa, grazie al trip allucinogeno sia noi che lui capiamo finalmente quale sia il trauma sopito che si porta dietro da anni: il tradimento di Betty e Archie. Potrà sembrare una scelta poco fantasiosa (perché non dare a Jug un background nuovo a noi sconosciuto?), ma in realtà è tutto molto sensato. All’epoca del tradimento Jughead ha soffocato i suoi sentimenti, non ha reagito, non ha neanche mai veramente parlato della questione né con Betty né con Archie, quindi non stupisce che un evento traumatico represso possa presentargli il conto anche ad anni di distanza.

Ma la cosa veramente assurda, è che in questo episodio di Riverdale l’unico a non aver fatto cretinate sia Archie.

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Battute a parte, l’ex sergente è l’unico la cui storyline è stata abbastanza normale. Anche se è stato travolto dagli eventi che hanno investito la città, è quello che è rimasto di più coi piedi per terra. Niente funghetti allucinogeni, niente rituali di dubbia provenienza e niente trasformazioni nel vigilante di Riverdale, come Betty che non si è ben capito che intenzioni abbia. Anzi, il povero Archie è stato pure tradito da Veronica, in una sorta di riequilibrio del karma voluto da Aguirre-Sacasa.

Con un finale in cui non si capisce se Jughead si sia o meno mozzato la mano per liberarsi e se sia o meno stato rapito dai Moth Men, su Riverdale cala il sipario. Sicuramente Betty e Thabita si metteranno sulle sue tracce e quando la serie tornerà su The CW scopriremo anche che ne sarà della famigliola composta da Toni (che ha partorito), Kevin e Fangs. Anche per Archie e Veronica ci saranno gatte da pelare, perché sicuramente lui scoprirà del tradimento della ragazza: di certo voleranno stracci. Nel frattempo, però, non ci resta che riprenderci da quest’episodio e dal tripudio di trash che ha portato sullo schermo.

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