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Poldark 4×02 – This sad sorry broken world

La BBC sembra voler mettere in chiaro fin da subito che fa sul serio. E il secondo episodio di Poldark non fa altro che confermare la linea positiva della prima puntata. La capacità di passare da un momento comico a uno drammatico è tanto sottile e delicata, quasi impercettibile. È come se ci fosse un filo invisibile che percorre tutta la Serie e ti accompagna con grazia, senza bruschi cambiamenti. Una tonalità leggera e armoniosa che rende la storia naturale, mai forzata. E questa puntata ne è un esempio.

Partiamo allora con l’analisi della seconda puntata di Poldark. Individuando due momenti precisi:

A) LA LOTTA

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In questa puntata, come in quella precedente, c’è un punto dove tutti i personaggi si incontrano. Non si tratta di nessuna lapide, o tantomeno di una situazione drammatica. Tutt’altro. I protagonisti si ritrovano in un clima di festa e divertimento. Tutti sono accorsi per assistere allo scontro del secolo: il religioso Sam Carne contro il bruto Tom Harry. La tensione è sempre e comunque una presenza costante in questi eventi. Nonostante il clima sia di festa, ci sono molti fattori in gioco:

1) Tom e Sam

L’elemento più ovvio. Non dimentichiamo che proprio Tom precedentemente ha denunciato i Carne, azione che è quasi costata la vita ai due fratelli di Demelza.

2) La bella figlia di Tholly

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Ormai sappiamo che il giovane predicatore prova davvero dei sentimenti forti nei confronti della ragazza ribelle, colei che sembrerebbe insalvabile. Ma forse è proprio questa prospettiva di impossibilità che spinge il maggiore dei Carne a mettersi in gioco, a modo suo. Purtroppo i suoi sentimenti si dimostrano un soft-point, ampiamente sfruttato da Tom Harry che non si lascia scappare l’occasione e vince la sfida.

La loro storia d’amore è molto particolare, possiamo definirla una sorta di “outsider”. Forse è giusto così. Perché è la loro storia, o comunque quella che più si avvicina a come dovrebbe essere. Sam Carne è un giovane predicatore che dopo la morte del padre ha trovato nella religione e nella salvezza delle anime il suo unico scopo nella vita. Ovviamente i sentimenti per la ragazza sono palesi, ma più di così lui non può fare. Perché il suo codice e la sua coscienza non glielo permettono. Non possiamo aspettarci delle scene romantiche e passionali come con Ross o il Dottor Enys, o l’approccio diretto tipico di Drake.

Sam è così, il suo amore è così. Distante, di venerazione. Che potrà essere completo e possibile solo con il matrimonio. Quindi sì, la loro relazione è ai confini, non sotto i riflettori. Ma perché se fosse stato il contrario, sarebbe completamente in disaccordo con la psicologia del personaggio.

What he believes is who he is

3) Ross e George

L’eterno scontro continua, senza sosta. Ross e George non possono proprio fare a meno di confrontarsi, direttamente o indirettamente. L’antagonismo è talmente alto che lo stesso Poldark cerca di allenare il cognato per la sfida.

E ovviamente l’ironia non poteva che colpire nella maniera più paradossale possibile: offrendoci una dolcissima scena dove i figli dei due acerrimi nemici sembrano proprio andare d’accordo. Come sempre i bambini hanno la capacità di mostrare la parte sempre migliore e più facile. E andare all’essenza delle cose.

B) LA MORTE DI ARMITAGE

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L’aspettavamo, forse non così presto. E non così improvvisa. Il ragazzo si lascia andare a causa della tristezza. La donna che ama non sarà mai sua, e comunque incombe sempre sui di lui la possibilità di una futura cecità. La sua morte si aggiunge ai numerosi dolori per Demelza, la quale non provava il forte amore che condivide con il capitano Poldark, ma sicuramente c’era affetto. Il loro legame era/è particolare: Hugh è stato colui che l’ha fatta sentire amata in un momento in cui Ross era distante e soprattutto ha dato a Demelza la possibilità di essere una persona diversa, una donna diversa.

Il nome di Armitage sembra lungi dall’essere abbandonato in un angolo del dimenticatoio. Sono sicura che ovviamente continuerà a incombere come un’ombra oscura sulla coppia.

And we, poor souls, will look pale in comparison

La scena finale ancora una volta segna una svolta all’interno della relazione di Ross e Demelza.

Ricalcando lo stesso luogo e la stessa atmosfera del finale della prima puntata, in questo caso la situazione si è evoluta. Ross cerca davvero di capire cosa sta succedendo a Demelza. I due sembrano essersi riavvicinati ed è dimostrato dal fatto che questa volta condividano lo stesso posto e siano dalla stessa parte. Non sono più distanti. Sono vicini e questo significa molto.

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Le parole di Demelza sono davvero dure. Lei non piange solamente per Hugh, ma per tutti coloro che ha perso. Il dolore per una perdita di una persona cara non passa mai del tutto. Il tempo può lenire la ferita, ma solo fino a un certo punto. Senza mai completamente rimarginarla. E Ross lo sa. Demelza lo sa. Entrambi hanno perso molte persone care e in quel momento i fantasmi di entrambi sembrano riaffiorare.

This hurt… it will mend

La puntata termina con una scena parallela/opposta rispetto alla prima. Stesso posto, sempre la famiglia Poldark al completo e una carrozza che va dritta verso Londra. In questo caso però, Ross dovrà prendere quella carrozza. E dopo un dolce addio, se ne va. Ovviamente la scena è cruciale, perché da questo momento in poi niente sarà più come prima. Ross entrerà in Parlamento e Demelza dovrà farsi carico della famiglia e della miniera.

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Un’altra possibilità per vedere Demelza in azione, da sola. Nonostante in questo episodio, insieme alla splendida Caroline, sia stata dimostrata per l’ennesima volta l’importanza e il peso dei personaggi femminili all’interno di Poldark. Sono loro che sorreggono le fila di tutto quello che accade, nonostante rimangano dietro le quinte, provando di essere mille anni luci avanti rispetto ai personaggi maschili.

Tutto è sul punto di una grande svolta.

Siamo curiosi di sapere dove tutto questo ci porterà!

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