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Only Murders in the Building 2×04 – Hi, Lucy

**Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in SPOILER su Only Murders in the Building **

La mistery-comedy con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez è come un rosso d’annata: più invecchia, più diventa corposa e decisa. Tant’è che ai piani alti la creatura di Steve Martin e John Hoffman è stata già rinnovata per una terza stagione. Lo scorso appuntamento di Only Murders in the Building ci aveva regalato un episodio interamente dedicato a Bunny Folger: un personaggio che abbiamo detestato per un’intera stagione, ma alla quale ora non possiamo che voler bene (qui trovate la recensione della terza puntata). Come sappiamo, l’amministratrice storica dell’Arconia è stata uccisa davanti agli occhi di Mable, la quale è sospettata d’omicidio insieme ai suoi partner in crime. Nel corso delle prime puntate c’è stato gettato tanto, molto, fumo negli occhi per depistarci mentre nel quarto episodio, almeno, abbiamo avuto la conferma che il trio non ha nulla a che fare con la morte di Bunny. L’indagine e i colpevoli, a dire il vero, non sono mai stati i punti cardine della narrazione. La serie tv di Hulu è un moderno racconto giallo dai toni vintage, sì, ma è soprattutto una commedia raffinata e una storia di amicizia senza età, in cui i protagonisti cercano di dare un senso alle loro esistenze.

Charles-Haden Savage Brazzos


Se la prima stagione si concentrava su Mable Mora, la seconda stagione ha scelto di far luce sul passato di Charles-Haden Savage. Una scelta narrativa intelligente che ha spalancato le porte su un serbatoio infinito di umorismo e dramma. In fondo il bilanciamento tra dramma e commedia è sempre stato il punto forte di Only Murders in the Building e la miscela sta funzionando ancora meglio di quella della prima stagione. Il quarto episodio, rilasciato su Disney+ martedì 12 luglio, si apre sul set del reboot di Brazzos, il detective drama che ha reso celebre Charles. Prima declassato a Uncle Brazzos, ora il poveretto è stato ulteriormente declassato a zio sulla sedia a rotelle con la demenza senile. Uno stravolgimento che la produzione ha apportato per tutelarsi da una possibile uscita di scena dell’attore causata da una condanna sempre più probabile. Mentre il podcast avanza con le indagini, sul fronte ufficiale infatti tutto tace. Senza contare che piovono prove incriminanti in ogni angolo dei loro rispettivi appartamenti. Il quarto episodio ci regala così nuovi indizi e scede ancor più in profondità nella vita personale di Charles, tirando in ballo un personaggio enigmatico della prima stagione: Lucy, che finalmente conosciamo.

Here’s Looking at You (2×04)

Only Murders in the Building Lucy

Diretto da Jude Weng e scritto da Valentina Garza e Rachel Burger, il quarto episodio di Only Murders in the Building – intitolato in italiano, Ti tengo d’occhio – getta nel calderone un personaggio di cui abbiamo tanto sentito parlare. Si tratta di Lucy (Zoe Colletti), l’ex figliastra di Charles. Dopo un lungo periodo di silenzio radar, come abbiamo visto nella prima stagione, i due avevano ripreso a messaggiare. Si dirà ancora così tra i giovani d’oggi? Non è solo la nostra preoccupazione. È soprattutto quella di Charles, il quale si ritrova di fronte a una puntata di Squid Game senza sottotitoli. Con eleganza e mistero, Lucy piomba di punto in bianco nella vita del suo ex paparino. Giusto il tempo di trovare l’arma del delitto in cucina e di indicare un tunnel segreto che collegherebbe tutti gli appartamenti dell’Arconia. L’avvento dell’adolescente solleva un polverone di dubbi. Da quanto stava vivendo nei tunnel dell’Arconia? E perché ha deciso di presentarsi proprio ora? Sarà forse per sfruttare la popolarità di Charles? Ogni quesito verrà risolto nel corso della puntata, ma ne solleverà degli altri. Presa dalla nostalgia, Lucy avrebbe abbandonato il matrimonio della madre per riabbracciare Charles, il quale però era impegnato a festeggiare con il trio. Come ogni adolescente, però, anche Lucy decide di fare di testa propria e arriva all’Arconia proprio la notte dell’assassinio. La ragazza ha dunque sentito Bunny morire e potrebbe addirittura aver colto qualche dettaglio del colpevole incappucciato.

Here's Looking at You (2x04)

Ancora una volta, Only Murders in the Building ha tirato fuori dal cilindro il personaggio chiave giusto al momento giusto. Ma senza cadere nel ridicolo né nel banale. Lucy è un arricchimento funzionale non solo per la trama mystery, ma soprattutto per quella comica e sentimentale. In un solo colpo riesce a scombussolare il trio provocando un innesco di gag, risate e nostalgia. Il ritorno della ragazza all’Arconia, dove è cresciuta, avvalora quella tesi sentimentale, già avanzata nella prima stagione, secondo la quale l’edificio sarebbe molto di più di una cosa. Chiunque vi sia cresciuto, infatti, non può esimersi dal tornarci. La sera dell’omicidio Lucy sarebbe entrata nell’appartamento di Charles (di cui ha ancora la chiave!) e non trovandolo, si sarebbe rinchiusa nel corridoio segreto per registrate un video nostalgico. Un ritorno alle origini, insomma. Poi Lucy ha sentito l’assassino entrare nell’appartamento dell’ex patrigno ma, almeno per il momento, non sappiamo se sia riuscita a registrarlo. Quindi Lucy sarebbe rimasta nei paraggi per mettere in guardia Charles? E perché mai ha aspettato così tanto prima di uscire allo scoperto?

Il legame genitore-figlio

Only Murders in the Building

Il legame genitore-figlio è il leitmotiv di questa emozionante e divertente quarta puntata. C’è quello di Charles e Lucy; quello di Oliver Putnam e suo figlio Willy, che sta tirando su uno spettacolo con i bambini della scuola, e non da ultimo c’è quello tra Teddy (Nathan Lane) e Theo Dimas (James Caverly), che rientrano nella stagione. Tra i due c’è tensione come dimostra la lite furibonda a cui assistiamo spiandoli, insieme al trio, nei corridoi segreti. Theo non vuole più avere nulla a che fare con il padre che accusa di avergli rovinato la vita. Un momento tragico che viene immediatamente compensato dall’umorismo di Oliver. L’esperienza carceraria pare abbia cambiato Teddy. Ora che ha scoperto la filosofia zen ci offre perfino una sua personale interpretazione del karma. Lui non farà nulla, aspetterà paziente finché Oliver non finirà inevitabilmente con il guano fino al collo. Namaste a te, Teddy!

Il tema genitoriale però contamina l’intera puntata. Ad esempio, il rapporto tra Lucy e Charles riaccende il ricordo del padre defunto di Mabel mentre nel finale assisteremo perfino alla rottura delle acque di Nina, che poco prima avevamo visto tramare qualcosa insieme al compagno riguardo una “navicella spaziale” sull’Arconia. Una prova di colpevolezza, dunque? E perché mai Nina avrebbe chiesto al trio di trovare l’assassino di Bunny? Altri dubbi. Il finale di puntata, invece, si chiude con il depistaggio dei depistaggi. Charles va in prigione per incontrare Jan Bellows, la sua ex nonché assassina di Tim Kono. Dal suo arresto non fa che chiamare l’ex amante, ora deciso a chiederle aiuto. Quindi la cattiva notizia è che una pericolosa criminale sta per approfittarsi ancora una volta del buon cuore di Charles. La buona notizia è che la splendida Amy Ryan è tornata in pista! Dunque un’altra meravigliosa puntata pregna di sipari umoristici, sarcasmo e frecciatine, emozioni, rivelazioni, ritorni, incontri in ascensore e continui depistaggi. Un ritmo serrato tenuto in splendido equilibrio in soli 30 minuti di episodio. Chapeau!

Siamo ancora lontani dall’assassino, è vero. Ma va bene così. Con ottime probabilità scopriremo che nessuno dei personaggi incontrati finora è il colpevole. Non sono proprio i depistaggi, gli indizi mancanti e i plot twist i punti di forza di Only Murders in the Building? In fondo adoriamo essere sorpresi e smentiti puntata dopo puntata. La mistery-comedy con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez ci aspetta martedì 19 luglio su Disney+ per una nuova puntata.

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