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Only Murders in the Building è la prova di maturità di Selena Gomez, contro ogni pregiudizio

Only Murders in the Building è una delle sorprese più piacevoli del panorama televisivo 2021: l’efficace rielaborazione del giallo classico con elementi innovativi e di grande originalità, la fusione dei generi crime e comedy e la forte presenza del metateatro sono solo alcuni dei motivi per cui potremmo considerare questo prodotto come una dei migliori dell’anno. A questo elenco si aggiunge senza dubbio la spaziale chimica tra gli attori protagonisti: Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, un trio che – inaspettatamente – ha funzionato a meraviglia, portando sullo schermo molto più che un’indagine alla scoperta del killer. Non si può nascondere che, prima dell’uscita della serie, alla vista del nome di Selena Gomez affiancato a quello degli altri due, un misto di dubbio e curiosità aveva colpito il pubblico. Da un lato, chi si è semplicemente stupito davanti alla differenza di età tra i protagonisti e si è chiesto quanto bene potesse amalgamarsi un trio del genere, dall’altro chi ha avuto delle perplessità sulle qualità recitative di Gomez, ex Disney star che, seppur allontanatasi dall’universo che l’ha lanciata, è rimasta spesso incagliata ad esso nell’immaginario collettivo. Eppure, contro ogni pregiudizio, l’attrice è riuscita a convincere nel ruolo di Mabel Mora, come probabilmente non aveva ancora fatto.

Per arrivare a Only Murders in the Building, Selena Gomez ha compiuto un lungo viaggio.

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La Disney si è spesso rivelata un’arma a doppio taglio per la carriera di giovani talenti: come trampolino di lancio, ha sempre funzionato benissimo. Sono molte le star che grazie alla partecipazione agli show Disney Channel si sono ritagliate un posto nel mondo dello spettacolo: si pensi a Britney Spears, Lindsay Lohan, Miley Cyrus, Demi Lovato. Allo stesso tempo, però, l’etichetta di stella della Disney ha spesso incatenato i suoi proprietari a una sorta di pregiudizio secondo il quale chi esce da quell’industria non è un vero attore oppure ha delle abilità molto esigue. Questo pensiero è forse alimentato dal fatto che molte star Disney siano poi state dirottate verso una carriera musicale, a scapito di quella recitativa.

Selena Gomez si è trovata a fare i conti proprio con questo. I suoi primi passi nel mondo della televisione sono stati mossi dal 2007 al 2012, quando ha ricoperto il ruolo di Alex Russo, la protagonista della amata serie I Maghi di Waverly. Certo, non si può dire che ai tempi Gomez sia stata incompresa e avesse mostrato un talento disarmante che nessuno ha saputo cogliere. Era un’attrice alle prime armi che si confrontava con un personaggio non troppo complesso, uno show che ambiva a intrattenere dei bambini – lo faceva alla grande, ma di certo non puntava sulla qualità dei suoi attori. Il successo della serie ha contribuito alla fama dell’attrice e al contempo l’ha legata quasi indissolubilmente all’immagine Disney.

Nel 2010 ha esordito al cinema con il film Ramona e Beezus, con cui ha cominciato a guadagnare qualche tiepido consenso da parte della critica. Anche se, per l’occhio del pubblico, non c’era stato alcun gran passo per staccarsi di dosso l’etichetta di star Disney. Gomez ci ha riprovato col film Monte Carlo (2011), dove però la sua interpretazione è stata stroncata dalla maggior parte della critica. Dopo una piccola pausa per dedicarsi all’altro lato della sua carriera, quello della musica, Selena Gomez non si è data per vinta e ha partecipato a Spring Breakers (2012), un film molto lontano dalla sua comfort zone, con il quale l’attrice sperava di discostarsi in maniera netta dalla Alex Russo dei Maghi di Waverly.

Qualche passo in avanti era stato compiuto, eppure il momento del salto, per Selena Gomez, sembrava ancora lontano.

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Forse proprio questi trascorsi, gli innumerevoli tentativi di dare di più senza davvero riuscirci, hanno ammazzato le aspettative del pubblico nei confronti dell’attrice. Però, tutto questo, non ha demoralizzato Gomez, a cui bisogna riconoscere il merito di non essersi lasciata schiacciare dalle critiche e aver continuato a lavorare nel mondo che amava, provando anche la strada del doppiaggio (Hotel Transilvania) e quella di produttrice (Tredici).

Dopo un altro periodo dedicato alla musica e anche un allontanamento dalle scene per motivi di salute, Gomez è di nuovo tornata al lavoro. In un primo momento in sordina, e poi… eccola comparire nella locandina di Only Murders in the Building, accanto a Steve Martin e Martin Short. Cosa aspettarsi da lei?

Eccolo. Eccolo il tanto atteso salto di qualità: Selena Gomez ha dato sfoggio di un grandissimo talento nel ricoprire il ruolo di Mabel Mora. La prova di maturità è stata affrontata e passata. Innanzitutto, Gomez è riuscita a entrare in totale sintonia con il suo personaggio, è evidente. Mabel Mora è una ragazza misteriosa che, a differenza degli altri protagonisti, ha un legame personale con la vittima. Questo è un elemento che desta subito la curiosità dello spettatore, ma che non sarebbe stato efficace senza un’ottima interpretazione. Gomez è in grado di portare sullo schermo le contraddizioni e le sfaccettature di un personaggio che si svela piano piano.

Oltretutto, Selena Gomez dà la giusta voce a Mabel, una voce che è a tratti drammatica, a tratti sarcastica. La voce di un personaggio che si trova intrappolato nel proprio passato e cerca di riordinarlo per poter camminare verso il futuro. Questo dona tridimensionalità a un personaggio ben scritto di cui Gomez sfrutta tutte le potenzialità. Un personaggio che, in fin dei conti, è il più complesso e difficile che l’attrice abbia mai interpretato.

La qualità di Only Murders in the Building ha aiutato quella di Selena Gomez a brillare.

Ma perché è ora, quasi all’improvviso, che scopriamo il talento di Gomez? Di sicuro gli anni trascorsi, i tentativi fatti, lo studio e l’impegno dell’attrice hanno contribuito alla sua evoluzione, però in parte il merito è della serie tv stessa. Only Murders in the Building è un prodotto di alta qualità sotto diversi punti di vista e necessitava di un’attrice che riuscisse a destreggiarsi in un territorio di così alto livello. Gomez si è probabilmente ritrovata in un ambiente diverso da quello delle altre produzioni a cui aveva preso parte e questo deve averla aiutata a mettere in luce tutto il suo talento.

Chi guarda Only Murders in the Building non vede più Alex Russo dei Maghi, e non vede nemmeno la cantante uscita dalla Disney. Vede Mabel Mora. Questo fa tutta la differenza.

E un altro elemento di particolare importanza è dato dal modo in cui Gomez è riuscita a lavorare insieme ai colleghi, che in un certo senso godevano già di maggior fiducia da parte del pubblico. L’intesa tra loro rende quella dei loro personaggi molto credibile e, in mezzo a quel terzetto, l’attrice non sfigura minimamente.

Adesso sì che abbiamo alte aspettative per la sua recitazione nella seconda stagione.

La serie è stata rinnovata per una seconda stagione e adesso che abbiamo avuto un assaggio del talento di Selena Gomez abbiamo alte aspettative: la prova più difficile è sempre la riconferma, sarà con i prossimi episodi che avremo la certezza assoluta di questa inversione di rotta. Certo, la fiducia è alta. Abbiamo visto dove l’impegno e la serietà di Selena Gomez hanno portato l’attrice. E non è facile distruggere un pregiudizio molto diffuso, perciò a lei va un grande merito.

In una recente intervista per Variety, Gomez ha stuzzicato ancor di più la curiosità per i suoi passi futuri, affermando di essere cambiata molto dall’inizio delle riprese della prima stagione a ora e di aver conosciuto meglio il suo personaggio, entrando ancor più in contatto con Mabel. L’attrice, oltre a riconfermarsi, potrà addirittura superarsi? Siamo pronti a scoprirlo!

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