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La Dottoressa Giò 3×03 – Dr. House e Meredith Grey battuti sul tempo

Bentornati con la recensione del terzo episodio della serie La Dottoressa Giò. È con il dolore nel cuore che vi ricordo che, quella andata in onda, era la penultima puntata. Come tutte le cose, anche quelle belle devono finire. Il tempo di Giorgia sta scadendo. Ma noi non demordiamo e continueremo a batterci per avere un’altra stagione. Quella che meritiamo.

Dopo gli scioccanti avvenimenti dello scorso episodio, avvenimenti che hanno portato Giò ad avere la conferma che effettivamente qualcuno voglia farla fuori, la ritroviamo stranamente tranquilla. Quasi come se non fosse a conoscenza del complotto fatto alle sue spalle. Ed è qui che scatta il genio! Perché Giò non se ne dimentica, ma ha semplicemente deciso di kill ‘em with kindness ovvero di ucciderli con la gentilezza.

Così, in un colpo solo, manda un messaggio a tre persone contemporaneamente. Innanzitutto insegna a Francesca che i professionisti devono essere in grado di fare il proprio mestiere nonostante le tensioni con i colleghi. Ad Anna Torre insegna che La Dottoressa Giò non è una che molla. E al buon vecchio dottore di cera o plastica altamente infiammabile, Sergio Monti fa capire che scoprirà la verità sulla morte di sua moglie e lo farà finire nella merda più totale.

Boom! Barbarella Carmelita/Giorgia 1, dottor Monti con la faccia più rifatta di quella di Berlusconi 0.

Da Wonder Woman qual è, Giorgia, nonostante un turno di cinquantamila ore in ospedale, soccorre una donna a cui poi diagnosticherà un’endometriosi. Ora, il dottor Gregory House ci metteva quaranta minuti per capire che malattia avessero i suoi pazienti, Meredith Grey impiega altrettanto tempo per portare a termine un’operazione chirurgica, mentre La Dottoressa Giò riesce a fare tutto questo in un minuto. L’ennesima dimostrazione che siamo in presenza di una regina indiscussa.

Tra l’altro, è proprio questo avvenimento che la porta a scoprire il mistero misterioso celato dietro la morte di Michela, la moglie di Monti. Tutto è collegato. La sindrome che ha diagnosticato alla paziente, l’aveva avuta anche un’altra donna e, due anni prima, Giorgia l’aveva salvata. Il caso vuole che questi avesse poi aperto un centro per le donne affette da endometriosi. E indovinate? Si era operata due giorni prima che Michela Monti morisse.

La mente di colei che non dorme mai, La Dottoressa Giò (qui la recensione del primo episodio), è arrivata alla conclusione che la sua paziente di due anni prima era presente la notte della morte di Michela. E avendo la stanza accanto alla sua, avrebbe dovuto inevitabilmente sapere se qualcuno fosse andato a farle visita.

Ora vi rendete conto di quanto tutto ciò sia incredibile? Praticamente Giorgia Basile, con le sue abilità di deduzione, farebbe tremare le gambe a tutti i membri dell’associazione Mensa (ovvero l’associazione di cui possono essere membri le persone che hanno un quoziente intellettivo di 98° o più). Qui sotto la GIF di Barb che collega tutti i puntini e si rende conto della verità.

Ebbene sì, Giò arriva alla conclusione finale: Michela Monti, che credevamo morta suicida, in realtà è stata ammazzata. E indovinate da chi e per colpa di chi? Esatto, Sergio Monti. Il marito disgraziato e infame. A questa conclusione si arriva grazie all’aiuto necessario e fondamentale di Sandra e di Rocco Tanica, la new entry della serie.

Io adoro Rocco. Mi fa morire dal ridere, ma per quanto riguarda la recitazione, diciamo che non è il campo in cui eccelle. Interpreta il ruolo di un ispettore di polizia. Ma, per tutta la durata dell’episodio, sembrava stesse cercando di rimanere serio, non riuscendoci a sufficienza. Il che non ha fatto altro che farlo risultare simpatico ai miei occhi, ma non ha portato alla Dottoressa Giò nessun tipo di miglioria. Anzi, l’ha reso ancora più mediocre. E non credevo potesse essere possibile con un prodotto del genere, piacevole ma pur sempre mediocre.

Passiamo adesso al messaggio sociale che Barbara e Giorgia stanno cercando di mandare nel corso degli episodi. Di Barb si può dire tutto, ma bisogna darle credito del fatto che è una delle poche a non curarsi degli argomenti considerati rischiosi o tabù e ad affrontarli non curandosi delle conseguenze. In questo episodio della La Dottoressa Giò, in modo particolare, vengono affrontati diversi temi attualissimi.

Dalla violenza sulle donne, alla mancanza di leggi che ci tutelino al lavoro, dalle famiglie arcobaleno al processo di accettazione di sé stessi e il successivo coming out, Barbara le ha raccontate tutte. E ha inserito, anche, un piccolo pezzetto destinato all’arrivo dei migranti e all’accettazione del fenomeno.

Insomma, in tanti cercano di censurare o di non parlare di questi argomenti, ma a lei non importa. Non censura quello che, a molti, potrebbe sembrare argomento scomodo. Lei lo sviscera in tutti i modi possibili. Apprezzo questo lato di Barbara D’Urso come conduttrice, attrice e persona. Ed è impossibile essere indifferenti a queste questioni.

Sono questioni che continuano a presentarsi sempre più bisognose di attenzioni, sempre più insistenti di trovare una risoluzione. Tacere non farà altro che far aggravare il fenomeno. Bisogna parlarne, smettere di demonizzarle e trattarle nel modo giusto, senza sottovalutarle, proprio come fa La Dottoressa Giò.

Lei chiede che venga aperto un centro per le donne in ogni ospedale, si batte perché una donna con un reale problema medico non venga licenziata, si batte perché nessuna donna debba più subire violenza psicologica o fisica di qualunque genere. Giò si batte perché ogni persona possa essere libera di amare chi vuole di mettere su famiglia con chi le pare.

La Dottoressa Giò

Il discorso di accettazione che fa a Luca è bellissimo. A primo impatto potrebbe sembrare il solito discorsetto che abbiamo sentito un milione di volte nelle serie tv americane. Ma questa volta, a farlo, è una serie italiana, in prima serata e senza censura. Perciò è già un bel passo avanti.

Prima di lasciarvi ad alcuni Tweet interessanti, voglio spendere due parole per gli specializzandi. Ho amato il modo in cui Luca ha trattato la coppia che è stata aggredita dagli omofobi, è stato veramente dolce. Mi ha divertito un sacco la storia di Roberta e della cognata. Soprattutto quando la cognata, dopo aver partorito, si è messa a mangiare pane e salame assieme alla compagna di stanza finendo per farselo confiscare da Gigliola.

La Dottoressa Giò

Mi dispiace per Angela, la puericultrice che se ne tornerà a casa senza il bel Giacomo. E, a proposito di Giacomo, l’ho amato con Francesca. Mi piacciono un sacco insieme e spero vivamente che non li rovinino nell’ultimo episodio. Il dottor Zampelli mi dà soddisfazioni ogni qual volta apre bocca. E adesso che ha capito che Giò non è una deficiente completa, sono sicura che farà di tutto per aiutarla ad incastrare Monti. Soprattutto dopo il suo tentativo di investirla e ucciderla. Da quanto ho capito dal promo, mi sa, mi sa che La Dottoressa Giò rimarrà paralizzata.

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