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La Dottoressa Giò 3×01 – Ritorno col botto (letteralmente)

È andata in onda ieri sera la prima puntata della serie La Dottoressa Giò 3. Inutile specificare quanto fossi entusiasta all’idea di passare anche la domenica sera con Carmelita nazionale. Dopo i pomeriggi settimanali e quello domenicale, Barbara si è presa anche la prima serata. E, come ci fa notare un Tweet molto divertente, per l’occasione, anche Paperissima è finito in orario.

Insomma, La Dottoressa Giò è la serie che tutti noi, amanti del trash, stavamo aspettando e agognando come l’arrivo del tizio che consegna le pizze. E Barbara non ci delude. Ci regala trash in quantità industriali. Già nel primo minuto, ci bombarda con un avvenimento assai spiacevole, quanto interessante. La dolce Giorgia Basile viene malamente investita mentre attraversa la strada.

Emozioni, emozioni fortissime sin dal primo istante. Riesco ancora a sentire l’urlo straziante di Sandra che corre in soccorso dell’amica, la cui sorte rimane sconosciuta e a vedere gli occhi increduli e sconcertati di mia nonna che, genuinamente preoccupata, mi ha chiesto: «Perché hanno investito Barbara?». Non lo so ancora nonna, ma lo scopriremo, te lo prometto. Come si è arrivati a questo punto? Chi vorrebbe fare così male a Giorgia da arrivare addirittura ad investirla? Per capirlo bisogna tornare indietro di quattro mesi.

Dopo due anni di sospensione, La Dottoressa Giò torna in servizio nel suo vecchio ospedale. Ci viene spiegato che, per difendere una donna maltrattata dal marito che ha finito per suicidarsi, la nostra eroina senza macchia e senza paura, ha scatenato l’ira dell’uomo che l’ha denunciata per calunnia. L’ignobile soggetto, tale Dottor Sergio Monti, non sa che quando c’è di mezzo la dottoressa Basile (e ancora meglio, Barb), non c’è modo di passarla liscia. E così, mentre lui subiva la sconfitta in tribunale e Giò veniva prosciolta da ogni accusa, la mia reazione è stata questa:

Giorgia non ha nemmeno il tempo di gustare la vittoria, perché si ritrova immischiata in un’altra situazione destabilizzante. Prima di essere ufficialmente reintegrata, passa dall’ospedale. Il montaggio di lei che percorre i corridoi a rallenty, frutto chiaramente di un dodicenne alle prese con MovieMaker, sembra presupporre che andrà tutto bene. Capolavoro indiscusso del trash, metafora sublime di idillio. Poi, in men che non si dica, la situazione precipita.

Un uomo armato prende in ostaggio la moglie incinta, la figlia e successivamente anche la Dottoressa Giò. Essendo questi i presupposti, mi è venuto spontaneo il paragone con l’altro medico famoso per non avere mai una gioia: Meredith Grey. Entrambe sono due donne forti e determinate, brave nel loro lavoro e capaci di trovarsi in situazioni spiacevoli con la facilità con cui qualunque stronzata distrae uno studente universitario dallo studio.

Ed è proprio durante questa scena che accade l’impossibile. Scopriamo che il marito/sequestratore è un violento. La donna sta per partorire e non è nemmeno al nono mese. Dunque il bambino nascerà prematuro. Anche il più idiota sulla faccia della terra sa che i bambini prematuri hanno bisogno di particolari attenzioni. Devono essere messi in incubatrice e devono essere tenuti sotto controllo. E Giò, da brava Wonder Woman, lo fa nascere da sola. Inoltre, per il tempo che segue non si preoccupa minimamente di metterlo in una c***o di incubatrice o di occuparsi di lui. Ok, c’era un uomo armato a pochi passi da lei, ma vi ricordo che Cristina Yang ha operato (e poi finto di uccidere) Derek Shepherd con una pistola puntata alla testa.

La dottoressa giò - meme WW

Tornando al marito violento, terrorista, pazzo e vai a vedere pure vegano (I’m joking). Questo non ne vuole sapere di ragionare e di certo, a questo punto, non ci aspettiamo che lo faccia. È proprio quando pensiamo che la situazione possa solo peggiorare che accade il miracolo. L’assurdo fatto a materia. Più improbabile di un asino rosa che vola e defeca barrette di Mars mentre canta Life On Mars.

La neo-mamma, dopo aver partorito in condizioni stressanti, riesce a disarmare il marito e a sparargli con una precisione tale da far terrorizzare anche il Clint Eastwood degli anni d’oro.

Tra l’altro è stata talmente precisa che sì, l’ha colpito al petto, ma era una ferita talmente superficiale che dopo mezzo minuto lo vediamo uscire dall’ospedale come se non gli fosse successo nulla. Ora, io capisco che stiamo parlando di una serie, ma ci vuole un minimo di credibilità ogni tanto. Non facciamo come Grey’s Anatomy, Barbarella cara.

E non finisce qui, no, perché per la Dottoressa Giò non c’è mai un attimo di pace. Dopo questi due avvenimenti, ce ne sono altri due dietro l’angolo pronti a travolgerla. Nella stessa puntata, Giorgia Basile si occupa anche della nascita di un bambino che non viene riconosciuto dalla madre perché è conseguenza di uno stupro e di un gruppo di Baby Squillo bulle e con l’herpes genitale che fa concorrenza al teatrino di Baby (la serie).

La questione si complica perché Giò si mette a giocare all’investigatrice. Per smascherare le baby squillo, infrange almeno duemilaquattrocento leggi, ma lo fa col cuore. Il suo fine è sopra qualsiasi cosa, anche la legge: vuole semplicemente scoprire la verità su quanto accaduto alla sua paziente. Nobile da parte sua, ma sempre illegale. Si fa dare la cartella di una paziente che non è sua, rischiando di mettere nei guai il mio personaggio preferito finora, ovvero Gigliola. Fruga nella borsa della paziente mentre questi è sotto sedativi e ha pure il coraggio di bisticciare col primario perché le fa capire di aver un po’ oltrepassato i limiti.

Mentre tutto questo accade, c’è gente che cospira alle sue spalle. Uno è chiaramente Sergio Monti che ti fa venire voglia di prenderlo a tallonate sulla fronte. L’altra è Anna Torre, la direttrice sanitaria. Una stronza di dimensioni colossali. Una di quelle che ti verrebbe voglia di prenderle a calci rotanti sulle gengive. Chiaramente a Monti non è bastata la sconfitta in tribunale e vuole vendicarsi, ma non ha capito che con Giò non si scherza. Daje tutta Barbarè, distruggilo! Chissà perché, ma sono convinta al 99% che sia stata Federica Panicucci a investirla, ma se così non fosse, quell’1% lo attribuirei proprio al dottor Monti.

La Dottoressa Giò è chiaramente una serie Giòcentrica. La protagonista è lei e tutto le ruota attorno. Era chiaramente ciò che mi aspettavo, soprattutto per il primo episodio, ma spero che nelle prossime puntate si dia spazio anche agli altri personaggi. Tra tutti, uno che ha un potenziale comico assurdo è quello di Gigliola. Paola Tiziana Cruciani è forse una delle poche che sanno effettivamente recitare nel cast. Con le poche battute che ha detto mi ha fatto sbellicare dalle risate. Lo stesso vale per la specializzanda Roberta. È simpatica, è allegra, è fresca. Mi mette di buon umore ogni volta che la vedo e non mi dà l’impressione di stare espellendo un calcolo renale quando recita.

La dottoressa giò
Paola Tiziana Cruciani à la mitica Gigliola nella serie La Dottoressa Giò

Passando alla parte tecnica. Il livello di recitazione è estremamente basso e i dialoghi sono mediocri. Alle volte è davvero difficile immedesimarsi con i personaggi perché se non riescono a immedesimarsi gli attori stessi nella loro parte, come si può pretendere che lo facciano gli spettatori? L’ennesima pecca della serie è la difficoltà che si fa a distinguere l’attore (Barbara D’Urso in questo caso) dal personaggio. Barbara è Giò e Giò è Barbara. Per l’intera durata dell’episodio non ho fatto altro che credere di guardare uno speciale di Pomeriggio 5 o Domenica Live. Il che non mi dispiace affatto, adoro Carmelita, non fraintendetemi. Ma, volendo essere obiettiva e seria (solo in questo momento), sono tenuta a sottolineare anche le mancanze. E questa, per Barbara è una grave mancanza.

Devo, però, spezzare una lancia in suo favore perché nonostante ci abbia regalato uno show tanto trash quanto mediocre, è stata furba. Questa è una delle caratteristiche che più apprezzo della D’Urso. Il prodotto è chiaramente al di sotto degli standard di buona qualità, ma inserisce e tratta temi come la violenza sulle donne e devi per forza darle un minimo di credito. Ti racconta, seppure superficialmente, delle storie interessanti ed è difficile provare indifferenza.

Come primo episodio sono soddisfatta. Barbara ci ha regalato una doppia dose di trash quotidiano e per questo le sono infinitamente grata. Ho adorato la sponsorizzazione per niente aggressiva del Caffè Borbone e non vedo l’ora che arrivi domenica prossima per guardare la nuova puntata. Dal breve promo possiamo già capire che ne vedremo delle belle! Speriamo di conoscere meglio Zampelli che mi sta troppo simpatico, sembra un Favino più carino, ma meno talentuoso. Voglio più scene con Giacomo, lo specializzando bono e voglio assolutamente più Gigliola.

La dottoressa giò - meme caffè borbone

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