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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra disorienta e confonde. E non è sempre un bene

Il 28 gennaio è arrivata su Netflix La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, la nuova miniserie di 8 episodi con protagonista assoluta Kirsten Bell, che qui figura anche come produttrice esecutiva.
Questo lunghissimo e sopra le righe titolo vi suona familiare, vi ricorda qualcosa? Se così è bene, come vedremo più avanti l’intento era proprio quello.

Anna, interpretata da Kristen Bell, è una giovane donna che vive sola in un apparentemente tranquillo sobborgo. Un marito ed una carriera da pittrice alle spalle. Calici di vino riempiti uno dopo l’altro fino all’orlo, pillole, occasionali allucinazioni e una vita vissuta in buona parte dentro casa a causa. Perché la vita di Anna sia arrivata a questo punto viene presto spiegato: pochi anni prima ha perso la figlia Elizabeth, uccisa da un serial killer a causa di una bizzarra circostanza.
Ora Anna è quindi una donna spaesata, che non riesce ad andare avanti con la propria vita.
A ridare un tocco di colore alla sua vita ci pensa un grande classico di tante serie tv, da Desperate Housewives alla più recente You: l’arrivo di nuovi vicini. Si tratta di Neil ed Emma, un affascinante vedovo e la sua dolce figlia di nove anni. Cominciando a conoscere questa famiglia che così tanto le ricorda quella che ha perso Anna sembra ritrovare un po’ allegria e di speranza per il futuro, anche se dopo poco ad infrangere le sue speranze ci pensa l’arrivo di Lisa, la fidanzata di Neil.
Emma ritorna quindi alla sua tristezza, e durante una delle tante sere nelle quali cerca conforto nell’alcol dalla sua finestra assiste all’omicidio proprio di uno dei suoi nuovi vicini, senza però riuscire a individuarne il colpevole. Da qui in poi in Emma prenderà il sopravvento un istinto degno della Signora in Giallo che la spingerà ad indagare per tentare di scoprire la verità su questo omicidio.

La donna nella casa di fronte

Sia il titolo che la trama stessa rendono evidente quali siano l’intenzione di questa serie: essere una parodia del thriller. In particolare sono immediati e quasi didascalici i rimandi a film come La ragazza sul treno e La donna alla finestra, ed in generale al filone narrativo che punta a creare tensione e suspense tramite la tematica del testimone non creduto a causa della sua instabilità psicologica ed emotiva.

Ne La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra abbiamo una protagonista sofferente e in lutto, che però anche se sola, non creduta da nessuno, si imbarca in una non facile ricerca della verità. Nessuna novità quindi su che cosa si racconta, qui si vuole stupire sul come lo si racconta.

Un merito che possiamo subito riconoscere a La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è quello di aver ottimamente rappresentato, sicuramente grazie anche alla bravura di un’attrice come Kirsten Bell, le diverse ripercussioni che un lutto importante come quello della perdita di una figlia può avere su una madre. La necessità di fuggire dalla realtà, da se stessi, che sia tramite una fervida immaginazione o attraverso innumerevoli bottiglie di vino rosso.
I problemi psicologici, l’insorgenza di fobie e disturbi che hanno origine nel drammatico giorno in cui la tragedia dell’omicidio della figlia è avvenuto. La fine di un matrimonio, come spesso accade in questi casi logorato dal dolore e dai sensi di colpa, con la conseguente difficoltà nell’aprirsi nuovamente all’amore. Infine le non poco pesanti ripercussioni lavorative; in questo caso, dato che Emma era una pittrice, la perdita dell’ispirazione artistica.

La donna nella casa di fronte

Le prime puntate della serie scorrono quindi così, oscillando tra momenti più introspettivi che si soffermano sul dolore della protagonista e momenti dove il focus torna sull’omicidio, momenti in cui lo spettatore torna a chiedersi chi sia il colpevole, e soprattutto quanto ci si possa fidare della stessa Anna.

Tuttavia anche con questi interrogativi la tensione ne La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra non è sempre alta, anzi, a volte quasi ce ne dimentichiamo. Solamente negli ultimi episodi l’elemento thriller diventa veramente preponderante, regalandoci inaspettati e talvolta improbabili colpi di scena.
C’è da dire anche che la creazione di una vera e propria suspense è ostacolata anche dalla particolare strutturazione di questa serie, articolata in 8 episodi di una durata insolitamente corta, che non supera la mezz’ora.

La donna nella casa di fronte

Arriviamo ora a quello che vuol essere il fattore veramente caratterizzante di questa serie, il suo voler prendere un po’ in giro il thriller. Infatti vengono sì riproposti alcuni elementi o addirittura scene del genere in chiave ironica o addirittura grottesca, ma non tanto quanto ci saremmo aspettati.

Gli elementi comedy sono infatti abbastanza isolati, rimangono degli accenti che ricorrono di puntata in puntata senza riuscire a caratterizzare pienamente questa serie, che a questo punto risulta essere di genere difficilmente identificabile.

Lo spettatore fa quindi un po’ fatica a capire davanti a che tipo di serie si trovi. L’impressione che si ha è che si sia voluta fare dell’ironia ma con il freno a mano tirato, senza calcare troppo la mano, o anzi mantenendola fin troppo leggera.
Si è chiaramente ricercato l’esperimento stilistico, l’equilibrio tra il thriller e la black comedy vera e propria (alla Scream Queens per intenderci), anche se quella che sembra essere stata raggiunta più che una contaminazione è un’alternanza tra generi.

Indecisioni stilistiche a parte La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra rimane una serie senza troppe pretese ma comunque ben fatta, scorrevole, e soprattutto con una protagonista, Kirsten Bell, che vale sempre la pena di vedere all’opera.

Infine un’ultima nota di merito: un cameo inaspettato e di tutto rispetto al novantesimo minuto.

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