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House of the Dragon 1×09 – Omonimia

**ALLERTA SPOILER delle nove puntate di House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones**

Un caso di omonimia, incomprensioni e cieche certezze. La storia, vista da lontano, può apparire come un meccanismo logico, valoroso e ordinato di causa-effetto. Invece, guardandola da molto molto vicino, è facile accorgersi di quanto dietro ogni grande evento si nascondano spesso incertezze, macchinazioni, egoismo, capricci, passi falsi e caos. Ed è proprio il caos a governare la nona, impetuosa e penultima puntata di House of the Dragon (trasmessa in Italia lunedì 17 ottobre su NOW e Sky). Se il prequel di Game of Thrones incornicia le vicende di un’unica famiglia – i Targaryen – la nona puntata stringe ancora di più l’obiettivo, concentrandosi su una sola fazione, tagliando fuori l’altra. Esattamente come vediamo fare agli Hightower con Daemon e Rhaenyra. Girando la corda, stringendo ancora di più il focus sulla storia, scopriamo che perfino all’interno della stessa fazione regna il caos. Per otto puntate abbiamo pensato che i cuori di Otto e Alicent battessero all’unisono. Ma non era così, come sottolinea la regina. Ser Otto Hightower (Rhys Ifans), l’Hand of the King che nessuno vorrebbe al proprio fianco, l’unico vero machiavellico macchinatore, si era già mosso da tempo, tessendo la propria rete come un ragno silenzioso, ma letale. Helaena Targaryen ce l’ha indicato, così come ci aveva avvisato di guardare sotto le assi del pavimento. Diretto da Claire Kilner e scritto da Sara Hess, The Green Council (1×09) ci porta a poche ore dalla morte di Viserys. Il Re Pacifico, come lo definisce Otto, il quale ha la stessa espressione con cui si rimuove un minuscolo, ma fastidioso, pezzetto di carne rimasto incastrato nei denti. Il nono episodio è un thriller denso di rimandi e ribaltamenti di prospettive. È una corsa contro il tempo, claustrofobica e serrata.

House of the Dragon , 1×09. Il re è morto, finalmente…

Alicent e Aemond Targaryen, The Green Council (1x09)
Alicent e Aemond Targaryen, The Green Council (1×09)

House of the Dragon ha mantenuto la melodia della serie madre, ma le immagini della sigla di apertura non sono statiche. Ogni sigillo rappresenta infatti i personaggi che vedremo nel corso dell’episodio. Per questo, nell’opening della nona puntata, quelli di Daemon e Rhaenyra appaiono in secondo piano. The Green Council è pervaso da un’atmosfera hitchcockiana e sospesa, aggravata dalle note insistenti del piano. La sala del trono è oscura e vuota. Come lo è quel cortile dove in futuro verrà dipinta la mappa di Westeros. Dalla velocità con cui Otto Hightower apparecchia il tavolo del Concilio Ristretto, dove rotolano palline e si spostano sedie, capiamo quanto a lungo il Primo Cavaliere del re abbia orchestrato questo giorno. È lui il virus che ha consumato il re dall’interno. Era tutto pronto, bisognava aspettare che il vecchio e annebbiato Viserys I spirasse. “Finalmente”, avrà pensato Otto, “ora possiamo fare sul serio. Dov’è quel cretino di mio nipote?”. Non lo dice davvero, ma gli si legge in faccia. Oppure è andato tutto secondo i suoi piani? Un curioso tempismo, a pensarci bene.

La nona puntata di House of the Dragon riprende all’indomani degli eventi della settimana scorsa. Dopo quell’ultima cena, Daemon e Rhaenyra erano tornati a Dragonstone per mettere al sicuro i figli. Rhaenys, invece, ha passato la notte a King’s Landing. Non appena la regina viene informata della morte dell’amato marito, per cui è sinceramente addolorata, viene convocato d’urgenza il consiglio. Ma non è il Concilio Ristretto che conoscevamo: è il Concilio dei Verdi, come titola l’episodio, dove ora Tyland Lannister siede al posto di Corlys (ma anziché occuparsi di navi, si occupa delle ricchezze della corona, che ha già provveduto a mettere al sicuro), il giovane Maestro Orwyle deve aver sostituito Mellos e Jasper Wylde è diventato il nuovo Lionel Strong. E, stranamente, Alicent non ne fa parte. Lei è solo un’altra pedina mossa dal padre.

In questo episodio emergono le sfumature. Olivia Cooke ha fatto un lavoro encomiabile finora, ma è in The Green Council che ne assaporiamo davvero il frutto. Alicent è cresciuta divisa tra ciò che sentiva e ciò che avrebbe dovuto fare. Ha represso ogni tipo di gioia, e soprattutto ogni desiderio sessuale. La frattura si è allargata, risucchiandola. Ha cercato di colmarla con la fede, ma era sempre troppo tardi. Alicent è scossa, addolorata, ma è sollevata dalle ultime parole di suo marito. Per anni si è sentita il rimpiazzo dell’amata Aemma. Ha vissuto come la madre dei figli di serie B e colei che ha voltato le spalle all’amica d’infanzia. Ha amato Viserys, il quale – come afferma – avrebbe fatto meglio a vivere in campagna, immerso nei libri di storia, per lasciare il posto a chi meritava la corona. Cioè Rhaenys Targaryen, “The Queen Who Never Was”. Ma purtroppo, il mondo di Westeros si dimostra sempre più interessato ai genitali che alle competenze.

All’interno della fazione dei verdi c’è tensione.

House of the Dragon 1×09 (640x360)
House of the Dragon 1×09 (640×360)

Dopo anni passati a balbettare, Lord Beesbury (Bill Paterson) – Master of Coin nonché l’unico a indossare il colore nero – si alza, indignato, regalandoci un ultimo discorso coraggioso. Non crede che le ultime volontà del re, che conosce da anni, siano vere. Non può aver nominato, in punto di morte, Aegon. Quello che sta accedendo in quella stanza è un atto di tradimento, urla. Una presa di posizione leale che pagherà con la morte. Ser Criston Cole (che ora farfuglia cose tipo “ogni donna è un’immagine della madre, bisogna parlarne con riverenza”, forse per giustificare il suo amore casto, puro e represso per la regina) lo rimette a posto, schiacciandolo letteralmente come una zanzara. Neanche il lord comandante Harrold Westerling ci sta e si dimette, inorridito da quel groviglio di tradimenti e stanco delle bravate da mastino fedele di Cole. Del resto, tra i due c’è sempre stato astio. Alicent crede che Aegon meriti il trono per volere di suo marito, il re, mentre Otto, che continua imperturbabile la riunione, se ne frega. Le volontà del re non hanno nessuna importanza tantomeno chi le difende. Da anni trama contro la corona, muovendosi perfino all’oscuro della figlia. Il Consiglio dei verdi aveva già predisposto tutto. Così nasconde la notizia della morte del re mentre rafforza le alleanze.

Lord Beesbury (Bill Paterson)
Lord Beesbury (Bill Paterson)

Ser Otto ottiene la lealtà della maggioranza delle casate, facendo leva sulla paura, e punisce coloro che resistono, cioè Lord Merryweather e Lady Fell. Non ha solo progettato di usurpare Rhaenyra, ma di giustiziarla. Ed è qui che capiamo chi sia davvero Alicent. È solo un’altra vittima. Un’altra reclusa in una prigione costruita dagli uomini. Otto ha sempre avuto il controllo della situazione. I due Hightower vogliono la stessa cosa, ma per ragioni diverse e perseguendo modalità opposte. Il fine, per Alicent, non giustifica i mezzi. La regina crede che Aegon debba sedere sul Trono di Spade per volontà del re. Noi sappiamo che si tratta di uno spiacevole caso di omonimia. Un equivoco grottesco a cui Alicent, forse, vuole credere. Ha sperato così a lungo che il re potesse amare i suoi figli come amava la sua primogenita che non si è posta il minimo dubbio in merito al delirio di un uomo in punto di morte. Questo però non significa che voglia la morte di Rhaenyra né farebbe un torto a suo marito.

Alicent è disgustata dalle azioni del padre.

Alicent - House of the Dragon
Alicent – House of the Dragon

Quel complotto ordito a sua insaputa la disgusta. Alicent ha sempre operato – seppur sbagliando e macchiandosi di sangue – in buona fede. La regina madre ha bisogno di credere di essere nel giusto, come Cole. Così prova a convincere la principessa Rhaenys, che ha imprigionato nelle sue stanze, a passare dalla propria parte. Invece ottiene un assaggio della magnificenza della “Regina che non fu”:

E comunque ti affanni ancora a servire gli uomini. Tuo padre, tuo marito, tuo figlio. Non desideri essere libera, ma aprire un varco nel muro della tua prigione. Hai mai immaginato come sarebbe se ci fossi tu sul Trono di Spade?

Rhaenys Targaryen, House of the Dragon 1×09

Nell’eloquente discorso del personaggio interpretato da una regale Eve Best capiamo il peso dei condizionamenti di stampo patriarcale che sono interiorizzati soprattutto dalle donne. Alicent accetta di essere “un passo indietro” con pia rassegnazione. È tale e quale sua madre, cioè debole e remissiva. Qualcosa che per anni ha fatto la stessa Rhaenys, restando in silenzio quando le hanno tolto quello che meritava. Alicent è devota a un uomo buono, che l’ha sostituita con l’amata moglie, ignorando di essere a sua volta vittima dei complotti del Primo Cavaliere. È devota a un padre che l’ha manipolata. Fa di tutto per mettere sul trono un figlio degenere che deve amare, malgrado mostri già la sua natura pericolosa. Si è alleata con una serpe, anzi uno scarafaggio, Larys Strong – con il quale baratta informazioni soddisfacendo a malincuore il suo inquietantissimo feticismo per i piedi – e il bulldog reale, Ser Criston Cole, un uomo pieno di risentimento, le cui azioni sono dettate da un singolo evento traumatico accaduto quasi vent’anni prima.

Si è rifugiata nella fede non per scelta politica, di facciata, ma per espiare i propri peccati. È in trappola, ma questa volta Alicent non vuole avallare un altro assassinio. Ad ogni modo, poco prima di sollazzarsi, Larys Strong le promette che farà uccidere Mysaria (The Queen of Whispers e The White Worm) per spazzare via la rete di uccellini di cui il padre si serve, compresa Talya (Alexis Raben), la dama della regina madre; cioè colei che all’inizio accendeva le candele per mandare un messaggio nonché colei che ha portato “il tè del giorno dopo” nell’ottava puntata. Più tardi, infatti, vedremo una figura incappucciata fuggire dalla casa in fiamme di Mysaria che, sospettiamo, sia ancora viva.

Dov’è Aegon? Chi è davvero Aegon?

Aegon Targaryen
Aegon Targaryen

Mentre Aemond e Aegon si azzuffano, il primogenito urla quanto non desideri governare. Aegon sta fuggendo da qualcosa che tutti bramano. Non vuole il Trono di Spade: vuole essere amato. Quello che ha sempre desiderato, in fondo, era l’approvazione e l’amore dei propri genitori, soprattutto del padre. Come Alicent, anche Aegon ha vissuto con la consapevolezza di non essere benvoluto. Conoscere le ultime volontà del re, però, gli ha restituito fiducia. E quella maledetta daga che è stata tramandata per sbaglio, dunque senza la profezia. Mentre il re moriva, il primogenito se ne stava da qualche parte a Fondo delle Pulci a sfogare le sue perversioni; come assistere ai combattimenti di bambini dalle unghie e denti affilati e seminare figli illegittimi dai capelli argentati.

Aegon è scomparso dalla Fortezza Rossa e bisogna trovarlo per imporre su di lui la propria influenza. È questo il pretesto che ci permette di capire gli equilibri nelle rispettive fazioni. Per il momento, dalla parte dei neri, troviamo Lord Caswell, che però è stato impiccato per tradimento; altri lord e lady che probabilmente hanno già fatto una brutta fine; Ser Erryk, che fa uscire di nascosto la principessa Rhaenys dal castello; forse Borys Baratheon e Westerling. Invece nei verdi iniziamo a intravedere due diversi schieramenti. ln fondo il numero “due” è emblematico. Lo ritroviamo nelle innumerevoli coppie di gemelli, nei simboli, nella fotografia e negli schieramenti. Alicent sguinzaglia Aemond e Ser Cole (vestiti come Deamon e la giovane Rhaenyra!) mentre Otto invia i gemelli Cargyll, Ser Erryk e Arryk, a cercare Aegon, beneficiando così della propria rete sotterranea di spie. Finalmente Otto fa la conoscenza di Larva Bianca, alias Mysaria, la quale sembra essere l’unica ad avere davvero a cuore gli interessi dei più deboli. Una degna Lord Varys. Ha nascosto lei Aegon in quello che nella serie madre diventerà il Great Sept of Baelor. Si aspetta il giusto riconoscimento, ricordando a Otto che l’unico potere è quello che le persone ti permettono di avere.

Gemelli Cargyll, Ser Erryk e Arryk House of the dragon
Gemelli Cargyll, Ser Erryk e Arryk

Come una scatola cinese, all’interno della stessa fazione troviamo quindi altri sotto-schieramenti pro e contro la successione di Aegon. L’ambizioso Aemond, che ha il drago più grande del mondo, si ritiene più qualificato del fratello maggiore; Larys Strong, che asseconda a piacimento l’una o l’altra fazione, e i gemelli, che hanno preso strade diverse. Ecco chi è davvero Aegon, dirà Erryk a Arryk. La nona puntata di House of the Dragon ruota dunque attorno a un mistero. Ma non è la scomparsa di Aegon, bensì chi sia davvero il primogenito di Viserys. Fuori dalla Fortezza Rossa tutti conoscono le sue depravazioni e la sua crudeltà. È un ragazzino arrogante, uno stupratore, un inetto che gioisce nel vedere dei bambini combattere e dissemina il proprio seme. La storia si ripete, e di nuovo, l’origine dei problemi è la debolezza del sovrano “pacifico”. Come Daemon, Aegon desidera solo l’amore di Viserys. E come Daemon, Aemond sente il peso di essere nato “secondo” (come Otto e Larys stessi), dimostrando di avere in comune molto più che un cappuccio con l’impetuoso principe del caos. Cognato, pronipote… sinceramente: abbiamo perso il conto.

Rhaenys, la Regina che avrebbe dovuto essere

Rhaenys Targaryen
Rhaenys Targaryen

Rhaenys, the Queen who never was, è una trionfante cavalcatrice di draghi. Volevamo un momento trionfale per lei alla fine della stagione. Volevamo assicurarci che ci fosse sostanza nel suo personaggio. Rhaenys non era passiva, e questo sembrava che fosse un momento incredibilmente prezioso. Piuttosto che vederla semplicemente testimone di qualcosa, volevamo che fosse in grado di prenderne parte. Il suo punto di vista morale diventa la ragione dell’inazione piuttosto che dell’azione.

Ryan Condal e Miguel Sapochnik

Il colpo di stato è in corso, sebbene sia iniziato ancor prima dell’incoronazione di Viserys. Il sovrano è stato impacchettato dalle Silent Sisters, secondo i dettami della Fede dei Sette Dei, e gli è stata negata perfino una cerimonia. Aegon deve essere incoronato davanti al popolo ignaro del tradimento. Per questo Otto ha organizzato una cerimonia pomposa, e irrispettosa del lutto, nell’edificio scenografico di Fossa del Drago (Dragonpit). Lo stesso luogo, ora distrutto, dove nell’ottava stagione di Game Of Thrones i lord e le lady di Westeros si raduneranno nel Gran Concilio. Dalle umili origini, passando per cavaliere fino a diventare Lord Comandante della Guardia Reale, è Ser Cole ad approvare l’incoronazione di Aegon. Aegon II il Conquistatore è il nuovo re a cui viene data la stessa spada, Blackfyre, e la stessa corona nera di Aegon I, nonché del crudele Maegor, spezzando così l’eredità con i re pacifici. Purtroppo il sogno di Viserys si è avverato.

Il re-nipote è l’ennesimo burattino di Otto Hightower, il quale ha appena forgiato un provetto “Joffrey”. Tuttavia, nell’esatto momento in cui vediamo Aegon prenderci gusto, sollevare la spada e godere dell’acclamazione del popolo, arriva il colpo di scena. Non è Rhaenyra né Daemon. Rhaenys, che era sgattaiolata poco prima, fa quello che ognuno di noi ha sempre desiderato fare per interrompere una riunione di lavoro ridicola o un improponibile cena di famiglia. Piomba a bordo del suo drago Meleys, interrompendo così l’incoronazione e danneggiando la colossale cupola di Fossa del Drago. Mentre Otto ordina di aprire le porte sembra tanto che le Cappe Dorate tentino invece di chiuderle dall’esterno. Perché? Sono dunque fedeli a Deamon?

Fossa del Drago (Dragonpit) House of The Dragon
Fossa del Drago (Dragonpit)

Ormai è chiaro che l’adattamento televisivo si sia discostato dal materiale di partenza. Ma poco importa. Dopotutto, George R.R. Martin è uno dei co-creatori e co-produttori esecutivi dello show. E nella nona puntata il distacco da Fire & Blood è chiarissimo. Rhaenys non è mai stato un personaggio passivo, sebbene sia rimasta inattiva per troppo tempo. Il finale trionfale della puntata la riabilita. In quel gesto irruento, la principessa ci fa sapere che non se ne resterà ferma ad assistere. Rimasta sola, la Regina Rossa fa sapere che avrà una parte attiva nell’imminente Danza dei Draghi. Rhaenys e Meley hanno sfondato il pavimento, proprio come aveva predetto Helaena. Un’entrata trionfale, un gesto eroico e una presa di posizione che farà discutere. Poi Meleys scivola via, attraverso quelle porte a prova di drago.

Perché non abbiamo sentito nessun “Dracarys”? Rhaenys avrebbe potuto mettere fine a tutto quanto con una fiammata (ma in quel caso sarebbe finita la serie). Invece dà solo un avvertimento. Dove sta andando? Vuole avvertire Rhaenyra del colpo di stato oppure vuole solo dirigersi verso ciò che resta di Corlys? Sa già da che parte stare? La sua è una scelta difficile, forse non vuole essere responsabile dell’incenerimento di Alicet che, come lei, ha sempre voluto proteggere i propri figli.

Qualunque sia la motivazione (vi basterà guardare il trailer della prossima puntata per capirlo), con quel gesto, Rhaenys ha proclamato l’inizio della guerra e si è riscatta da anni di silenzio. Non si accontenta più di aprirsi un varco dalle mura della prigione, la vuole distruggere.