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Che Dio ci aiuti 7×06 – Paure e amori

Bentornati con il nostro solito e abituale appuntamento con Che Dio ci aiuti 7, questa settimana in doppio appuntamento di martedì e di giovedì per noi appassionati. Negli episodi contenuti nell’appuntamento di questa settimana ne sono successe di cose che ci portano – o almeno portano me – a riconsiderare alcune teorie che vi avevo proposto nella scorsa recensione, quella della 7×05.

Sì, perché la serie delle suore più impiccione di Rai 1 è riuscita a rimescolare le carte in tavola con gli avvenimenti dell’ultima puntata. Ma ci arriveremo più tardi, prima c’è bisogno di parlare – come spoileravo già nel titolo – di paure e amori, il principale focus delle storyline di entrambi gli episodi, ma del primo in modo particolare.

Sì, perché dopo un momento di riavvicinamento tra Ludovica e il barista, sembrava proprio che l’avvocato sentisse l’esigenza di allontanarsi dal ragazzo e i motivi erano chiari: la questione tra i loro genitori gravava molto su di lei. E qui c’è stato il momento principe azzurro, quello in cui lui cavaliere senza macchia e senza paura ha deciso di portarla a casa dei suoi e quindi proprio nel luogo del delitto – potremmo dire ironicamente – luogo in cui lei è stata accolta serenamente e che l’ha riavvicinata a Ettore. Fino al punto in cui gli ha detto di amarlo.

Che Dio ci aiuti
Pierpaolo Spollon (640×360)

Ora, sì, grande errore avrete esclamato anche voi – amici miei – dalla comodità del vostro divano e sono totalmente d’accordo. Troppo presto, troppo importante, troppo presto. L’ho detto troppo presto? Insomma, questa esternazione ha spaventato Ettore che si è rivelato essere – per dirlo con una citazione colta presa direttamente dal repertorio musicale della signorina Claudia Lagona in arte Levante – una grande “pezzo di me” a cui sappiamo tutti cosa segue, ma che per signorilità ed eleganza eviteremo di esporre chiaramente. Dopo il “ti amo” di Ludovica lui non solo non le ha detto niente, ma l’ha abbracciata. Strano, imbarazzante, tremendo. E, infatti, poi è sparito.

E qui – per citare un’altra grandissima e talentuosissima artista versatile e poliedrica reduce dall’imminente Sanremo 2023 nonché una delle punte di diamante del nostro panorama musicale contemporaneo, la signorina Di Patrizi Elodie – le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue. E avrei sperato davvero che le lacrime fossero sue, di Ettore, ma ahimè sono state le nostre e di Ludovica. Ora, sta povera crista non solo aveva un carattere algido e problematiche familiari non indifferenti, ma questo di cui si è fidata l’ha pure ghostata. Non si fa, Ettore, non si fa. Faresti bene a trovare una giustificazione plausibile perché non sono molto intenzionata a perdonarti. E tra l’altro – per essere totalmente infantile e banale e capricciosa dato che ci hai sedotte e abbandonate (a me e a Ludovica) – non sei neanche così carino e noi… ehm volevo dire lei potrebbe trovare di meglio.

Che Dio ci aiuti
Pierpaolo Spollon e Federica Pagliaroli (640×360)

E mentre questo accade, un altro dramma sentimentale si consuma nel convento degli angeli. Sara ed Emiliano, costretti a stare in quarantena assieme, macchinazione stupendamente studiata da Azzurra, la nostra veterana di Che Dio ci aiuti, si avvicinano fino ad arrivare a un bacio, un bacio vero sta volta, un bacio spontaneo. E lo fanno in un modo che ricorda molto Guido e Azzurra dei tempi d’oro… ovvero quando lui respirava. Ad ogni modo e lasciando il dark humor un attimo da parte, mi aspettavo che le cose sarebbero degenerate molto presto. D’altronde abbiamo ancora diversi episodi da dover vedere, non potevamo mica avere il lieto fine così presto. E, infatti, con il secondo episodio di Che Dio ci aiuti andato in onda martedi sera su Rai 1, c’è stato l’arrivo della famiglia di Emiliano.

E se il padre era l’essere più antipatico di quel trio, niente può paragonarsi alla sensazione di fastidio provata per il fratello del dottor Stiffi. Sì, perché se il padre è veramente antipatico, il fratello è insopportabile, è fastidioso come il prurito della varicella, l’elastico delle mascherine FFP2 dopo quattro ore che ce le hai addosso, come la sabbia nelle mutande al mare e come chi mastica a bocca aperta e facendo rumore. E sì, sarà sicuramente attraente, avrà pure dei denti perfetti e sì, io per i ragazzi ricci ho un debole inspiegabile, ma poi mica così inspiegabile dato che è chiaramente colpa di Nick Jonas, ma – senza tergiversare troppo – lui, lui deve sparire. E deve sparire – per citare il Team Rocket – alla velocità della luce.

Ok, in realtà ci serve per far confessare a Emiliano i suoi sentimenti per Sara, ma siccome non vorrei finire nella stessa dinamica di Azzurra – Guido – Rosa della terza stagione di Che Dio ci aiuti, deve sparire prima di subito.

Detto questo è stato davvero esilarante il momento Grande Fratello di Sara ed Emiliano, merito ovviamente dell’unica, inimitabile Azzurra Leonardi che sta portando sulla cattiva strada anche suor Teresa, cosa che amo follemente.

Su Cate non mi esprimerò, purtroppo il suo personaggio nonostante mi faccia tanta simpatia, alle volte mi snerva e in questi due episodi mi ha quasi interamente snervato. Poverina, non è colpa sua se le va tutto male, ma stare a guardare le sue disgrazie a ‘na certa non è più nemmeno tanto divertente.

Che Dio ci aiuti
Valeria Fabrizi (640×360)

E per concludere la spiegazione del titolo di questa recensione di Che Dio ci aiuti, è necessario parlare di paura. E stavolta la paura ce l’ha uno dei personaggi più amati di questa serie e di tutte le serie di Rai 1, parlo ovviamente di suor Costanza. Suor Costanza che è giustamente terrorizzata dal suo intervento al cuore, ma che – come al solito – vuole mostrarsi tutta d’un pezzo per non mostrare la sua fragilità, cosa che inevitabilmente è venuta fuori visto quanto è amata. E lì Valeria Fabrizi e Francesca Chillemi ci hanno regalato un momento bellissimo, un momento così vulnerabile e sincero tra i loro personaggi che ci ha stretto il cuore in una morsa e a me – personalmente – ha commosso. Vedere suor Costanza trovare conforto in Azzurra, trovare in lei sicurezza e confidarsi con lei è stato davvero un momento preziosissimo e spero davvero di poterne vedere ancora qualcuno finché la Fabrizi non lascerà definitivamente Che Dio ci aiuti.

Per concludere – e vi giuro che ho finito – voglio porre alla vostra attenzione una teoria. Nella scorsa recensione avevo ipotizzato che, vista la storia di Sara e la somiglianza con gli eventi della mamma biologica di Elia, quest’ultima potesse essere sua madre, ma dopo la storia dell’ultima puntata ho cambiato idea. Ricordate cosa ha detto il fornitore, il nonno del bambino scambiato in culla, mentre parlava con Azzurra? Ha detto che la pediatra lo sta aiutando a coprire questo fatto e che è andato a vedere il suo nipote biologico. Fin qui tutto ok, ma il tizio ha aggiunto che è biondo e ha una famiglia amorevole che si prende cura di lui. Adesso noi non sappiamo quanto tempo fa sto tizio sia andato a vedere il bambino, ma se fosse Elia?

Che Dio ci aiuti
Pierpaolo Spollon, Valerio Di Domenicantonio e Federica Pagliaroli (640×360)

Lo so, questa situazione mi sta incuriosendo fin troppo, devo darmi una regolata, ma se la teoria di Sara mamma biologica di Elia fosse sbagliata, questa potrebbe essere quella giusta. E a quel punto a me non cambierebbe assolutamente nulla, ma potrei avere quel momento di godimento plurisensoriale che solo affermare “io l’avevo detto” riesce a darmi per qualche assurdo motivo.

Insomma, le puntate stanno migliorando sempre di più. Mi sto affezionando a questi personaggi anche se so che sicuramente da qualcuno di loro toccherà separarsi a fine stagione, ma il bello di questa serie di Rai 1 sta proprio in questo, nel riuscire sempre a trovare e sviluppare un certo legame con ciascun personaggio. Tranne che con Ginevra, lei non la sopportavo e basta. Che dire, non ci resta che aspettare stasera per scoprire cosa cavolo ci fa Orietta Berti al convento degli angeli.