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Che Dio ci aiuti 7×05 – La Suorangelizzazione di Suor Teresa

È finito Sanremo (purtroppo), l’Italia e gli italiani si stanno ancora abituando all’idea di essere fuori dalla settimana santa del festival della canzone italiana, ma per fortuna in nostro soccorso è arrivata Mamma Rai che ci dà e ci toglie. Ci ha tolto Sanremo, ma ci ha restituito il solito appuntamento del giovedì con Che Dio ci aiuti 7 e con il capolavoro che è Mare Fuori 3.

È ritornato Che Dio ci aiuti ed è tornato con il botto. Innanzitutto la suorangelizzazione di suor Teresa. Nel primo episodio mandato in onda l’abbiamo vista cominciare il processo di adeguamento alle norme del convento degli angeli. Proprio come suor Angela ha insegnato a suor Costanza e ad Azzurra, abbiamo visto suor Teresa allearsi con Azzurra per trovare l’indizi circa la madre biologica di Elia. La vediamo anche origliare le conversazioni e mentire per arrivare al suo scopo. Bugie bianche, eh, intendiamoci, ma sempre bugie sono.

E mentre la nuova madre superiora di Rai 1 sembra adeguarsi alla vita suorangelizzata, Ludovica è in crisi esistenziale e lo stesso possiamo dire di Emiliano. L’unica allegra è Cate, ma ovviamente solo nella prima delle due puntate. L’allegria o comunque la serenità dura relativamente poco in Che Dio ci aiuti, ma soprattutto in questa settima stagione in cui, già all’inizio abbiamo perso due persone: suor Angela e suor Costanza. Entrambi pilasti della serie che non hanno più un ruolo ricorrente.

Che Dio ci aiuti
Emma Valenti e Francesca Chillemi (640×360)

Ma lasciamo un attimo i monologhi sull’abbandono di suor Angela e di suor Costanza, quest’ultima che poi abbiamo ritrovato nella seconda puntata. Parliamo di Ludovica, Ludovica che era la più sicura e determinata delle ragazze. Dopo la scoperta dei metodi di lavoro della madre, Ludovica sembra aver perso le certezze. Mette in dubbio tutte le scelte di vita, ma soprattutto di carriera fatte e così facendo attira l’attenzione di un preoccupatissimo Ettore e di Catena. Interessante è stato vederla in una veste assai diversa dal solito, sicuramente più vulnerabile, meno forte. Sono proprio le vulnerabilità le cose che più ci fanno avvicinare e appassionare ai personaggi.

È stato bello vedere Ettore preoccupato perché come qualunque spettatore delle fiction di Rai 1 e quindi anche di Che Dio ci aiuti, sono molto interessata alle dinamiche romantiche e questi due hanno proprio una bella intesa. Sono stata molto contenta di assistere al loro ritrovarsi nella seconda puntata, solo dopo che Ludovica però ha ritrovato il piacere per il suo mestiere, merito di una meravigliosa Azzurra.

Che Dio ci aiuti
Pierpaolo Spollon (640×360)

Altro personaggio che abbiamo visto in difficoltà è stato Emiliano. Emiliano che già di per sé, per via della sua sfiga diventa estremamente divertente, e che in questa puntata abbiamo ritrovato in piena crisi esistenziale. È partito con un momento che un po’ mi ha ricordato Monica Giulietti nella scorsa stagione, talmente demoralizzato da non riuscire ad accorgersi non solo della sua validità, ma delle problematiche più grandi che lo circondano e di chi, come lui, soffre per questioni personali, ma lo fa più silenziosamente. Sì, perché grazie alla sua crisi e anche alla storia della puntata, abbiamo avuto modo di conoscere meglio Sara.

Sara che ha avuto un bambino che – a quanto pare – è nato morto e che però avrebbe comunque dato in adozione. Adesso, in merito a questo discorso, io non voglio fare quella che, ma devo: quant’è quotato che Sara è la mamma biologica di Enea? No perché io ne sono certa al 100%. Dopo la storia di Ester Folli che non è la mamma del bambino, non ha mai partorito, ma sette anni prima le hanno rubato il documento. Documento con cui qualcuno è andato a partorire un figlio che le hanno detto fosse morto, ma non era così. Ci sono troppe coincidenze perché quel bambino e quella donna non siano Sara ed Elia.

Che Dio ci aiuti
Pierpaolo Spollon, Federica Pagliaroli e Valerio Di Domenicantonio (640×360)

Pensateci. Che Dio ci aiuti è praticamente un’agenzia di collocamento bambini e vista e considerata la tendenza degli sceneggiatori della serie di Rai 1 a creare storyline estremamente prevedibili, quel bambino deve per forza essere figlio di Sara. Tra l’altro c’è l’aggravante del fatto che a seguito di quella gravidanza, la ragazza non può più avere figli. Troppi elementi che ci porteranno verso la scoperta del secolo, anticipata anche dal fatto che nel secondo episodio quando cercano una famiglia per Enea, sembra proprio che Azzurra identifichi Emiliano e Sara come i probabili e giusti genitori per il bambino. Certo, non posso esserne certa al 100%, ma mi sento sicura al 99,9% di non sbagliarmi su questo.

L’unica che ha cominciato la puntata nel migliore dei modi, ma che l’ha finita così così è stata Catena. Cate che vorrebbe solo riuscire a prendersi un caffè con il bel daddy che porta il figlio al coro. Ma, la meravigliosa suor Costanza con la sua onnipresenza diciamo che gliel’ha impedito. Ciononostante, sono certa che troverà il modo per riuscire ad ottenere un appuntamento con il bel Giuseppe.

Che Dio ci aiuti
Valeria Fabrizi (640×360)

Ma parliamo un po’ di suor Costanza. L’avevamo vista in qualche episodio passato di Che Dio ci aiuti 7 in ospedale e abbiamo temuto – giustamente – per lei. A quanto pare (e speriamo) non deve fare zac, ma semplicemente dovrà affrontare un intervento per inserire un pacemaker che le permetterà di continuare a vivere tranquillamente. Questo, devo essere sincera, mi ha tranquillizzato parecchio e mi ha messo sulla difensiva nei confronti di chiunque l’ha un po’ trattata male nell’episodio solo perché invadente. Ma ragazzi, lei voleva solo sentirsi utile, soprattutto per esorcizzare la paura dell’intervento. Non si può umanamente essere infastiditi da suor Costanza, lei merita e dovrebbe ricevere solo tanto amore e devozione perché è il personaggio migliore di questa serie di Rai 1.

Mi duole doverlo ammettere e so che probabilmente irriterò gran parte di voi lettori, ma nonostante la mancanza di suor Angela, questa nuova stagione non mi sta affatto dispiacendo, anzi. Trovo le stesse dinamiche di sempre e questo è rassicurante e seppure manchi il pilastro, Azzurra riesce a mantenere la stessa atmosfera e armonia che c’era quando c’era lei. Suor Teresa si sta adattando sempre di più ai modi di fare del convento degli angeli e tutto procede per il meglio. Sono certa che d’ora in poi ci piacerà sempre di più.

P.s. è bello che ogni tanto si parli di Emma, sembra quasi che se la dimentichino poraccia.