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The Office – Kath Ahn critica pesantemente la serie per presunto razzismo

The Office è una delle serie comedy più divertenti che siano mai state create: parte del suo divertimento deriva da una comicità ormai caduta in disuso, a causa delle nuove regole del politicamente corretto. La cancel culture si è abbattuta di recente anche sull’apparentemente innocente SpongeBob, come vi abbiamo raccontato in questo articolo. La scorsa settimana vi abbiamo parlato di una divertente truffa al fisco ispirata a The Office: qui potete leggere cosa è successo. Nonostante la mannaia del politicamente corretto, The Office continua a essere una serie di riferimento, al punto da essere tornata in classifica come serie più vista di fine 2020 (ve ne abbiamo parlato in questo articolo).

Non a tutti piace l’ironia dissacrante, che si serve spesso di stereotipi per smascherare la grettezza dell’essere umano, e di sicuro non è piaciuta all’attrice coreana Kat Ahn, comparsa nell’episodio natalizio di The Office, La festa di Natale, decimo episodio della terza stagione della serie. Nella puntata l’attrice interpreta la cameriera di un ristorante asiatico che segue Michael e Andy in ufficio per partecipare alla festa di Natale della Dunder Mifflin: lì viene marchiata con un pennarello da Michael, interpretato da Steve Carrell, per distinguerla dalla sua collega.

Non è la prima volta che il Michael Scott di Steve Carell (che è noto per i suoi ruoli comici e graffianti) ha fatto qualcosa di “offensivo” in The Office. In effetti, la commedia in stile mockumentary della NBC, che è andata in onda dal 2013, era basata sul fare e dire cose offensive e fuori luogo sul posto di lavoro. L’attrice ha raccontato che la sua eccitazione all’idea di partecipare a una serie come The Office è svanita quando ha realizzato di essere lì solo in quanto asiatica e che questo era motivo di scherno.

“La mia eccitazione all’idea di comparire in The Office si è sgonfiata quando ho scoperto di essere lì solo per essere lo scherzo. Ti viene detto di stare zitto e di essere grato. Gli attori non hanno potere finché non diventano una star”.

Una frecciatina diretta a Steve Carell o in generale alla serie? Non è la prima volta che Kat Ahn parla di questo episodio specifico di The Office. All’inizio di quest’anno ha pubblicato un TikTok che in seguito è diventato virale in cui parlava della sua esperienza nella serie e della rappresentazione delle donne asiatiche, che ha definito “problematica”.

“La trama con me e l’altra attrice americana asiatica prevedeva che fossimo la versione ‘più brutta’ delle attrici al Benihana [il ristorante dove si svolge parte della puntata, ndr]. Inoltre, tutte le persone asiatiche si assomigliano, siamo un unico grande monolite, e siamo solo un grande stereotipo ambulante senza alcuna personalità o individualità”.

In un altro video Kat Ahn ha motivato la sua decisione di accettare il ruolo nell’episodio, dicendo:

“Ho preso il ruolo perché era un lavoro. Quello che ho capito è che non puoi aspettarti che le persone creino ruoli per te se non conoscono la tua esperienza, ed è per questo che è importante per te creare i tuoi contenuti e avere la tua voce”.

Jenna Fischer e Angela Kinsey, che hanno interpretato Pam e Angela nella serie, hanno anche discusso dell’episodio natalizio di The Office durante un episodio del loro podcast Office Ladies, dove rivedono e commentano gli episodi e parlano dei retroscena. Entrambe hanno convenuto che l’episodio natalizio ora le fa “rabbrividire“. Angela Kinsey sostiene che

“Oggi una puntata del genere non verrebbe neanche scritta”.

Quello che né Kat Ahn (giustificatamente, essendo parte in causa) né le attrici di The Office sembrano capire è che la rappresentazione stereotipata di alcune categorie di persone fatta in serie tv come The Office non rappresenta necessariamente un insulto. Si tratta invece, e chi conosce il personaggio di Michael Scott sa che è così, di una rappresentazione di ciò che l’uomo mediocre, ignorante e becero è e di come si esprime ed è giusto che crei disagio: il razzismo deve creare disagio nello spettatore.

Ciò non significa che, come dice giustamente Kat Ahn, non ci sia in effetti una scarsità di rappresentazioni di alcune categorie di persone diverse dallo stereotipo, in film e serie tv. Ma si tratta di un problema che si risolve creando nuovi contenuti più inclusivi, non certo censurando serie come The Office.