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Enrique Arce, l’Arturito de La Casa de Papel ci va pesante: «Squid Game è fascista, noi siamo eroi»

La Casa de Papel sta avvicinandosi inesorabilmente alla sua conclusione. La serie Netflix è arrivata al suo ultimo capitolo che andrà in onda il 3 Dicembre, data in cui scopriremo le sorti del Professore e dei suoi ladri dal cuore d’oro: una serie che è piaciuta, non è piaciuta, ha fatto impazzire molti e ha indignato tanti altri, ma alla fine è diventata uno dei fenomeni mediatici più potenti degli ultimi dieci anni, e al di là dei gusti televisivi questa è l’unica cosa innegabile. In questi giorni la campagna di sponsorizzazione dell’ultima stagione de La Casa de Papel è passata anche da Roma , dove alcuni attori sono giunti per l’ultimo saluto al pubblico italiano prima che l’attesissima stagione finale de La Casa de Papel vada in onda.

In quest’occasione, oltre a salutare i fan, gli attori presenti hanno avuto modo di rilasciare varie interviste e il nome di Squid Game, la serie che ha battuto ogni serie Netflix precedentemente esistente in termini di ascolti (quindi anche La Casa de Papel) è venuto fuori in più occasioni. Una cosa quasi inevitabile dato il successo che la serie coreana ha riscosso negli ultimi due mesi, ovvero da quando è uscita sulla piattaforma streaming più famosa al mondo.

Il primo a parlarne in termini goliardici è stato Pedro Alonso – l’interprete di Berlino – ma la dichiarazione più scottante proviene sicuramente da Enrique Arce, l’interprete dell’odioso Arturito della serie spagnola. Queste le sue dichiarazioni a riguardo, che stanno facendo discutere moltissimo, riportate da Il Giornale: “Sono convinto che Squid Game e La Casa di Carta siano l’una l’opposto dell’altra. La nostra racconta la lotta contro il sistema, noi siamo degli eroi antisistema, mentre l’altra è una battaglia per la sopravvivenza, per il denaro e il potere, di persone pronte a perdere la vita per ottenere un premio. Se la nostra è una serie di sinistra, quell’altra è invece secondo me totalmente fascista.”

Un’altra dichiarazione molto forte da parte di un attore che già ci ha abituati in passato a dichiarazioni sorprendenti: poco fa ha supplicato gli autori della Casa di Carta di censurare una sua scena.