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Game of Thrones: il piano originale di George R.R. Martin ci avrebbe fatto odiato Tyrion

Tyrion Lannister – interpretato da un fenomenale Peter Dinklage – è uno dei personaggi più amati di Game of Thrones. Nonostante il palese declino della sua caratterizzazione dalla sesta stagione in poi, resta comunque uno dei personaggi più brillanti della serie. Senza ombra di dubbio tra i più intelligenti e – perché no – divertenti. Le prime stagioni sono state rese epiche anche grazie alle sue massime e alle sue battute, dalle più pungenti alle più sagge.

Eppure il Tyrion pensato originariamente da George Martin avrebbe dovuto essere molto diverso.O meglio, diversa sarebbe stata la percezione che ne avrebbe avuto il pubblico.

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Il più giovane dei Lannister avrebbe dovuto essere pressoché lo stesso in termini di caratterizzazione. Ovvero intelligente, sarcastico, e dotato di gran humour. Ma comunque la pecora nera della famiglia. Tutto in linea con ciò cui siamo stati abituati. Ma l’evoluzione delle sue azioni avrebbe dovuto essere diversa, e così le conseguenze che avrebbero portato i fan ad amarlo decisamente meno di adesso.

Perché nonostante una posizione ancora debole all’interno della famiglia, e una certa vicinanza agli Stark – in particolare a Sansa e Arya – nel piano originale di Martin, Tyrion si sarebbe dovuto macchiare di crimini ben peggiori di quelli che abbiamo visto.

E nel farlo – al contrario di quanto accaduto sia nei libri che nella serie tv di Game of Thrones – Tyrion sarebbe rimasto per lo più dalla parte della sua famiglia.

L’idea originale di George Martin infatti prevedeva di portare Tyrion a metter in atto un piano d’assalto a Grande Inverno dopo le Nozze Rosse (in cui solo Robb sarebbe dovuto morire) che si concludesse con la distruzione totale del castello. Questo avrebbe spinto Cat e gli unici due figli rimasti con lei – Arya e Bran – a scappare verso la Barriera fino ad attraversarla. Una volta lì, Cat sarebbe dovuta morire per mano di un Estraneo.

In questo modo Tyrion si sarebbe trovato, di fatto, implicato sia nella morte di Robb che in quella di Cat, nonché nella distruzione di Grande Inverno. Una dinamica che con grande probabilità lo avrebbe condotto – nell’ottica dei fan – in una direzione completamente diversa da quella che abbiamo visto della serie.

Tuttavia anche in questa sequenza di eventi, Martin aveva previsto per Tyrion un’eventuale redenzione.

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E questa avrebbe dovuto includere l’uccisione di Joffrey per sua mano, l’esilio da Westeros e la ricerca di riconciliazione con gli Stark. Ma la situazione si sarebbe dovuta complicare a causa di un intreccio di flirt cui lo scrittore aveva pensato all’inizio. Tyrion infatti, avrebbe dovuto innamorarsi di Arya, scontrandosi però con l’amore provato da questa per Jon Snow. E per quanto strano risulti ora questo triangolo amoroso, se si fosse realizzato nella Game of Thrones che abbiamo visto, i vari incesti di contorno forse sarebbero sembrati nulla di speciale.

Ma soprattutto anche in questo caso avremmo visto Tyrion come un “rivale”. Ovvero il rivale di Jon, che resta sempre e comunque l’eroe indiscusso della serie per quasi tutta la sua durata. Certamente anche nello svolgimento per il quale Martin ha poi optato abbiamo visto Tyrion addentrarsi in una certa oscurità. Specialmente dopo aver ucciso Shae e suo padre Tywin.

Ma questo di certo non può competere, in termini di gravità, con l’uccisione di personaggi come Rob e Cat e tutte le altre tragedie inflitte agli Stark.

Probabilmente in questo caso nessuna frase geniale, nessuna battuta e nessuna divertente sbornia avrebbe potuto salvare Tyrion agli occhi dei fan rendendolo il personaggio che è diventato. E non sarebbero in molti a citarlo come personaggio preferito della saga, a differenza di quanto accade nella realtà.

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