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13 Reasons Why: le 3 storie vere a cui si è ispirata la seconda stagione

Le novità che porta la serie tv evento 13 Reasons Why, non sono poche. Difatti da poche ore è stata confermata la Terza stagione e i fan sono letteralmente in delirio! Molti si domandano su cosa verterà questa nuova stagione, chi saranno i nuovi protagonisti della serie e se davvero fosse necessario questo continuo(?). Ma le risposte avranno modo di esser chiarite nel tempo.

La serie appena terminata ci ha lasciati sbigottiti ed inorriditi su tanti punti di vista. Scene forti e cruente che hanno lasciato ben poco all’immaginazione. Ci siamo detti più volte, “beh, è solo una serie…forse tutta questa crudeltà non esiste”. Ed invece ogni riferimento non era per nulla casuale. È proprio questo l’obiettivo degli autori, toccare l’animo umano con i suoi temi, per quanto siano violenti ed eccessivi. Il bullismo esiste, la violenza sessuale esiste, ed ogni adolescente, con sé, porta un bagaglio pesantissimo colmo di segreti.

La stessa Netflix aveva commissionato uno studio sugli atti di bullismo e violenza nelle scuole, per poter rappresentare la realtà nella maniera più efficace possibile.

E 13 Reasons Why prende inevitabilmente spunto dalla cruda ed estenuante realtà. Ecco le storie a cui si è ispirata.

1) CYRUS E TYLER COME GLI ASSASSINI DELLA COLUMBINE

Una nuova amicizia, dai risvolti macabri, è nata in questa nuova stagione: quella tra Tyler e Cyrus. Una strana amicizia che ha generato solo danni, non solo morali, ma anche pratici se pensiamo al campo di baseball o al volatile morto. Se la prima cosa che avete pensato è al massacro della Columbine guardando loro due, avete fatto centro. Questo era l’obiettivo degli sceneggiatori. Lo notiamo senza dubbio nella scena in cui Tyler, preso dalla vena omicida, intima a Clay di andar via.  “Vattene da qui. Vattene a casa!”. Eric Harris, uno degli assassini del Columbine, vide uno dei suoi amici prima dell’irruzione nel suo liceo e disse queste esatte parole. Brividi sì, sapendo anche che la capacità infallibile nel costruire bombe e le famigerate magliette che vediamo indossare da entrambi sono anch’esse citazioni riferite ad Harris e al suo amico Dylan Klebold. Senza contare che gli autori hanno collocato la data del ballo al 20 aprile, giorno non casuale, considerando che il massacro alla High School avvenne proprio il 20 aprile 1999. Il tutto, chiaramente, intenzionato a farci credere che la stagione si sarebbe chiusa con un massacro che poi non c’è stato.

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