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Esiste una Serie Tv che è (dichiaratamente) la parodia di Lost

Sentite la mancanza di Lost? È normale.

Come si può sostituire una serie così storica, che dopo circa 8 anni dal suo finale ancora fa parlare di sé? Non si può. In tanti hanno provato a replicare tale successo, riprendendo il genere oppure cercando gli spunti narrativi che avevano funzionato (qui abbiamo cercato di capire quale fosse l’elemento fondamentale che ha reso così famosa questa serie). Ma ciò che sicuramente rende Lost storica è il suo essere stata virale. Tutti negli anni 2000 parlavano di Lost, tutti volevano dire la propria e tutti volevano commentare nei forum le teorie più o meno assurde a riguardo. La storia delle Serie Tv è ancora oggi condizionata da Lost, come avevamo già scritto in questo articolo.

Fra questi telespettatori – 118 milioni per la prima puntata – ci sono anche i fratelli Jordan e Justin Shipley. Come un po’ tutti quanti anche loro rimangono colpiti dagli eventi della serie. Talmente colpiti che quando si sono trovati davanti la possibilità di scrivere loro una nuova produzione televisiva per TBS, emittente via cavo statunitense (che trasmette anche I Griffin o American Dad), hanno deciso di ispirarsi a quella Serie Tv. Non una qualsiasi, bensì la migliore degli ultimi tempi  Si saranno chiesti: come sarebbe stata Lost se fosse stata una commedia?

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La risposta è Wrecked!

La serie – come già detto, prodotta da TBS – è una comedy la quale è dichiaratamente la parodia di Lost, seppur senza rimandi precisi, che riprende il concept della sua musa ispiratrice e alcuni suoi stilemi visivi. La storia racconta di un aereo precipitato su un’isola deserta sulla strada per la Thailandia. I sopravvissuti litigano poiché hanno opinioni diverse su come rimanere in vita e su come lasciare quel maledetto lembo di terra.

Le citazioni a Lost ci sono e si vedono bene, addirittura alcune scene o situazioni sono richiami palesi, ma ciò che è più interessante è l’assistere alla trasformazione da un genere a un altro, da drama a comedy, introducendo personaggi nuovi che inevitabilmente sono diversi da quelli di Lost. Infatti sono loro che rendono questo prodotto innovativo come comedy a se stante, molto più di una parodia. I personaggi sono particolareggianti e la base di partenza è buona ma nessuno di loro viene sviluppato come meriterebbe. Sono tutte vittime degli eventi e ciò che accade sull’isola non è così originale, proprio perché riprende alcuni episodi di Lost (a volte declinandosi su situazioni paradossali che sembrano alludere quasi a critiche velate sulle scelte di sceneggiatura del capolavoro di J.J. Abrams).

Già nel pilot conosciamo alcuni di questi personaggi: Owen O’Connor, l’assistente di volo che ha problemi a prendersi le responsabilità e ad “assistere” gli altri; Pack Hara, ragazzo indiano in giacca e cravatta che fa l’agente sportivo, fissato con i cellulari; Danny Wallace, il figlio di un ricco uomo d’affari che cerca il suo posto nel mondo e affronta il padre che lo perseguita attraverso delle allucinazioni; Karen, un’analista esecutiva di Bing che si fa rispettare, anche solo per il fatto che può uccidere a mani nude un cinghiale; Emma e la sua migliore amica Florence, rispettivamente una podologa e una femminista presuntuosa; la coppia di fidanzati Jess e Todd (lui tiene di più alla sua mazza da golf che alla sua ragazza) e infine Steve, un neozelandese proveniente da Papakura che perde le gambe subito nel primo episodio.

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Dunque, Il punto di forza della serie è anche il suo punto debole. Wrecked è un’ottima parodia di Lost ma non è ancora un’ottima comedy. Lo potrebbe diventare, o è troppo tardi? La prime due stagioni, entrambe da dieci episodi, non brillano a livello di scrittura e intrattenimento. Nonostante la natura poco impegnativa di alcune serie comedy, questa lascia l’amaro in bocca per le poche battute e per i dialoghi fin troppo scarni.

Comunque, ci sarà una terza stagione. Il 24 luglio uscirà in America e la possibilità di rendere alcuni personaggi ancora più interessanti c’è. Il materiale a disposizione in teoria è presente, in pratica vedremo come andrà a livello di ascolti e se ci saranno nuove idee che potrebbero rilanciare la serie stessa.

L’ideale sarebbe potuto essere quello di creare fin da subito una serie che potesse reggersi da sola, senza ricorrere troppo alle citazioni. L’esperimento è buono e proseguendo episodio dopo episodio il tentativo è quello di discostarsi il più possibile da Lost ma ciò che rimane, a livello drammaturgico, è poco. Tirando le somme, nonostante ci sia un’ottima produzione dietro, la storia non riesce a prenderti come dovrebbe.

Il mio consiglio? Se siete curiosi e conoscete bene Lost guardate i primi episodi. Potrebbe essere una piacevole sorpresa. Ma se non avete mai visto Lost… cosa aspettate a guardare Lost?! 

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