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La storia tra Maxwell e Francesca ha fatto sognare anche i più distratti

Cari lettori, mi appello sia ai più giovani di voi, che a quelli con qualche anno in più: questo sarà un viaggio attraverso una delle sitcom più amate di sempre in America ma anche in Italia: La Tata! Non bisognerebbe mai smettere di parlare delle serie tv che hanno fatto la storia della televisione, farlo vorrebbe dire condannarle a morte, e no, questo non lo meritano di certo. Perché ci hanno accompagnato lungo il nostro percorso, ci hanno aiutato a crescere e a dare un nome alle nostre paure, ai nostri sentimenti, e il minimo che possiamo fare per ringraziarle, è tenerle in vita.

E come non partire da LEI, per parlare di La Tata? La splendida, bellissima, simpaticissima e sfacciata Francesca Cacace! Lo sapevate che l’attrice che la interpreta – Fran Drescher – è anche l’ideatrice e produttrice della serie stessa? Verrebbe da chiedersi se già all’inizio del progetto avesse pensato di fare innamorare i due protagonisti, o se magari, strada facendo, lo ha pensato successivamente. Solo una cosa è certa: amiamo perdutamente questa splendida coppia!

La Tata
(Maxwell e Francesca ne La Tata 640×360)

Francesca arriva a casa Sheffield all’improvviso, perché il signor Maxwell Sheffield – noto impresario – è alla ricerca di una babysitter per i suoi tre figli e così, la spumeggiante Francesca in cerca di lavoro, approda in questa meravigliosa villa che ci fa rimanere a bocca aperta già dalla prima inquadratura.

Ma perché la storia tra Maxwell e Francesca ne La Tata, ha fatto così breccia nei cuori di noi telespettatori? E perché ancora oggi non la dimentichiamo?

La risposta è semplice: quello tra Maxwell e Francesca è un amore tutt’altro che banale. Francesca Cacace è una giovane donna proveniente dal Queens che si ritrova tutt’a un tratto in uno dei quartieri più belli e rinomati di Manhattan. Cerca lavoro e lo trova presso la famiglia Sheffield, così totalmente diversa da lei da rendere ogni sua piccola impresa una sfida (quasi) impossibile. Eppure non è così, Francesca riesce, con la sua allegria e spensieratezza, a farsi amare da tutti, ma proprio da tutti!. La Tata, la nostra splendida e amatissima tata, è una ragazza semplice, di periferia, arriva infatti da una quasi sconosciuta provincia della regione Lazio, in Italia, ovvero Frosinone, e sarà proprio questa sua irresistibile spontaneità a renderla tanto speciale (sapevate che su questo aspetto vi sono innumerevoli differenze tra il prodotto americano e quello italiano?). E allora eccola lì che perde la testa per il bel padrone di casa. Lo so, potrebbe sembrare il solito cliché – e forse lo è – ma per come è nata e si è sviluppata questa storia d’amore, riesce a superare quel cliché per compiere una metamorfosi che la porterà lì dove è naturale che arrivi. Lì dove è riuscita a scaldarci il cuore, restando nei nostri ricordi più belli.

La Tata
(Maxwell e Francesca ne La Tata 640×360)

Maxwell Sheffield è un uomo tutto d’un pezzo che, dopo la morte di sua moglie, si chiude al mondo decidendo in maniera irreversibile che per lui non ci potrà mai più essere possibilità d’amare. Inoltre, perde anche l’appalto di un progetto molto importante come impresario, niente di meno che con il musical di Cats, e dopo questa grande sconfitta in campo lavorativo, il suo umore non fa che cadere giù a picco. Ecco cosa fa la vita: ti dà una scelta, puoi rialzarti e reagire oppure continuare a cadere, e se proprio non riesci a scegliere, ti manda aiutanti e antagonisti. Cosa sceglierai? Maxwell ha scelto Francesca, ha scelto di essere felice e di dare nuova vita alla sua anima (sì, anche se ci ha impiegato 6 stagioni).

Inspiegabilmente Maxwell, nonostante il suo burbero carattere, piace moltissimo alle donne che non fanno altro che corteggiarlo sfacciate, senza che lui neanche se ne accorga, totalmente disinteressato alla sfera amorosa e a tutto ciò che ne potrebbe derivare. Da qui le scene iconiche dove Francesca lo prende in giro, schernendolo del fatto che non sia capace di prendere una donna e tirarla a sé, baciarla intensamente e farsi travolgere dalla passione. In questi casi Maxwell è totalmente in imbarazzo davanti a lei e alla sua naturalezza nel parlare dell’amore e della passione, trasformandosi in un bambino timido che arrossisce rimanendo in silenzio. Quanto abbiamo amato queste scene, però? Il muro che Maxwell ha costruito negli anni viene completamente sgretolato dalla personalità dirompente di Francesca e dalla sua spontanea voglia di vivere.

La Tata
(Maxwell Sheffield 640×360)

Ma non è solo lei a migliorare lui, anche Maxwell infatti riesce a entrare nel cuore di Francesca e dimostrare a lei – ma soprattutto a se stesso – quanto a volte basti solo un po’ di coraggio per lasciarsi andare. Sono molte le volte in cui la incoraggia o la consolaa modo suo, un po’ impacciato – mentre lei piange disperata dopo essere stata lasciata da uomini superficiali che non l’hanno mai capita. Supporto reciproco, attenzione, pazienza, empatia, ecco le parole chiave che caratterizzano la loro storia d’amore ed è questo che più di tutto dimostra la loro forza: hanno vissuto un amore maturo, pieno, cresciuto poco per volta nella vita di tutti i giorni tramite il sostegno reciproco e la dolcezza dimostrata attraverso i piccoli gesti.

Questa storia d’amore ci ha fatto sognare proprio per questo, perché è quello che speravamo di trovare da grandi: un amore vero, sincero e soprattutto colmo di una fiducia ferrea. Ed è proprio per questo che quando andò in onda il loro matrimonio, e successivamente il parto di Francesca, i nostri sogni di telespettatori sono stati esauditi davvero alla perfezione, portando al culmine quello che abbiamo sempre voluto fin dall’inizio de La Tata: il lieto fine.

La Tata
(La Tata -Il matrimonio 640×360)

Tutti, anche i più distratti, hanno amato questa coppia dal primo momento che è apparsa sullo schermo e non possiamo che ricordarla ancora oggi in uno splendido impeto di nostalgia. E soprattutto va detto un grande grazie alla squadra che vi ha lavorato, che ha capito – e ci ha donatol’unico finale possibile che avremmo davvero voluto vedere.

Willy, il principe di Bel-Air era già drammatica a sufficienza prima del reboot