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La Regina degli Scacchi, Heath Ledger e il film mai nato

La Regina degli Scacchi (The Queen’s Gambit), uno degli ultimi prodotti di Netflix, sta letteralmente conquistando il mondo. La storia con protagonista Anya Taylor-Joy, infatti, riesce a unire cinismo e sentimento, risultando ben costruita e in generale apprezzabile da diverse fette di pubblico. Ma quello che da qualche giorno è riemerso è un retroscena che riguarda il prematuramente scomparso attore Heath Ledger.

la regina degli scacchi

Bisogna premettere, infatti, che la serie tv è tratta dall’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983. Di fatto questa versione che stiamo vedendo su Netflix non è il primo tentativo di rappresentazione audio-visiva dell’opera letteraria. 

Come infatti rivelò nel 2008 Allan Shiach, scrittore co-creatore della serie insieme a Scott Frank, Heath Ledger trovava affinità tra sé stesso e la protagonista de La Regina degli Scacchi. Per questo avrebbe voluto dirigere il film tratto dall’opera e avrebbe voluto l’attrice premio Oscar Ellen Page come protagonista.

Tutti sanno che Heath faceva uso di farmaci  e che aveva problemi di dipendenza quando era giovane” spiegò Shiach all’epoca durante un’intervista con The Independent.

“Le sue lotte personali lo attraevano verso la protagonista de La Regina degli Scacchi: Beth Harmon, un prodigio degli scacchi con una dipendenza simile. A livello personale sono incredibilmente triste. È sempre triste perdere qualcuno come un amico. Ma, per di più, il mondo del cinema ha perso un vero talento. Penso che sarebbe stato un regista straordinario. L’industria del cinema ha perso un vero talento. Penso che sarebbe stato un regista straordinario”.

Shiach, inoltre, aggiungeva che Ledger sarebbe stato un esordiente nel campo della regia (aveva all’attivo solo alcuni video musicali) perciò non era stato la prima scelta: si era infatti prima rivolto ad autori del calibro di Bertolucci e Michael Apted. Quando però propose il progetto alla star de Il Cavaliere Oscuro, Schiach rimase strabiliato dal suo entusiasmo.

Era un progetto che aveva davvero le ali per decollare. Purtroppo, però, sappiamo tutti come è andata. 

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