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La Casa de Papel 3×01 – Lo spettacolo deve continuare

Attenzione! Spoiler su La Casa de Papel 3×01!!!

Ci risiamo. La casa di carta è ricominciata e la banda mascherata più famosa del mondo è tornata. Nairobi, Denver, il Professore, Tokyo, Helsinki, Monica, Raquel: tutti riuniti intorno a un tavolo per dibattere la più annosa delle questioni de La Casa de Papel.

Come già visto nelle stagioni precedenti, anche la terza gira intorno ai guai di Rio e Tokyo.

Diciamolo subito: puntare la terza stagione de La Casa de Papel sui due personaggi più odiati della serie forse non è un’ottima idea. Ancora meno lo è, ma questa è una colpa espiabile, aprire La Casa de Papel 3×01 con il personaggio in assoluto più detestato dai fan, e in questa terza stagione trasformato in un guru.

Arturito. Lui che, da ex direttore della Zecca, si è riscoperto showman di successo, al punto da aver scritto un libro sulla sua esperienza per aiutare chi ha poca fiducia in se stesso. Lo vediamo entrare in scena come un divo, acclamato dalla gente, la stessa che, probabilmente, tifava per i rapinatori eroi della Zecca. Il popolo è volubile, lo sappiamo. Ma il pubblico no, si ricorda il suo antico (e in parte ingiustificato) odio per lui e non lo perdona.

La Casa de Papel 3x01

Mentre lui parla, scorrono le immagini felici delle vite da latitanti del resto della banda. Chi ai Caraibi (Tokyo e Rio), chi in Argentina (Helsinki e Nairobi, che a quanto pare ora stanno insieme), chi in qualche chiassosa nazione dell’estremo Oriente (Monica e Denver).

La Casa de Papel 3×01 comincia con un sonoro sberleffo all’autorità: noi siamo giovani e selvaggi e liberi, voi siete vecchi e tristi e prigionieri della routine. Ma il paradiso, come dice una sibillina Tokyo, non può durare. Specie se senti forte il richiamo della routine che ti ha cresciuto e che, nel bene e nel male, ti possiede.

Tokyo se ne va dalla paradisiaca isola dei Caraibi dove si è rifugiata con Rio perché “ha bisogno del rumore, della gente“. Per inseguire quell’ombra di se stessa che cerca i guai, che si confronta col lato oscuro di sé nascosto nelle insidie della vita quotidiana. E a cui può stare stretto anche il paradiso.

Tokyo torna a fare un altro tipo di bella vita, quella che può fare uno spirito libero come lei. Bere, ballare, sballarsi e conoscere gente. Manca l’appuntamento telefonico con Rio perché lei è così, lo sappiamo dalla prima stagione. Egoista, self-centered, superficiale, sostanzialmente incapace di amare qualcuno che non sia se stessa.

La Casa de Papel 3×01 ci fa incontrare quasi subito i personaggi a cui siamo affezionati. Sono ancora tutti esattamente come li ricordiamo, leggermente appiattiti e semplificati dalla fretta di allestire la trama tipica della prima puntata. Il personaggio in cui vediamo il cambiamento più radicale (comunque già in atto dalla seconda stagione) è Raquel, autrice peraltro del primo vero gesto eroico di questa puntata: schiaffeggiare Tokyo. Vai così Raquel, sei tutti noi.

La Casa de Papel 3x01

Riuniti intorno a un tavolo dal Professore per discutere sul da farsi, nessuno batte ciglio alla prospettiva che un loro compagno sia, proprio in quel momento, sottoposto ad atroci torture. Stiamo pur sempre parlando di Rio, signori, non certo del glorioso Berlino, chiamato in causa proprio dal Professore per convincere una riluttante banda, composta ormai da coppie e famiglie felici, a liberare il compagno.

Non ci è chiaro, per il momento, il piano che il Professore delinea già in questa puntata. In che modo rapinare la Banca di Spagna possa aiutare a liberare Rio non è dato saperlo. Lo scopriremo solo vedendo, ne siamo certi. Tracciamo ora però una panoramica generale delle nostre impressioni su La Casa de Papel 3×01.

I personaggi, dicevamo, sono identici a come li avevamo lasciati. Un po’ più chiassosi, penalizzati da una regia che deve andare subito al sodo e che quindi tralascia l’introspezione psicologica e i lunghi monologhi di Tokyo per delle più efficaci riprese della suddetta in costume. L’entrata in scena di Nairobi ed Helsinki ci fa presumere che saranno loro, ora che Arturito è fuori dai giochi, le macchiette della situazione. La cosa, se per Helsinki può anche andarci bene (non è mai stato un personaggio approfondito), ci lascia interdetti per Nairobi.

Una donna tormentata e arguta, a caccia della sua ragione di vita, che ci viene (ri)presentata come una spalla comica.

la casa de papel

L’impressione generale su La Casa de Papel 3×01 è che si sia voluto comprimere una narrazione complessa e articolata facendo succedere troppe cose insieme, lasciando indietro quello che conta. Che è quello che ci aveva fatto amare questa serie. I margini di crescita in questa stagione ci sono, e il tempo è a favore de La Casa de Papel. Il rumor delle ultime ore è che questa terza stagione ne avrà una quarta, quindi va bene così.

Lo spettacolo deve continuare.

La gente vuole vedere il Professore architettare piani ingegnosi. La gente vuole Berlino, e La Casa de Papel 3×01 ci regala anche lui. Ancora pieno di vita e di ambizioni criminali nei ricordi di Sergio. Questa puntata si chiude proprio sulle orme, e in memoria, di Berlino. Un personaggio che ci mancherà più che mai in questa terza stagione, ma che è meglio rimanga nei ricordi di suo fratello.

La Casa de Papel 3 fa un coraggioso passo avanti nella sua filosofia fondante. Ora l’assunto “noi siamo la Resistenza” è più vero che mai. La Resistenza al lato oscuro del potere che tortura Rio. La Resistenza al richiamo della routine che divora Tokyo e dà il via all’azione. La Resistenza ai meccanismi malati di questa società, facilmente manovrabile e neutralizzabile da uno Zeppelin che sgancia soldi in centro a Madrid.

Se La Casa de Papel si giocherà bene queste carte, la terza stagione potrebbe far decollare una prima puntata sbrigativa ma funzionale. E se non dovesse essere così, pazienza. Dobbiamo solo passare oltre… e resistere.

Ce l’hanno insegnato loro.

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