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Dovete assolutamente recuperare Kingdom, il drama coreano più sui generis di Netflix

Appena due anni fa il filone del k-drama viveva uno dei suoi massimi momenti di popolarità internazionale. La crescita di questo fenomeno mediatico è ancora viva, ma c’è stato un periodo particolarmente intenso tra il 2021 e il 2022. In molti riconducono il tutto all’uscita di Squid Game, ma in realtà la tradizione del k-drama è molto ricca, e contiene tantissimi prodotti davvero validi. Oggi vogliamo parlarvi di uno di questi, un prodotto di altissimo livello che per qualche oscuro motivo non ha ottenuto il successo che meriterebbe. Parliamo di Kingdom (che trovi qui in streaming sulla pagina Netflix dedicata), una delle serie coreane più sui generis del repertorio di Netflix.

Kingdom è un period drama ambientato nella corea medievale, in cui i protagonisti devono affrontare un virus che trasforma la popolazione in zombie notturni. Letta così potrebbe sembrare quasi una trashata improponibile, ma vi assicuriamo che il livello di questa serie è davvero importante.

Kingdom unisce due generi distanti, ma riesce a gestire gli elementi principali dei due filoni con sorprendente credibilità.

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Una scena del primo episodio di Kingdom

Kingdom è stata realizzata con un budget molto importante, è evidente. Buona parte di esso è servito per coprire le spese dovute al meticoloso lavoro di ricostruzione storica (come accade spesso per opere di questo tipo). Questa scelta si rivede anche a livello narrativo: il pretesto utilizzato per motivare l’epidemia zombie ha un valore simbolico che in parte racconta la realtà di quel periodo. L’epidemia che si diffonde in Kingdom è infatti data da un fiore viola noto come la pianta della resurrezione, oggetto di credenze popolari.

Costumi, trucco ed effetti speciali giocano un ruolo fondamentale nella serie – oltre che motivare gran parte del budget stanziato – infatti, in sostanza, Kingdom restituisce continuità e credibilità a entrambi i generi che utilizza. La ricostruzione dei villaggi, i sontuosi corridoi del palazzo reale e le pregiate armature delle guardie del re sono tutti elementi che elevano la serie al livello dei classici moderni del period.

La trama è avvincente e coinvolge immediatamente. La storia racconta del principe ereditario Lee Chang, che scopre che suo padre, il re, è sul letto di morte per via di una terribile piaga. Il protagonista compie un’epopea attraverso i suggestivi luoghi della Corea medievale per giungere al capezzale di suo padre. Durante il viaggio questi comprende la gravità della situazione e tenta di trarre in salvo quel che resta della famiglia reale e del suo popolo. Da un punto di vista narrativo è il classico schema incentrato sul viaggio dell’eroe. Il protagonista parte con la volontà di comprendere le dinamiche legate alla successione al trono, ma nel suo percorso comprende l’importanza e il peso del suo ruolo all’interno della società.

La serie non è solo zombie assassini e costumi raffinati: la trama racconta di intrighi a corte, strategie militari e guerre di potere.

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I dettagli dei costumi di Kingdom

Kingdom non è solo estetica, c’è tanta sostanza. La presunta morte del re lascia il paese in uno stato di allerta: l’unico erede legittimo è proprio Lee Chang, ma l’attuale moglie di sua maestà – giovane donna figlia del capo di un clan a protezione della corona – è incinta, e qualora partorisse un maschio diventerebbe regina a interim. Kingdom riesce a raccontare una storia intricata e ricca di colpi di scena sfruttando le caratteristiche dell’apocalittico senza risultare esasperante. Questa credibilità è dovuta in buona parte a un’ottima recitazione corale. I protagonisti di Kingdom sono accomunati da una certa freddezza comunicativa che però, grazie alla profondità delle loro storie, trova un ruolo importante nel contesto. E’ un dramma corale avvincente, e a renderlo tale è una scelta dei tempi narrativi in cui la suspence è distribuita molto bene.

La realtà è che Kingdom è molto più mainstream di quanto possa sembrare. La serie riprende i classici canoni di un period ambientato in periodo medievale e gioca soprattutto su queste dinamiche, a cui si va ad aggiungere il pericolo esterno dell’epidemia. Si tratta di un prodotto strutturato e trattato come una serie evento, da gustarsi rigorosamente in binge watching per via dei numerosi cliffhanger. Si potrebbe quasi parlare di una serie fuori moda, in questo senso, ma la qualità è davvero troppo alta per lasciarsela scappare. Non lasciatevi ingannare dal fatto che se ne sia parlato poco in Italia (quasi niente, a dire la verità), perché nel 2019 i tempi non erano ancora maturi per il successo del k-drama. Riteniamo invece che Kingdom abbia in qualche modo anticipato i tempi, anche perché si tratta di un’opera molto costosa su cui Netflix ha investito parecchio. 

La densità di elementi potrebbe farvi pensare che si tratti di un vero e proprio mappazzone, ma la realtà è che tutto funziona sorprendentemente bene.

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Una scena di guerra in Kingdom

Kingdom mescola tantissimi elementi spicco della narrativa contemporanea, ed è forse proprio questa la sua attrattiva principale. Mette d’accordo amanti della suspence e dello splatter, ma al contempo mantiene costante una certa profondità nel raccontare i personaggi. Tra questi non emergono performance singole di chissà quale caratura, ma il tutto è in funzione di una coralità molto più funzionale. Alcuni prodotti passano inosservati per una serie di motivi e fattori spesso casuali. Kingdom aveva praticamente tutte le carte in regola per diventare un nuovo cult dei nostri tempi, ma qualcosa è andata storta. Non sappiamo darvi una risposta concreta a riguardo, se non alludere a una inefficace pubblicizzazione generale, ma si tratta di un progetto davvero valido, che tra l’altro non è mai stato accantonato definitivamente.

Il filone del k-drama è stato una delle più grosse bolle degli ultimi anni in ambito seriale. Ad un certo punto sembrava che questo fenomeno fosse destinato a occupare un ruolo di spicco tra i principali mercati. Le cose si sono un po’ acquietate, ma ci sono ancora tantissimi prodotti coreani da esplorare, nascosti tra gli scaffali delle principali piattaforme. Kingdom è senz’altro uno di quelli più meritevoli, e siamo sicuri che molti di voi, dopo averlo recuperato, saranno stupiti quanto noi dal mancato successo che ha ottenuto. Per salutarvi, vi lasciamo con una lista delle 10 migliori serie tv coreane di Netflix.