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Sembra quasi mangiata dall’indifferenza, infastidita dall’empatia e totalmente incurante delle reazioni. Villanelle è sicuramente uno dei villain più originali, ambigui e interessanti delle odierne serie tv.
Killing Eve ha lei come pilastro in contrapposizione a un’altra donna, che è destinata a farle da contrasto solo in apparenza.

Quello che più diviene interessante capire nel corso degli episodi e delle stagioni è il criterio delle diverse evoluzioni delle sue relazioni.

Con ognuno si mostra diversa, ma traspare sempre un suo bisogno evidente. Una protezione e una forma di affetto, per quanto strana possa poi risultare.

Come vediamo con la stessa Eve, il loro rapporto cambia in pochissimo tempo, da sospetto reciproco si passa a curiosità e da lì arriviamo a vedere una lealtà strana, morbosa, intensa. E tutto è sempre causato da Villanelle, che si ritrova improvvisamente a dover gestire un rapporto non previsto e a dover parallelamente fare il lavoro che ha sempre fatto.

Killing Eve

Questo ci riporta a un dettaglio fondamentale: sappiamo veramente poco della sua infanzia e quello che sappiamo ci viene detto tra le righe, attraverso una interpretazione non troppo soggettiva dei suoi gesti e della sua ricerca di attenzioni, verso Eve ma anche e soprattutto verso Konstantin.

È parte integrante dei Twelve e il minimo comune multiplo degli assassini più efficaci è sicuramente una mancanza di empatia. Villanelle è leggermente diversa, ma in questa leggera sfumatura c’è tutta la sua forza e il suo fascino. Si deduce chiaramente che la sua infanzia abbia lasciato un’impronta importante su ciò che lei è adesso e ci vuole un po’ prima di capire da dove viene, da chi è stata cresciuta e come.

Nonostante queste infuenze, abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa di ancora più profondo, un affetto mai ricambiato che si è trasformato in indifferenza. Esattamente l’indifferenza di cui parlavamo all’inizio di questo articolo. Non le è mai importato di quante persone dovesse uccidere, del come e del perché.
Eppure dal momento in cui incontra Eve, la scena in cui sfoga il suo comportamento cambia e diventa un banco di prova per dimostrare alla donna a cui è interessata cosa sa fare.

killing eve villanelle

L’omicidio è in un certo senso la sua forma d’arte e anche la creatività con cui commette i reati cambia in funzione del suo umore e della scoperta che pian piano fa di sé stessa.

Villanelle, o Oxana, è il personaggio che più ha sconvolto positivamente la scena seriale degli ultimi tempi. Da qui si è arrivati facilmente all’evidenza che questa serie è una delle più interessanti degli ultimi anni. Killing Eve vuole rappresentarsi come un prodotto lontano da temi pesanti, ma in realtà c’è solo una meravigliosa capacità di trasformarli di volta in volta in qualcosa di leggero e così anche gli omicidi diventano qualcosa su cui la stessa Villanelle può scherzare.
D’altronde è cresciuta facendo questo, le è stato insegnato e non sa come tirarsene fuori, cambiare totalmente stile di vita sarebbe troppo da sopportare e da accettare.

Allora la sua evoluzione si riflette in quello che le riesce meglio, mettere fine alle vite di quelli che i Twelve e i loro capi reputano come sacrificabili. Ma non solo, Villanelle ci prova a volte ad essere empatica e vicina, soprattutto con chi si deduce sia parte della sua famiglia, ma non sempre riesce a frenare i suoi istinti e per piccole stimolazioni emotive le sue reazioni sono intense e plateali.

Killing Eve ha però anche il grande merito di inserire il sarcasmo praticamente ovunque, accompagnando anche le scene più crude con espressioni e affermazioni che rivelano divertimento. Senza parlare della scelta sempre intelligente del sottofondo musicale.

killing eve villanelle

Nessun tipo di sobrietà, Villanelle non ne ha bisogno, non le è mai importato di essere socialmente accettabile, non agli occhi della gente comune. Possiamo tranquillamente dire che il mondo di Killing Eve si divide in due macrocosmi, le persone insignificanti per Oxana e quelle che per lei hanno significato (perché sono talmente interessanti da reggere in qualche modo il suo gioco).

Per queste ultime, è possibile giungere a un punto di accordo e compromesso, per le altre, potremmo dire le persone normali, non è necessario cambiare o preoccuparsi di come si appare.
Il mondo è il palcoscenico su cui l’assassina può esprimere sé stessa, con la sua grandissima volontà e la sua scarsa accettazione delle idee altrui. Ed è questo in particolare che rende Villanelle così affascinante.

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