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5 motivi per guardare Human Resources

Nel 2017 è sbarcata sul catalogo Netflix Big Mouth, una serie animata sull’adolescenza (ma non per adolescenti) che accompagna Andrew, Nick e i loro compagni di scuola attraverso quel periodo mostruoso chiamato pubertà. La totale assenza di filtri e la trasfigurazione delle pulsioni in creature bizzarre permettono allo show di raccontare le complesse dinamiche interiori di un’età che tutti vorremmo dimenticare con paradossale realismo.
Partendo dal racconto della pre-adolescenza degli autori Nick Kroll e Andrew Goldberg, questa serie negli anni si è arricchita di nuovi temi e “mostri” diventando un vero e proprio percorso alla scoperta di se stessi e delle proprie emozioni anche in fasi della vita più avanzate. Questa esplorazione del sentire umano si è tradotta nel bisogno di uno spin-off in grado di dare il giusto spazio a tutte le creature conosciute nel corso di 5 stagioni di Big Mouth.
Human Resources sposta il focus sulle entità che popolano la testa di ragazzi e adulti e ci racconta qualcosa in più su quel dedalo di emozioni a cui spesso non sappiamo dare un nome, figuriamoci un volto.

Che abbiate già finito o meno la sesta stagione di Big Mouth, ecco a voi 5 motivi per guardare Human Resources

1) Ogni emozione merita spazio

Human Resources
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Benvenuti alle Risorse Umane, da neo-assunti nella più prestigiosa organizzazione per i rapporti umani, state per intraprendere un’avventura meravigliosa.
La vita giù sulla Terra può essere molto complicata, per questo le persone hanno bisogno di noi. Sarete assegnati ai vostri clienti umani da “il Tubo”. Avrete l’opportunità di collaborare con creature di vari dipartimenti. Nella vostra squadra ci saranno mostri degli ormoni, spiriti della vergogna, lovebug, Kitty depressione, rocce sensate e tanti altri!

Human Resources

Human Resources apre le porte della dimensione parallela da cui provengono i mostri che abbiamo conosciuto fino a ora in Big Mouth.
Scopriamo così le Risorse Umane che amministrano il vivere quotidiano dell’umanità, una sorta di The Office mostruoso in cui creature diverse tra loro lavorano ogni giorno come in un ufficio umano sopra le righe.
Qua Emmy, una giovane lovebug, riceve inavvertitamente il suo primo incarico dal Tubo: dovrà seguire Becca nel difficile periodo della neo-maternità. Entrambe si troveranno, quindi, ad affrontare le sfide legate ai loro nuovi ruoli.

2) I nostri vecchi amici vivono nuove avventure

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Prima di guardare la sesta stagione di Big Mouth dovete assolutamente recuperare Human Resources. Le due serie sono legate temporalmente, il che implica una co-contaminazione che potrebbe diventare una costante anche nelle future stagioni.
Collocandosi come spin-off tratta storie nuove a tutti gli effetti, ma approfondisce allo stesso tempo le vite di personaggi presenti nello show principale. La relazione millenaria e assolutamente non esclusiva tra Maurice e Connie va incontro a conseguenze che hanno un impatto attivo sulla trama della nuova stagione di Big Mouth.
Non ritroviamo solo i mostri comunque, ma anche qualche altra faccia nota.

3) Un cast di mostri da paura

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Nella versione italiana abbiamo un doppiaggio eccellente, ma vi interesserà sapere che in lingua originale potreste ascoltare le voci di un cast da paura!
Thandiwe Newton è Mona, la mostro degli ormoni di Missy, nota a molti come Maeve Millay in Westworld. I fan della serie non si saranno persi di certo le 7 curiosità su questa attrice straordinaria.
Pete Doheny, la roccia sensata è la voce della ragione… del comico Randall Park! Lo conoscete sicuramente grazie a The Office o lo avete visto recentemente nella prima stagione di Blockbuster.
Ali Wong, comica statunitense e femminista che fa infuriare le femministe, si fa sentire attraverso Becca, personaggio a cui si addice a dire poco.
Anche dietro ai nostri vecchi amici Maurice e Connie non abbiamo un doppiaggio qualsiasi: in lingua originale, infatti, il mostro degli ormoni di Andrew è Nick Kroll in persona, il creatore della serie da cui è ispirato il personaggio di Nick e che compare nel controverso finale della quinta stagione di Big Mouth.
Connie, invece, è interpretata da Maya Rudolph comica, attrice e membro del cast del Saturday Night Live, il giudice Gen in The Good Place o, per chi non si è perso l’uscita di Come d’Incanto 2, Malvina Monroe.
Dulcis in fundo Hugh Jackman, l’attore australiano che ha dato il volto a Wolverine, è l’ammaliante voce dell’Angelo della Dipendenza.

4) Human Resources è come Inside Out, ma per adulti

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Inside Out è il film Disney che ci ha conquistati nel 2015 attraverso l’antropomorfizzazione delle emozioni, un’idea semplice ed efficace per raccontarle insegnando a capirle.
Gioia, Disgusto, Paura e Tristezza guidano Riley in un periodo di cambiamento: una nuova casa e una nuova fase della sua vita, da bambina ad adolescente.
In Human Resources le creature sono la trasposizione di desideri e sentimenti complessi, invece che di emozioni primarie, il che permette alla serie di trattare la relazione che si instaura tra loro nelle diverse sfide della vita di ogni individuo.
La sessualità continua ad avere spazio in questo show, tuttavia non quanto in Big Mouth.
Al tavolo di comando accanto ai mostri degli ormoni si possono trovare anche lovebug, troll dell’ambizione, rocce sensate, zanzare dell’ansia, spiriti della vergogna, gatti della depressione e persino angeli della dipendenza.
Ovviamente non vanno quasi mai d’accordo tra loro, come potrebbero?!
Scoprirlo di volta in volta è parte del problema da affrontare.

5) Human Resources tocca corde del cuore a cui Big Mouth non arriva

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Quando si tratta di spiegare a Emmy il lavoro di un lovebug, Walter sceglie di farle conoscere la sua cliente preferita, Yara, la nonna di Natalie (la ragazza transgender conosciuta nella quarta stagione di Big Mouth).
Da qui Human Resources ci racconta una storia d’amore lunga una vita.
Dall’amore romantico vissuto da Yara quando era ancora una giovane donna a quello che ora la lega alla sua splendida famiglia e in particolare al figlio.
Questo spin-off si differenzia dallo show principale con la potenza di storie che colpiscono nervi scoperti. Se il modo di raccontare sessualità e identità di Big Mouth ci ha insegnato molto tra una risata e l’altra, con Human Resources preparate i fazzoletti.
L’adolescenza fa sorridere chi, come molti di noi, l’ha superata ed è più semplice rispecchiarsi in quei drammi “lontani”. Riderete tanto anche qui, ve lo assicuro, ma questa volta dovrete affrontare sentimenti vicini a chiunque in qualunque età e dovrete farci i conti.

Niente paura, comunque, Maurice e gli altri non vi lasceranno mai soli.