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Gomorra, tra seria realtà e realtà seriale

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Nel 2006, un certo Roberto Saviano, allora probabilmente conosciuto da molti meno italiani, pubblicava un romanzo non-fiction intitolato “Gomorra”. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”. Il titolo dice tutto da solo: un libro, se non un viaggio dettagliato, nella vita della malavita. Diventato presto bestseller, dopo la realizzazione di un film, nacque ciò che ha reso il lavoro di Saviano noto e celebrato da tutti: stiamo parlando della serie TV, andata in onda per la prima volta il 6 Maggio 2014 su Sky Atlantic, dal titolo “Gomorra – La Serie”.

La principale differenza tra Gomorra e tutte le altre serie è principalmente una: non è semplicemente una serie, ma si basa sulla realtà. Una realtà fresca, attuale, ancora viva e soprattutto, vicina a noi. Le vicende narrano dei clan camorristici di Napoli, Aversa, Mondragone, Giugliano, luoghi in cui lo stesso autore è cresciuto. Il serial infatti ha avuto un successo incredibile soprattutto in Campania, ma a cosa è dovuto questo successo? Qualità del prodotto o curiosità del contenuto? Gomorra ha rispettato le attese e le pressioni iniziali soddisfando entrambi i requisiti.

La storia di Gomorra è talmente cupa quanto ben raccontata, tanto cruda quanto vera. Il coraggio di Saviano nel divulgare i fatti storici che definiscono quella che è la trama di Gomorra hanno fatto sì che anche noi italiani potessimo vantarci di una serie TV. All’interno dei 13 episodi che compongono la prima stagione (la seconda andrà in onda presto, a primavera) troviamo di tutto: boss dall’alta sicurezza di se stessi che poi vedono cadere il proprio castello di sabbia (Don Pietro Savastano), ragazzini che da “scugnizzi” diventi veri e propri leader (il figlio Genny), assassini crudeli ed immortali che lottano più per la vita che per la bella vita (Ciro Di Marzio) e personaggi di contorno che non spezzano mai il ritmo e grazie ad effetti speciali sublimi e recitazioni d’alto livello (la particolarità risiede nel cast: più del 50% degli attori del telefilm sono principalmente attori di teatro) la serie ha ben presto trovato il successo.

Guardare Gomorra non è solo appassionante, ma anche istruttivo. Non è un fantasy od una storia inventata dove sì, c’è una morale da cui poter trarre spunto od un insegnamento da tenere a mente, qui c’è la realtà, qui c’è la vita di tutti i giorni. Forse a qualcuno potrà sembrare pesante, ma è proprio questo a rendere la serie di altissimo livello, la sua non banalità. La ricostruzione dei fatti e dei discorsi è fedele al libro di Saviano, e le riprese sono fedeli alla realtà, sintomo di una regione, la Campania, che ha deciso di far conoscere al mondo la sua storia.

Un anno fa era diventata di una viralità pazzesca l’imitazione di questo serial: le battute, le citazioni, l’accento del dialetto napoletano e camorristico. Video come “Gli effetti di Gomorra sulla gente” sono la giusta conseguenza che il serial ha lasciato ai suoi spettatori: l’immedesimarsi. Probabilmente il miglior ingrediente in un telefilm che punta al successo, e Gomorra ce l’ha, perchè chiunque più di una volta avrà sentito frasi come “Vien, vien a ti pijà u perdono!” o “Sta’ senz pensier” anche senza aver visto il prodotto. Questo “sfottò” ha fatto sì che anche le generazioni più piccole si avvicinassero a questa realtà, anche se in modo anche scherzoso, ma col massimo del rispetto.

E non è ancora finita: sono passati quasi due anni dalla fine della prima stagione di Gomorra, visto il grandissimo ed anche inaspettato successo, lo staff si è preso un po’ più di tempo per lavorare ad una seconda stagione che si presenta a dir poco scoppientante: questa primavera, in paytv, Gomorra – La Serie tornerà e gli italiani incollati al teleschermo sicuramente non saranno in pochi.

 

Un saluto agli amici di Gomorra FanPage, per restare sempre aggiornati su questa serie vi invitiamo a visitare Gomorralaserie.it