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La nostra intervista a Cristina Donadio, Scianel in Gomorra

Lunedì 17 settembre, affiancata dalle mie colleghe Veronica Bettinelli e Veronica De Simone, mi sono recata a Milano in occasione del Series Day. Nel corso della giornata abbiamo partecipato ai diversi panel organizzati da Sky Atlantic in collaborazione con Better Now e, tra le tante cose, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Cristina Donadio, l’interprete di Scianel in Gomorra. Proseguite con la lettura di questo articolo per scoprire i retroscena, le scene inedite e le curiosità che l’attrice ha deciso di raccontarci!

Il panel con protagonista Gomorra, da titolo “Scrivere delle donne”, ha avuto la forma di una masterclass sulla scrittura di serie. A intervenire sono stati Maddalena Ravagli, sceneggiatrice di Gomorra, Leonardo Fasoli, story editor della serie e Cristina Donadio, la nostra Scianel. Durante il panel si è discusso di come Gomorra rappresenti un universo dominato dagli uomini, in cui però le donne hanno un ruolo determinante e un carattere forte. Si è parlato, ad esempio, della differenza che lega Donna Imma e Patrizia al tema del potere: laddove una è nata in una famiglia malavitosa, l’altra vi è stata tirata dentro e ha di seguito portato avanti un’ascesa dal basso, adattandosi a un mondo che aveva delle regole a lei sconosciute. Nella scrittura di queste donne, e di tutti i personaggi, gli autori sottolineano come ci sia bisogno di realismo: i personaggi non sono delle semplici marionette che recitano una scena, hanno un’anima ed è quella che va mostrata.

Anche Cristina Donadio ha sostenuto queste parole, accennando a una sorta di sceneggiatura parallela che va al di là dei dialoghi per l’interpretazione di un personaggio. L’attrice, tra le altre cose, ha poi raccontato un aneddoto e una scena inedita che i fan di Gomorra apprezzeranno!

gomorra series day

 

Il primo aneddoto riguarda un dettaglio che l’attrice ha voluto aggiungere ad una scena. Si tratta di un frangente in cui Scianel gioca con le carte napoletane: ognuna di queste carte ha un significato e l’attrice ricorda come, prima delle riprese, abbia studiato questo simbolismo. Non voleva rendere questo gioco casuale: in questa scena specifica, nel momento in cui Patrizia bussa alla porta Scianel vede un 8 di spade rovesciato, che nasconde il significato del tradimento. È servito all’attrice come premonizione su quanto sarebbe poi accaduto.

L’attrice ha poi raccontato una scena inedita, successiva alla morte di Scianel. Si tratta del suo funerale. La Donadio ha spiegato come in questa scena Scianel sia presentata in una bara vestita d’oro, molto elegante e ben truccata. A lato della bara ci sono Patrizia e Genny. Patrizia dice: “Ti ricordi, Gennari’, quando mi hai chiesto dove volevo arrivare?”. Queste parole, pronunciate davanti alla bara di Scianel, fanno capire come l’obiettivo di Patrizia fosse proprio quello di prendere il posto di Scianel.

Dopo il panel abbiamo ottenuto un’intervista esclusiva con Cristina Donadio, la nostra Scianel in Gomorra.

Come hai già avuto modo di spiegare al panel, sembra che tu abbia messo parte di te stessa in Scianel. Quali aspetti che appartengono a te puoi rivedere in Scianel?

C: È difficile rispondere a questa domanda, perché non si tratta di aspetti che corrispondono a me. Chiaramente è un personaggio che racconta l’orrore, una donna feroce e spietata che come suo unico obiettivo ha il potere e che è inserita in un sistema di malavita organizzata. Quindi quanto di più lontano possa esistere da me! Ragionandoci in maniera più profonda, quindi al di là delle caratteristiche del personaggio, sicuramente credo che ci sia un aspetto di Scianel che ha colpito le donne e che mi appartiene. Al netto dell’orrore del personaggio, Scianel è una donna che ci mette la faccia: scende in campo rischiando anche grosso. Sa che tutto quello che fa può costarle la vita, cosa che poi succederà. È totalmente indipendente e fa le sue scelte senza dover fare i conti con nessuno, se non con se stessa. Questa è una caratteristica che (ripeto: al netto dell’orrore) è positiva in una donna: io in questo posso ritrovarmi rispetto a quello che è stata la mia vita. Sono diventata mamma a 16 anni, poi ho cominciato a fare l’attrice. Ho scelto di stare in teatro e di fare un teatro un po’ “di frontiera”, quindi personaggi fuori dal sistema. Ecco, mio malgrado sono tornata a parlare di sistema! Scianel è dentro il sistema, Cristina è stata fuori dal sistema convenzionale: ho sempre fatto delle scelte un po’ anticonformiste.

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Hai parlato di scelte e da qui possiamo collegarci alla prossima domanda. Abbiamo già discusso al panel del rapporto tra Scianel e Patrizia, tra amicizia e tradimento. Secondo te è corretto dire che Patrizia per Scianel è stata una sorta di rimpiazzo emotivo nei confronti di Marinella? E che Scianel abbia sottovalutato Patrizia fino al momento in cui l’ha uccisa?

C: Sicuramente rispetto a Marinella Scianel ha un rapporto di grande conflittualità e questo è evidente nella seconda stagione. La perdita del figlio è riconducibile agli errori fatti da Marinella, che è anche colei che l’ha mandata in carcere, quella che è andata a denunciarla. Marinella è quindi il nemico numero uno. Una delle cose che Scianel dice a Patrizia uscendo dal carcere è: “Ma non lo potevi sposare tu a Lelluccio”. In questa frase c’è la Scianel della terza stagione che è una donna sicuramente provata dalla perdita del figlio, del potere, della libertà. Come una iena in gabbia passa un anno a capire perché ha perso tutto e non può pensare che in realtà gran parte della colpa è di Patrizia. Lei sceglie invece di fidarsi. Da parte di Scianel c’è una fragilità che non aveva nella seconda stagione, è una fragilità forse inconsapevole che la porterà poi allo scontro finale. Quindi lei non sottovaluta Patrizia, ma mette in atto il suo modo di ragionare dove lei è un capo e non può immaginare di dover dividere niente con nessuno. Patrizia è un gregario e le offre di essere al suo fianco fidandosi di lei, senza pensare che Patrizia faccia una scena: la mette al centro di un gioco svolto in maniera ambigua, visto che poi si schiera con Genny per far fuori Scianel. Si trova una sorta di triangolo tra Scianel, Patrizia e Genny che diventa il burattinaio e muove entrambe le donne. In questo Scianel perde un po’ la sua lucidità strategica. Credo che la grandissima differenza tra la seconda e la terza stagione stia proprio in questo: tutto quello che le accade alla fine della seconda stagione lo paga in termini di mancanza di lucidità.

Durante il panel hai raccontato qualche retroscena e curiosità. Quando abbiamo intervistato Marco D’Amore ci ha rivelato di aver inserito in una scena una battuta non prevista dal copione. A te è mai capitato di improvvisare in questo modo, pronunciando una frase non prevista o comunque intervenendo a livello del discorso?

Il lavoro che abbiamo fatto durante le riprese di Gomorra è un po’ di riscrittura. Prima di andare sul set e cominciare a girare abbiamo un momento per concentrarci nel camper dove abbiamo le battute della giornata e ognuno di noi sicuramente interviene per trovare quel linguaggio che è proprio di quel personaggio. Forse la mia intuizione più felice delle due stagioni di Scianel è stata quella che mi è venuta spontaneamente e che poi è diventata “Sconto Scianel”. Non c’era, mi è venuto al banco mentre pagavo, mi era sembrato normale perché Scianel non aveva bisogno dello sconto, perché anzi magari il negozio era suo di proprietà. Però mi divertiva questa cosa che lei in una maniera sempre spavalda dice “Sconto Scianel”. Mi venne così e piacque molto a tutti e poi è rimasta una battuta chiave, ricordata dai social.

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