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Gomorra è entrata in una nuova era

Di seguito la recensione di Gomorra 4×01 e 4×02: se non avete ancora visto gli episodi siete a rischio SPOILER; in alternativa potete leggere la recensione free spoiler in questo articolo.

O’ terremoto è vulere e ‘ddie“. Con queste parole Ciro Di Marzio si apprestava a mettere in atto la sua scissione nella prima stagione di Gomorra, sottolineando gli effetti catartici di un evento traumatico, di rottura. Quello a cui assistemmo all’epoca era un ribaltone in piena regola, paragonabile soltanto a quello che ha portato alla sua morte, nel finale della scorsa stagione. Inducendo tutti i personaggi della serie a ripensare se stessi. “O’ terremoto è vulere e ‘ddie“.

Se Ciro esaltava (e bramava) i vantaggi di una rivoluzione totale, lo stesso non si può dire di chi resta, dopo la sua dipartita. “Mo simme sule” dice Gennaro Savastano ad Azzurra; “Nun è o perdono tuoje che vac cercann: è o mije” confessa poco più tardi Sangue Blu; due momenti diversi che diventano espressione di un unico malessere: hanno perso il loro riferimento. Non a caso lo spaesamento è un tratto comune dei primi due episodi di questa nuova stagione. E l’evento scatenante è proprio quello che aveva chiuso la terza stagione.

Ciro Di Marzio è morto, eppure mai come in questo momento tiene fede al suo soprannome – l’Immortale – continuando a vivere in tutti coloro sui quali ha avuto influenza. Vive nella voglia di cambiamento di Genny. Vive nel tormento di Sangue Blu, rimasto idealmente su quella barca.

Gomorra 4x01 4x02

Ciò nonostante uno dei due, pur non desiderando alcun ribaltone, lo abbraccia in pieno. Ed è proprio colui che su quella barca aveva premuto il grilletto. Gennaro Savastano non deve vivere più all’ombra di Pietro, nè sotto l’ala protettiva di Don Avitabile, nè può più contare sulla guida di Ciro. Adesso è lui il capofamiglia (sia nel senso strettamente parentale che in quello criminale). E allora via la cresta, simbolo della sua metamorfosi ma, al tempo stesso, convenzionalmente inteso come un look infantile o adolescenziale. Adesso non può più comportarsi da bambino, non può più nascondersi dietro alcuna sottana: deve prendere in mano le redini di tutto.

Cambia la pettinatura, cambia il modo di vestire – che uomo d’affari sarebbe altrimenti? – cambia le regole del gioco. In un mondo di dinosauri Genny fa spazio a una donna, Patrizia, a cui affida l’alleanza. Una donna a gestire un branco di uomini affamati in guerra tra loro fino al giorno prima. Ma in Gomorra tutto è un’utopia, sempre è solo un’utopia. Se è vero che il cambiamento è una benedizione divina, come diceva Ciro, è altrettanto evidente che il dio di questo mondo infame è tremendamente contrario a modificare i suoi schemi precostuiti.

Così tutti i buoni propositi di Genny nei confronti dell’alleanza vanno a puttane nel momento in cui decide di coinvolgere Gerlando Levante e la sua famiglia.

Gomorra 4x01 4x02 - Gerlando
Il primo incontro tra Genny e Gerlando in Gomorra 4×01

I vari gradi dell’utopia nel mondo di Gomorra. Il contraddittorio atteggiamento di Genny che, da un lato vuole lasciarsi il passato alle spalle, dall’altro si butta nuovamente a capofitto nei legami parentali, essendo Gerlando Levante il cugino di Donna Imma. Stesso discorso per la “nuova” alleanza, affidata alle cure di una “madre” (Patrizia) e di un “padre” come Gerlando, in completa antitesi tra loro. I Levante, infatti, sono chiaramente ispirati al clan Nuvoletta, i quali avevano e in parte hanno una visione del potere estremamente patriarcale. La concezione di una donna al potere, per questo nuovo promettentissimo personaggio, può esistere soltanto in un mondo non popolato da uccellini.

Tuttavia la visione chimerica di Genny trova ancor più compiutezza nel secondo episodio, totalmente introspettivo. Ed è tristemente ironico come più tenda a togliersi dalla merda e più finisca per sguazzarci dentro. D’altra parte Gomorra è un cancro che si diffonde come un virus. E non guarda in faccia a nessuno, sia se sei un dirigente di un’azienda (vero Alberto Resta?), sia se pensi di essere un onesto padre di famiglia che vuole arrotondare avvelenando la propria terra. I buoni propositi di Genny sono i deliri di un uomo che non ha ancora capito che la camorra non cambia, si è solo agghindata in giacca, cravatta e colletti bianchi.

In un meraviglioso parallelo tra i due contesti, Genny vive una situazione analoga sotto il profilo genitoriale.

Gomorra 4x01/4x02 - Sangue Blu - Diplomatico
In Gomorra 4×01 e 4×02 c’è stato poco spazio per questi personaggi. Ma è già palpabile la tensione celata dietro questa nuova alleanza

C’è una bellissima scena in Gomorra 4×01, in cui Genny regala una lacrima di Cristo a Gerlando, un uccellino raro che “non ha colore”. “Però ha la capacità di trasmetterlo ai figli”. In questa breve scena si capisce perfettamente tutto ciò che vorrebbe per suo figlio, Pietro. Gennaro è ormai corrotto, ma suo figlio dovrebbe restare fuori da questo mondo. Però quello dei Savastano è un nome troppo grande e la struggente scena del compleanno è solo la prima e più innocente avvisaglia di quanto sia compromessa quella famiglia.

Paternità e corruzione morale che attanagliano tanto Genny quanto il padre di famiglia con bambina e moglie malata di cancro di cui veniamo a conoscenza dell’episodio. Emblematico di quanto il tumore (qui inteso in senso lato come il male atavico che è Gomorra) riesca a insinuarsi ovunque. Ed è inoltre funzionale a introdurre un altro aspetto fondamentale di questo mondo: la terra dei fuochi. Un passo ulteriore per una Gomorra che, perso uno dei suoi personaggi simbolo, entra in una nuova era.

Lo fa osando ancora di più sotto il profilo narrativo – la camorra che trama sempre di meno per le strade e sempre di più nei palazzi del potere; sotto il profilo emotivo (la madre che fa esplodere la bomba con bimba in braccio è un’immagine potente nella misura in cui atterrisce); e anche sotto il profilo stilistico – come non menzionare la prima scena che restituisce il POV dell’uomo a cui hanno appena sparato in testa?

Un’enorme chiazza di sangue rosso a coprire lo schermo, in vacca a tutti i propositi di cambiamento. A fine r’o juorn sta tutta acca’. L’utopia di Gomorra sta tutta acca’.