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Gen V – La recensione dei primi tre episodi dello spin-off di The Boys

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sui primi tre episodi di Gen V

Sono finalmente disponibili, su Prime Video, i primi tre episodi di Gen V, la nuova serie originale Amazon, nonché primo ufficiale spin-off di The Boys, una delle serie tv più interessanti degli ultimi anni. Nei primi tre episodi il pubblico fa in fretta a immergersi nel nuovo capitolo dell’universo The Boys, nonostante non ci siano più (almeno per ora) i soliti Hughie, Butcher e gli altri protagonisti. E lo fa grazie a un cast molto giovane ma non per questo meno carismatico, che in poco tempo è riuscito a catalizzare l’attenzione su di sé e sui nuovi scenari in cui i creatori di The Boys vogliono farci immergere: quelli legati alla Godolkin University, un vero e proprio punto di riferimento per gli aspiranti super del futuro, nonché lo strumento principale di cui la Vought si serve per trovare e indottrinare giovani super che un giorno faranno parte del tentacolare sistema della multinazionale. Gen V porta una ventata d’aria fresca al vasto pubblico di The Boys, e rappresenta un’ottima opportunità per ampliare gli orizzonti narrativi di una delle serie più amate degli ultimi tempi. La nostra recensione dei primi tre episodi.

Gen V rivela nuovi inquietanti dettagli sulla Vought

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Gen V (640×360)

Gen V: generazione Vought; la generazione di coloro che si affacciano al mondo dei super in un periodo storico in cui tutti hanno scoperto l’incredibile verità sul composto V, lo speciale intruglio realizzato e distribuito dalla Vought International per creare il propio esercito. La trama dello spin-off di The Boys comincia riprendendo esattamente da quando la serie madre si era fermata: il mondo è ormai a conoscenza del più grande segreto della potente azienda, oltre al fatto che le diatribe tra i componenti dei Sette, e le gesta di un sempre più incontenibile Homelander, stanno compromettendo la credibilità del team scelto di super. Gen V ci fa capire fin da subito di essere un sicuro level up per The Boys, un’arma perfetta per ampliare gli orizzonti narrativi della serie e creare nuove interessanti trame e, soprattutto, personaggi. La mano della Vought, in Gen V, è rappresentata dalla Godolkin University School of Crimefighting, meglio conosciuta come God U, una vera e propria scuola di vita per i super di tutta l’America: un istituto gestito dalla multinazionale e utilizzato per individuare i papabili nuovi super da inserire nel giro dei vigilanti delle principali città statunitensi o, alla peggio, in uno dei mille ruoli che la stessa azienda propone per mantenere ben saldi i propri tentacoli nel tessuto economico statunitense.

La God U è in realtà una macchina infernale che regala, o meglio, finge di regalare un sogno ben preciso: entrare a far parte dei Sette; e tale possibilità è dettata da una serie di statistiche (e preferenze) che aggiornano quotidianamente il ranking (una classifica ad hoc) degli studenti della Godolkin. Insomma, lo stile Vought è molto evidente anche in Gen V, e anzi, gli studenti della God U, nonché i protagonisti dello spin-off, dovranno investigare sui misteri che la Vought nasconde all’interno del campus, misteri che potrebbero fa venire a galla nuovi inquietanti dettagli sulla multinazionale più potente dell’universo The Boys. In un universo parallelo, giusto e magnanimo, la Godolkin sarebbe una scuola in cui i ragazzi super vengono istruiti e messi a lavorare sulle proprie responsabilità e sul modo di gestire i propri poteri, per poterli utilizzare davvero per fare del bene alle persone; mentre, nel folle, psicotico (e meraviglioso) mondo di The Boys, è il principale strumento con cui la Vought ha costruito e alimentato il proprio esercito negli anni, indottrinando gli ex studenti e plagiandone le menti per poterli trascinare in un vortice di immoralità e corruzione, collocandoli nei più svariati strati della società, controllando loro e tutto ciò che li circonda.

I super del futuro

Marie Moreau (640×360)

Bloody Mary è soltanto un simpatico soprannome che Andre Anderson propone a Marie Moreau, la protagonista di Gen V, dopo averla vista in azione con i suoi inquietanti poteri (Marie è in grado di utilizzare il proprio sangue come arma, tagliandosi e utilizzandolo per colpire i nemici con la forza di un proiettile); già, perché i personaggi dello spin-off di The Boys, almeno per ora, non hanno soprannomi, essi sono semplicemente Marie, Andre, Jordan, Cate e Emma: dei ragazzi alle prese con le classiche vicende da college, seppur dotati di poteri sovrannaturali. L’inizio di Gen V è travolgente e deciso: nella primissima scena della serie, a stomaco vuoto, lo spettatore deve immediatamente affrontare e digerire la tremenda storia della protagonista, rea di aver involontariamente ucciso i propri genitori nel momento in cui ha scoperto di avere dei poteri. Marie vive infatti in una sorta di orfanotrofio, senza contatti con l’esterno e, tantomeno, con la sua sorellina, data in affido dopo la tragica scomparsa dei genitori. E’ così che la God U la nota e la arruola, riempiendo il cuore di Marie di sogni e speranza, elementi che ben presto si scontreranno con il muro eretto dalla Vought, un muro di falsi miti e falsi dei. Marie è un personaggio forte, solido, estremamente coinvolto nella propria storia personale, che l’ha resa una ragazza decisa ma cinica, senza peli sulla lingua e senza paura.

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Gen V (640×360)

Anche il resto del cast di Gen V promette bene: già dal primo episodio il pubblico familiarizza con Emma, la coinquilina di Marie al college: Emma, come una vecchia conoscenza, Termite, ha il potere di rimpicciolirsi, ma questa sua dote è direttamente collegata a quello che è diventato un vero e proprio disturbo alimentare, dato che per rimpicciolirsi è costretta a provocarsi un rigetto, e viceversa deve mangiare per tornare alla propria dimensione naturale; Emma è una forza della natura, ma dietro la sua facciata travolgente e contagiosa si nasconde un animo insicuro e sensibile, così come accade per Jordan, primo super splitting-gender, Andre e gli altri: la nuova generazione di super dimostra fin da subito una purezza di spirito che difficilmente si piegherà ai meccanici voleri della Vought, soprattutto ora che la verità sul composto V ha acceso i riflettori sul modus operandi dell’azienda, scatenando una caccia al ladro all’interno del campus; sì, perché Luke, personaggio chiave in questo inizio di stagione, ha scoperto che nei sotterranei del campus si trova il Bosco, una struttura in cui vengono tenuti rinchiusi i super “difettosi”, principalmente affetti da problemi psichici, tra cui anche suo fratello minore Ben, che era stato dato per morto dalla stessa Vought. Insomma, Gen V ricerca fin da subito una propria identità mantenendo fede agli ideali di The Boys, ma proponendo un nuovo contesto e degli scenari interessanti che faranno emergere presto nuovi segreti sulla diabolica multinazionale, e che lanceranno, con ogni probabilità, delle nuove stelle nell’universo della serie originale.