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Gen V – La recensione in anteprima del primo episodio dello spin-off di The Boys!

Noi di Hall of Series siamo stati invitati da Prime Video all’anteprima della nuova serie che, di fatto, si propone di espandere l’universo The Boys verso nuovi orizzonti: stiamo parlando di Gen V. La serie, ispirata all’omonimo fumetto da cui è tratta anche la storia principale, ci ha convinto fin dai primi minuti, promettendo spettacolo e nuovi, intriganti risvolti narrativi, con un cast coeso e, soprattutto, totalmente in mano ai giovani, le solite sfumature eccentriche e la giusta dose di splatter. Il nuovo ambizioso progetto Prime Video promette non solo di appassionare i fan di The Boys con nuove proposte narrative e i possibili intrecci del caso, ma anche di portare la storia di quello che ormai possiamo definire un universo narrativo, a un livello successivo, grazie a un tipo di sviluppo orizzontale. Il pilot di Gen V ha tutte le caratteristiche che un buon pilot dovrebbe avere: mette in chiaro le cose fin da subito, senza fronzoli, fa affrontare immediatamente al pubblico lo “scoglio” del cambio cast in modo funzionale e, soprattutto, possiede tutte le caratteristiche fondamentali che hanno reso The Boys un successo: è folle, crudo, spericolato. La nostra recensione (senza spoiler).

Gen V: una partenza davvero convincente

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Marie Moreau (640×360)

Siamo certi che il primo episodio di Gen V, la serie spin-off di The Boys, rasserenerà i più scettici (caso mai ce ne fossero), sulla volontà di proseguire la narrazione della serie madre spostandosi su altri contesti che fungono da contorno, almeno apparentemente, ai fatti principali. Il primo episodio di Gen V apre le danze in modo molto diretto, senza perdere tempo dietro a possibili paragoni con la serie principale (che comunque tornerà presto on screen), e anzi, lo fa fornendo fin da subito nuovo materiale narrativo che potrà trovare sviluppi anche in The Boys, un giorno. Gen V dimostra di avere una propria identità ben distinta, identità che comunque trova luce nell’efficace tone of voice della serie principale, come è giusto che sia, ma senza aggrapparsi ulteriormente agli elementi che l’hanno contraddistinta. Il cast è completamente nuovo, giovane, ma non per questo acerbo o inadeguato, anzi: Marie Moreau, la protagonista, entra subito in contatto con il pubblico, complice la scelta di scoprire subito tutte le carte in tavola, con il racconto del traumatico passato con cui la super deve fare i conti quotidianamente. Un passato orribile e ambiguo a tal punto da confermare la forte critica sociale e l’immoralità che The Boys ha sempre messo in primo piano nel suo personalissimo modo di raccontare la propria realtà. Marie è un personaggio forte, dotato di poteri unici che ha appena imparato a sfruttare in modo corretto, scoprendo a sue spese la doppia faccia della Vought International.

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Gen V (640×360)

Marie, interpretata da Jaz Sinclair (Le terrificanti avventure di Sabrina) è diversa da qualunque altro personaggio di Gen V: lei è evidentemente figlia della sua storia, di ciò che ha affrontato senza avere colpe e con cui ha dovuto imparare troppo presto a convivere (come direbbe qualcuno: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità), e nonostante abbia un carattere difficile e tendenzialmente introverso, ha un margine di crescita importante e una personalità molto forte e, a giudicare dal primo episodio, potrà reggere il peso della storia senza problemi. Marie, dopo l’excursus di presentazione del personaggio, ci catapulta ai giorni nostri, che poi sono proprio quelli in cui, nel frattempo, la combriccola dei Sette è alle prese con i Boys e con qualche ben noto ritorno dal passato; nel presente, la protagonista di Gen V scopre di essere stata ammessa alla Godolkin University School of Crimefighting, una vera e propria università di vita per i super di tutta l’America, dove avrà la possibilità di cambiare il proprio destino e ritagliarsi un ruolo in una società che sembrava averla abbandonata a se stessa.

Un primo tour alla Godolkin University School of Crimefighting

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Gen V (640×360)

Nel primo episodio di Gen V, è il pubblico a fare segretamente compagnia a Marie nel suo primissimo giorno da matricola alla Godolkin University School of Crimefighting: un’istituzione in ambito super, ideata dalla Vought per ispirare e influenzare i giovani dotati di super poteri (o forse sarebbe meglio dire marchiati a vita dal composto V), affinché questi sposino la causa della vigilanza o degli altri mille sbocchi lavorativi che l’azienda più potente al mondo propone, lasciando a tutti la possibilità di sognare, un giorno, di entrare a far parte dei Sette, che in Gen V sono ancora ingenuamente visti come dei veri eroi, protetti dal tentacolare peso mediatico della stessa Vaught. La Godolkin è un espediente davvero interessante per quanto riguarda l’espansione dell’universo The Boys, perché dà alla serie principale la possibilità di usufruire di nuovi elementi seriali che hanno sempre funzionato e che sempre funzioneranno: nello specifico, un risvolto “teen” alla trama, un po’ per portare aria fresca, che non fa mai male, un po’ per osare e sperimentare senza intaccare in alcun modo l’opera prima, almeno per ora; già, perché la scelta di ambientare questo spin-off quasi in contemporaneità con The Boys, offre ai creatori la possibilità, in futuro, di mischiare entrambi i prodotti, in una ipotetica contaminazione che potrebbe sfociare nel più classico dei crossover.

Gen V (640×360)

Alla Godolkin Marie non è sola: ci sono tanti altri personaggi da scoprire, che fin dal primo episodio mettono a nudo le proprie caratteristiche e potenzialità, arrivando anche a toccare temi di un certo spessore critico, cosa che fa capire che Gen V non ha alcuna intenzione di lasciare niente al caso. Emma, la coinquilina di Marie nel campus, è una ragazza che sprizza energia e felicità da tutti i pori, ma dimostra subito una profondità non indifferente, che attesta maturità e ricercatezza in fase di scrittura, nella realizzazione di un personaggio che non vuole limitarsi a fare da contorno, ma che sviluppa un personalissimo rapporto diretto con il pubblico prima di ogni altro, nel primo episodio di Gen V. Andre, Luke, Kate e Jordan, sono solo alcuni dei personaggi che coloreranno la prima stagione del nuovo spin-off di The Boys, e hanno già abbondantemente catturato la nostra attenzione dopo un solo episodio, dimostrando alchimia e personalità da vendere, tutti ingredienti cui fa da contorno il solito spirito ribelle e genuino della creazione di Garth Ennis e Darick Robertson, i due autori del fumetto da cui è tratta la serie di Prime Video. La trama di Gen V nasconde nuovi intrighi legati al nome della Vought, e in particolare al modo in cui l’azienda gestisce il potere di cui è in possesso, a discapito dei super sparsi per il mondo; tuttavia, almeno da quanto emerge da questo primo episodio, qualcuno sa qualcosa, e la verità potrebbe venire presto a galla.