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Lettera di Sansa Stark ad Arya Stark

Cara sorella,

Scrivo questa lettera pur non sapendo se mai la leggerai. A dire il vero, sto scrivendo per me, perché ho bisogno di sentirti vicina, e spero che questo possa servire in qualche modo. Mi domando dove sei Arya, e il non sapere mi dà tormento. Ovunque tu sia, spero che tu stia bene. Ma per quanto ne so, in questo momento potresti essere in un qualunque luogo nei Sette Regni oppure, gli dei non vogliano, potresti essere ben lontana da qui. Probabilmente saresti felice, insieme a nostra madre, nostro padre e i nostri fratelli in un luogo dove non c’è male. Ma no, non voglio pensare che sia così, non posso accettare di aver perso anche te.

Lady Brienne di Tarth mi ha detto di averti incontrato, e questo tiene accesa in me la speranza di poterti rivedere un giorno. È una brava donna e un’ottima guerriera, mi ha salvato la vita. Mi fido di lei, e avresti dovuto farlo anche tu. Adesso probabilmente saremmo di nuovo insieme. Ma non ti biasimo per non averlo fatto e anzi, comprendo le ragioni della tua diffidenza. Troppi inganni, troppi tradimenti, ed è davvero difficile capire di chi potersi fidare realmente.

Vorrei averti qui con me Arya, ti racconterei delle mie terribili sventure, di come gli dei mi hanno abbandonato buttandomi tra le braccia del male. Per due volte mi è parso di vedere l’oscurità più crudele negli occhi degli uomini che avevo di fronte. Se solo potessi parlare con te, ti direi che mi dispiace, per tutti gli errori che ho commesso. Credevo di aver trovato l’amore dove invece c’era solo malvagità e crudeltà. So quanto cieca sono stata in passato e ti prego di perdonarmi. 

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Sono successe così tante cose dopo quell’ultima volta che ti ho vista, quando eravamo solo due ragazzine, al sicuro tra le mura di Grande Inverno. Se avessi saputo che non ti avrei più rivisto, ti avrei tenuta stretta a me. Penso spesso a “cosa sarebbe successo se”, cercando di modificare nella mia mente le scelte, le azioni che ho compiuto, spesso inconsciamente. Ma pensare al passato non cambia il presente, e devo accettarlo. Tanti sono i rimorsi, i rimpianti, i sensi di colpa che mi affliggono ogni giorno. Il dolore è un sentimento che abbiamo conosciuto troppo presto, e già troppe volte. Ma ora dobbiamo andare avanti, nonostante tutto, e imparare dagli errori, per non commetterne più. Io sto iniziando a capirlo, ma tu, credo che lo abbia capito già da tempo.

Sei sempre stata più forte di me. E questo mi fa pensare a quanto eravamo diverse noi due. Mentre io rubavo i vestiti della mamma, tu, Arya, rubavi le armi ai nostri fratelli.

Non riuscivo a comprendere il tuo comportamento, o meglio non lo accettavo. Ero così stupida, così ingenua. A causa dei sogni e delle fantasie a cui pensavo tutto il giorno non riuscivo a vedere nitidamente la realtà che mi circondava, mentre tu sembravi già conoscere la vera natura dell’uomo, e ti stavi preparando ad affrontarlo. Eri una ragazzina sveglia, molto più di me, e anche questo mi dà speranza di poterti incontrare di nuovo.

Sei una guerriera, e ammetto che a volte avrei voluto essere come te. Adesso ti aiuterei volentieri a rubare le armi ai nostri fratelli.

Ti penso spesso. A volte immagino il momento in cui ci incontreremo, e in quei momenti una folle paura si fa spazio nei miei pensieri. Ho paura di non riconoscerti, Arya. È passato così tanto tempo, sono cambiate così tante cose, e credo che sia cambiata molto anche tu. Ho paura di guardarti e non riuscire a vederti, di non riconoscere mia sorella. Ho paura di come potresti essere diventata, e ho paura di mostrarti come sono. Nei momenti peggiori delle nostre vite eravamo lontane, ed è come se questo ci avesse allontanato ulteriormente, non solo fisicamente.

Poi mi convinco che sono solo stupide paure, pensieri fugaci che attraversano la mia mente per pochi istanti. In fondo tu sei mia sorella, e non importa quanto tempo passi, non importa quanto i ricordi e i volti possano sbiadirsi con il passare del tempo, so che nulla potrà cambiare questo. E poi ricordo ancora perfettamente i tuoi occhi, il tuo sguardo dolce e ostile allo stesso tempo, e quello, sono certa che non cambierà mai.

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Credo invece che il mio sguardo sia cambiato, a causa di quello che vedevo attraverso gli occhi degli altri. Ho visto la personificazione del male, la vergogna, l’umiliazione. Il nostro nome deriso, raggirato e sconfitto da vigliacchi. Tutto questo mi ha buttato giù, in un pozzo che sembrava non avere un fondo, continuando ad andare sempre più giù, nell’oscurità. Ogni giorno era peggiore del precedente. Ogni parte di me è stata irrimediabilmente distrutta.

Ma non mi sono arresa. Lentamente ho raccolto i pezzi, cercando di riunirli. E ora mi sto ricostruendo. Ora sto diventando forte. E lo diventerò al punto che sarai fiera di me quando ci vedremo, cara sorella.

Scriverti mi fa credere sempre di più che questo accadrà. È l’unica speranza che non voglio mandare via. Soprattutto adesso, che riesco a vedere finalmente la luce al di fuori del pozzo. Ho atteso un po’ prima di scriverlo perché <<le belle notizie si danno per ultime>> (Lo diceva sempre nostro padre, ricordi?).

Ebbene Arya, sono a casa. Sono a Grande Inverno, e fuori le mura il vessillo degli Stark sventola con fierezza.

Stark

Sono qui con Jon! Quando l’ho visto la prima volta non riuscivo a crederci. Puoi immaginare la gioia e il sollievo nel vedere finalmente un volto familiare dopo così tanto tempo. Ci siamo abbracciati in silenzio, e in quell’abbraccio mi sono sentita al sicuro, mi sono sentita finalmente a casa. Se vedessi Jon, è così diverso, è un uomo adesso. Ha dovuto combattere molto, e ha sofferto tanto (ma credo che per lui sia sempre stato così, fin dalla nascita). Questo mi fa pensare che anche tu avrai sicuramente molto da raccontare, quando ci rivedremo. Sì, sono convinta che succederà.

Stiamo riconquistando quello che ci spetta. Farò in modo che gli Stark ritornino ad essere quelli di una volta. E vorrei che tu fossi qui a farlo insieme a me.

Mi manchi terribilmente, sorella.

Ti voglio bene.

Tua, Sansa.

P.S. L’inverno è arrivato, fai in modo di arrivare insieme a lui.

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