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10 piani sequenza del cinema che ci hanno lasciato senza fiato

Se ne sente parlare spesso come una tra le metodologie registiche più apprezzate di sempre e coloro che riescono a farne un uso sapiente e accorto vengono acclamati da pubblico e critica per il loro virtuosismo: oggi si parla della tecnica dei piani sequenza, che consiste in un’unica lunga inquadratura che va a girare, senza interruzioni scene, che comunemente richiederebbero più riprese. Il conseguente effetto di totale immersione nella storia da parte del pubblico è immediato: tra stupore, meraviglia e compartecipazione emotiva, lo spettatore si sente infatti quasi avvolgere dalla narrazione filmica, che permette di vivere la scena come se ci si trovasse al suo interno. Un piano sequenza, infatti, non dovrebbe avvalersi in alcun modo del montaggio (anche se più spesso è solo mascherato) che, tramite un processo di sintesi, elimina tutto ciò che pare superfluo e permette al pubblico di osservare tutto da punti di vista diversi.

Quelle di cui andremo a parlarvi oggi sono solo alcune tra le pellicole che hanno ben saputo sfruttare la tecnica dei piani sequenza.

Parleremo sia di casi in cui ci si riferisce a riprese integrali senza stacchi, sia di scene che presentano i cosiddetti “tagli fantasma“, ossia stacchi resi invisibili dalla continuità di luce o di immagini fisse, come nel caso di Birdman.

La battaglia di New York in The Avengers

The Avengers (640×3609

Iniziamo questa nostra lista parlandovi di The Avengers un film che sicuramente non avrà la profondità e lo spessore di altre pellicole che citeremo ma che, a suo modo, ha già fatto la storia del Cinema, portando avanti una narrazione supereroistica corale costruita nel tempo e tramite diversi film in un modo che ancora non era stato sperimentato. Alla regia del film troviamo Joss Whedon che decide di ritornare su alcune tecniche che già aveva avuto modo di sperimentare in produzioni dal sapore meno ambizioso. In particolare, durante la ormai celeberrima Battaglia di New York, che vede il gruppo degli Avengers combattere nella Grande Mela contro gli alieni Chitauri al servizio di Loki, Whedon si esibisce in un fantastico piano sequenza (per ovvi motivi digitale) in cui, tramite l’illusione di completa continuità, vediamo una lunga carrellata delle imprese degli Avengers. La telecamera, infatti, segue ognuno di loro, ruotando su sé stessa e regalando grande immersività allo spettatore. Una vera gioia per gli occhi e un grande sogno che si avvera per chi aspettava questo momento da tanto tempo.

1917

1917 (640×360)

Ma salutiamo The Avengers per parlare di uno dei film che più ha fatto della tecnica dei piani sequenza il proprio punto di forza: parliamo di 1917, pellicola dell’acclamato regista Sam Mendes ambientata durante la Prima Guerra Mondiale. Grazie a un incredibile lavoro dal punto di visto tecnico e registico, che si avvale con sapienza dei cosiddetti tagli fantasma, 1917 regala un’esperienza cinematografica davvero incredibile mentre racconta il travagliato e pericoloso viaggio dei soldati Tom Blake e William Schofield incaricati di consegnare l’ordine di interrompere un attacco programmato. Guardare 1917 è un vero spettacolo che meraviglia ma attanaglia, che fa vivere in prima persona le paure, la determinazione, ma anche il costante senso di angoscia dei protagonisti, catapultandoci nel mezzo di un episodio bellico al quale siamo del tutto impreparati. Un’esperienza claustrofobica e vivida davvero difficile da dimenticare.

Birdman, uno tra i film con i migliori piani sequenza di sempre

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Birdman (640×360)

Ma ora parliamo di Birdman, quella che da molti è stata definita come l’opera magna del regista Alejandro González Iñárritu e che vede come protagonista un eccelso Michael Keaton. Acclamata dalla critica, questa pellicola è riuscita a conquistarsi ben quattro premi Oscar, come miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia e miglior regia. Non che fosse una sorpresa: Birdman ci ha infatti regalato un’esperienza filmica che sarà studiata nelle scuole cinema negli anni a venire! Sfruttandogli angusti corridoi di un teatro di Broadway, il dietro le quinte e il suo palco, Iñárritu infatti riesce a confezionare lunghe riprese che seguono il protagonista nel suo via vai e nelle sue turbe mentali in maniera impeccabile dando l’impressione di stare assistendo a lunghissimi piani sequenza, con pochissimi raccordi che delimitino le scene, grazie a un montaggio tanto curato da farsi praticamente invisibile.

Adonis Creed e Leo ‘The Lion’ Sporino (Creed)

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Creed (640×360)

In attesa dell’arrivo della terza pellicola di questo revival della saga di Rocky, non potevamo non parlarvi del bellissimo piano sequenza del primo film di Creed in cui assistiamo allo scontro di pugilato tra il protagonista e Adonis Creed e Leo ‘The Lion’ Sporino. La sequenza in questione dura oltre quattro minuti, minuti in cui il regista Ryan Coogler catapulta lo spettatore a fianco dell’Adonis Creed di Michael B. Jordan e che dissolvono la distinzione tra fabula e intreccio. Il risultato che ne consegue è davvero impressionante: il match risulta credibile e intenso grazie al talento degli attori protagonisti e al virtuosismo della regia. Pensate che per la realizzazione della scena sono serviti soltanto dodici ciak, come ha confermato la direttrice di fotografia Maryse Alberti.

Uno tra i piani sequenza che più lascia il pubblico senza fiato.

Another Day of Sun (La La Land)

La La Land (640×360)

Un musical che ha rivoluzionato il genere a Hollywood: parliamo di La La Land, pellicola di Damien Chazelle che ha appassionato ogni genere di pubblico, dagli amanti di Broadway fino ai più scettici: a convincere non sono stati solo l’appassionante storia d’amore dei due protagonisti interpretati da Ryan Gosling ed Emma Stone o l’omaggio a un passato che fu, ma anche e soprattutto le prodezze del regista dal punto di vista tecnico. Da questo punto di vista non possiamo non citare la meravigliosa sequenza di apertura del film, con il brano Another Day of Sun, che costituisce uno tra i più complessi e bei piani sequenza mai visti nella storia del Cinema. La telecamera, ruotando su se stessa, infatti, segue con continuità le coreografie dei ballerini che danzano in maniera impeccabile sulle corsie di una strada bloccata dal traffico, saltando qua e là senza alcuna sbavatura. Una visione davvero mozzafiato.

L’inseguimento in auto (I figli degli uomini)

I figli degli uomini(640×360)

Arriviamo ora a uno tra i registi della nostra epoca che più ha dimostrato di padroneggiare la tecnica dei piani sequenza.

Si parla di Alfonso Cuarón, che in più occasioni ha saputo impressionare pubblico e critica. In particolare, oggi vi vogliamo parlare di una fenomenale scena d’azione presente nel distopico film I figli degli uomini, che immagina un futuro in cui l’umanità è divenuta, per qualche ragione sterile. La scena in questione si focalizza su una lunga sequenza di ben quattro minuti ambientata all’interno di un’automobile durante una pericolosissima fuga. Il senso di estrema claustrofobia, terrore e pericolo dal pubblico mentre vede i protagonisti braccati rischiare la vita ha davvero dell’incredibile. Cuarón affinerà poi tale tecnica in Gravity, la cui scena iniziale consiste proprio in un fantastico piano sequenza di 17 minuti che è valso all’uomo l’Oscar alla regia.

Il combattimento nel corridoio (Old Boy)

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Old Boy (640×360)

Eccoci arrivati a un film che davvero non potevamo non citare: si parla di Old Boy, di Park Chan-wook, che ci ha regalato una tra le sequenze di combattimento meglio girate di sempre. La scena, che vede il protagonista lottare mentre percorre un lungo corridoio facendosi strada a suon di calci e pugni, non solo omaggia i classici dei videogiochi “picchiaduro”, ma è stata anche capace di ispirare moltissimi altri prodotti filmici e seriali, uno tra tutti il Daredevil di Netflix. Il piano sequenza in questione è davvero impressionante e viene ripreso grazie a un carrello laterale che ben restituisce quel senso di scorrimento tanto tipico dei videogiochi. Le fantastiche coreografie, ottimamente eseguite e coordinate, creano un effetto di puro stupore che lascia lo spettatore senza fiato.

La bomba in auto (L’Infernale Quinlan)

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L’infernale Quinlan (640×360)

Fino ad ora abbiamo parlato di film recenti che, grazie anche ai prodigi della tecnica attuale sono riusciti a creare soluzioni visivamente impressionanti, tuttavia, non ci potevamo di certo esimere dal citare quello che a tutti gli effetti è uno dei piani sequenza più importanti della storia del cinema: si parla de L’Infernale Quinlan, pellicola che vede la regia di quel mostro sacro che è Orson Wells. I primi tre minuti della pellicola sono infatti girati assolutamente senza tagli, dal posizionamento di una bomba piazzata dentro un’automobile fino a pochi istanti prima dell’effettiva esplosione, mentre il tutto è accompagnato da musica che ricorda un inquietante ticchettio. L’unica ripresa del piano sequenza è davvero impressionante e ha richiesto un grandissimo sforzo tecnico di coordinazione e precisione. Il risultato è davvero incredibile e lascia con il fiato sospeso.

Il Día de los muertos (Spectre)

Spectre (640×360)

Forse non sarà quello maggiormente apprezzato tra i film di 007 che vedono come protagonista Daniel Craig, ma Spectre brilla sicuramente dal punto di vista registico grazie al già citato Sam Mendes. A tal proposito, non possiamo proprio fare a meno di citare la lunga sequenza con cui si apre il film: uno tra i piani sequenza più complessi e con più comparse di sempre ambientato a Città del Messico durante il Día de los muertos. A tal riguardo Sam Mendes ha dichiarato che per realizzarla ci sono voluti circa 300 addetti tecnici e tantissimi strumenti. L’uomo è infatti molto orgoglioso del risultato ottenuto: le scene d’azione, il ritmo e la musica dal vivo creano un effetto fantastico che impreziosiscono ulteriormente la regia.

Il casinò (Omicidio in diretta)

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Omicidio in diretta (640×360)

Ma passiamo ora a un famosissimo piano sequenza risalente al 1998, quello presente in Omicidio in diretta del grande Brian De Palma, in cui una steady-cam segue ininterrottamente (salvo qualche taglio invisibile) il personaggio di Rick Santoro (interpretato da Nicolas Cage in una delle migliori performance della propria carriera). Cage porta in scena un poliziotto corrotto che si muove all’interno di un casinò per poi assistere, insieme a una grande folla, a un importante match di box. Una sequenza che ha davvero dello straordinario, soprattutto se si pensa che allora un film non aveva mai avuto un così grande numero di comparse!