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5 imperdibili film candidati agli Oscar che puoi trovare oggi in streaming

Farsi cogliere impreparati nella vita non è la soluzione migliore. E inoltre, tenervi all’oscuro dei protagonisti di un evento straordinario come quello della illustre cerimonia degli Oscar – che si terrà il 25 aprile – non sarebbe proprio nel nostro stile. Da buoni intenditori di prodotti seriali e cinematografici di qualità, abbiamo pensato bene di di stilare questa indispensabile lista di film candidati agli Oscar disponibili oggi sulle piattaforme streaming di largo uso, tra cui Netflix, Amazon Prime Video e Disney +, di cui vogliamo caldamente consigliarvi la visione. Abbiamo creato un elenco breve ma eterogeneo che potesse incontrare i vostri differenti gusti spettatoriali. Magari potrete trovare proprio il film che fa al caso vostro e iniziare a tifare per lui nella corsa per la vittoria della ambitissima statuetta dorata!

Ecco 5 film candidati agli Oscar 2021 che non dovreste assolutamente perdervi:

1) The Sound of Metal (Amazon Prime Video)

The Sound of Metal è un film del 2019 diretto da Darius Marder e candidato a ben sei premi Oscar tra cui due fra i più ambiti, Migliori film e Miglior attore protagonista. Il film è stato concepito da Derek Cianfrance, deciso a raccontare la propria esperienza di batterista affetto da acufene, ossia un disturbo uditivo.

Il protagonista del lungometraggio è Ruben Stone, un magnetico batterista interpretato da Riz Ahmed, membro del duo metal “Blackgammon”, insieme alla cantante nonché sua ragazza, Lou. La sua vita subisce un improvviso e inaspettato stravolgimento nel momento in cui inizierà a percepire i suoni e la musiche che lo circondano sempre meno distintamente, con la conseguente diagnosi di una perdita progressiva dell’udito a cui non è attribuibile una causa. Spaventato e travolto da questo cambiamento, Ruben viene coinvolto in una comunità di sordomuti che vivono la propria condizione con completa e serena accettazione, al fine di imparare a vivere in questo nuovo stato straniante e che rende complicato relazionarsi agli altri.

The Sound of Metal è un film travolgente, intenso e allo stesso tempo delicato. Siamo costantemente messi nella posizione di poter condividere la condizione uditiva ed esistenziale di Ruben e, proprio per questo, riusciamo meglio ad empatizzare con la sua frustrazione e i suoi costanti e repentini sbalzi d’umore. Siamo costretti a conoscere quel silenzio assordante, a sopportarlo per tutta la durata del film durante il quale i dialoghi si fanno sempre più sporadici, e ad immaginare in che modo, privati di una sensazione per noi ordinaria e naturale, potremmo affrontare questa specie di “rinascita” nel mondo circostante.

2) Pieces of a Woman (Netflix)

Presentato in concorso alla 77° Mostra del Cinema di Venezia e presente nella lista dei film candidati agli Oscar 2021, Pieces of a Woman è il primo esperimento in lingua inglese del regista ungherese Kornél Mundruczó affiancato da sua moglie Kata Weber che ne ha firmato la sceneggiatura.

Sin dal principio sappiamo si tratta una vicenda ispirata a una storia vera, quella vissuta da entrambi i creatori di questo lungometraggio. e per questo ci predisponiamo ad esserne ancora più colpiti e impressionati. Martha e Sean aspettano un bambino ma, dopo un drammatico e traumatico parto in casa, la piccola neonata muore per un arresto cardiaco. L’ostetrica che ha assistito al porto, Eva, verrà accusata di negligenza e questo darà inizio a una estenuante odissea, specie per Martha, che dovrà non solo sopportare il tremendo dolore della perdita ma anche fronteggiare la situazione pubblica creatasi attorno al caso, in cui sono stati coinvolti anche i legali.

Lo stesso regista, protagonista in prima persona del dramma, presentando il film ne ha parlato come di un viaggio di una coppia in caduta libera nel dolore che diventa il centro della narrazione. I primi minuti non ci danno alcuna tregua ma ci immergono subito nell’intimità della coppia che, in qualche modo, sentiamo di violare. L’attenzione è catalizzata dalla candidata come Miglior attrice protagonista Vanessa Kirby, a cui la macchina da presa riserva un ruolo dominante e attraverso cui tutto il pathos del racconto riesce a travolgerci.

3) Mank (Netflix)

David Fincher non ne sbaglia una e anche il suo ultimo film candidato agli Oscar in ben dieci categorie, Mank, ne è la dimostrazione. La parola più adatta a definire questo suo ultimo progetto è: ambizione, vista la portata storico-analitica del suo racconto e la pietra miliare della storia del cinema su cui decide di costruirlo: Quarto potere, il film di Orson Welles del 1941, considerato paradigma di espressione moderna del cinema.

Il film sostiene la tesi avanzata da Pauline Kael nel suo articolo Raising Kane (successivamente screditata), secondo cui la paternità della sceneggiatura di Quarto potere sarebbe da attribuire interamente a Mankiewicz – da cui Mank – e non anche al suo regista. Il progetto di Fincher innalza l’autoriflessività a paradigma essenziale dell’intreccio della storia: indagare la polarità del rapporto tra Mankiewicz-Welles, una dicotomia costante tra sceneggiatura e trasposizione cinematografica. I due sono però anche l’emblema di diverse generazioni, Mank è un uomo malato e ormai giunto al termine della sua vita la cui visione del cinema viene riscritta da un ventiquattrenne regista visionario, Welles, che sogna un futuro rivoluzionario.

Mank possiede un ritmo narrativo diverso, oltre che una scelta visiva peculiare come quella del bianco e nero e questo l’aiuta a distinguersi dai film a cui oggi siamo abituati. La performance di Gary Oldman nel ruolo di protagonista non potrebbe essere più adatta a restituire l’intera atmosfera del lungometraggio: l’ambigua differenza tra la facciata della Hollywood nel pieno del suo splendore e gli animi tormentati di coloro che hanno reso possibili tali magie cinematografiche. La “Rosebund” di Fincher ossia l’inafferrabile verità rimane l’arcano mistero consegnato ai posteri e destinato a vivere per sempre.

4) Soul (Disney+)

film candidati agli Oscar

Reduce dalla vittoria di due Golden Globe, Soul, il nuovo piccolo capolavoro firmato Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, rientra a pieno titolo nella lista dei film candidati agli Oscar con le sue tre nomination. Diretto da Pete Docter e co-diretto da Kemp Powers, questo film d’animazione è riuscito a commuovere tutti, grandi e piccini come ogni lungometraggio Pixar che si rispetti.

Il protagonista della storia è l’insegnante di musica Joe Gardner, amante del jazz, la cui vita viene stroncata da un banale ma fatale incidente. Giunto nell’Oltremondo, Joe prende coscienza dell’accaduto e del fatto che la sua occasione di affermarsi come pianista jazz è ormai sfumata. Spaventato, tenta di fuggire e finisce nell’Antemondo, dove incontra “22”, un’anima che invano tenta di ottenere il suo pass per dare inizio alla sua vita sulla Terra. Tra loro nascerà un legame inaspettato che li porterà a crescere insieme e a riflettere sul senso della vita.

Ancora una volta Docter, così come già in Up e Inside Out, sfrutta l’apparente leggerezza del film d’animazione per affrontare argomenti importanti e densi di riflessioni capaci di coinvolgere un pubblico eterogeno e quindi di essere efficace su più livelli. Con una colonna sonora evocativa che arricchisce l’accuratezza visiva del lungometraggio animato, Soul è un viaggio sensazionale e un’occasione per interrogarci sul valore che noi stessi abbiamo attribuito alla nostra esistenza, alle possibilità che siamo realmente in grado di cogliere e a quelle circostanze in cui non abbiamo saputo apprezzare ciò che abbiamo.

5) Il processo ai Chicago 7 (Netflix)

film candidati agli Oscar

Aaron Sorkin, dopo averci ammaliato con le sceneggiature di piccoli gioiellini della serialità come The West Wing e The Newsroom, è giunto alla produzione cinematografica con Il processo ai Chicago 7, candidato a sei premi Oscar.

Ci troviamo in America, nel pieno del travagliato Sessantotto. Il film racconta, con dovizia di particolari, il processo ai cosiddetti Chicago Sevenun gruppo di attivisti contro la guerra del Vietnam coinvolti in uno scontro tra manifestanti e Guardia Nazionale. Il tentativo dell’autore è quello di sottolineare il valore simbolico di un simile evento che ha segnato una pagina di storia estremamente controversa e di difficile analisi. Attraverso questo lungometraggio, è più facile riconoscere simili dinamiche anche nel nostro contemporaneo, specie nel modo in cui la giustizia e gli organi di potere di un Paese si pongono nei confronti delle rivendicazioni dei cittadini.

Sorkin, decide di ricostruire i fatti in maniera fedele servendosi anche di preziosi documenti storici, al fine di realizzare un progetto coinvolgente e al tempo stesso di arricchimento culturale per i suoi spettatori. Il tentativo del governo del presidente Richard Nixon di sgomberare il campo politico dagli avversari, con la soppressione delle libertà di manifestazione di pensiero e agire politico, ci aiuta a riflettere in chiave critica sui processi storici e ci rende più sensibili a quei “corsi e ricorsi storici” di cui Giambattista Vico -nel lontano ‘700 – aveva parlato nei suoi scritti filosofici.

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